Bastava capire e sapere chi contattare e proncipalmente quanto pagare. Per dirla con le stesse parole di Alfredo Romeo, intercettate in una telefonata con il giovane faccendiere toscano Carlo Russo: “Io conosco solo un modo. Il più garantista di tutti“. Sono 986 pagine colme di rilevazioni quelle dell’ informativa sulla quale si basa l’ inchiesta Consip.
Affari a Palermo – Romeo presta sempre la massima attenzione attenzione alle parole che gli dice il suo “consulente-lobbista” Italo Bocchino, ex parlamentare di An-PdL e sopratutto ex membro del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti. Un esempio è la relazione su un possibile business legato all’aeroporto di Palermo: “Il Presidente – diceva Bocchino intercettato – è Fabio Giambrone, (in passato è stato senatore della Margherita e poi di Italia dei Valori, ndr) ex deputato … uomo… amico di Leoluca Orlando e messo lì da Leoluca Orlando… dicono: ci stanno dando una mano e stanno facendo pressioni”. Ma c’è da tenere in debita considerazione la concorrenza che avrebbe agganciato ilRUP cioè il Responsabile Unico del Procedimento della Gara.
I fratelli Pittella. La musica non cambia in Basilicata dove c’ è un’operazione da fare che piacerebbe molto ad Alfredo Romeo. Ma c’è un problema. I Carabinieri del Noe scrivono nella relazione ai magistrati: “Italo dice di aver acquisito informazioni da un ex consigliere regionale della Basilicata, il quale gli aveva indicato che le gare erano oggetto di “vendita” da parte del Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ma che in tale ambito potevano anche percorrere il canale del fratello di quest’ultimo, meno costoso».“Occorre muoversi” incalza Bocchino. E Romeo: “già mosso, nel senso che ho contattato chi di dovere“. In questa l’intercettazione, Bocchino riporta le parole del suo informatore lucano: “Noi abbiamo il sindaco sia a Matera che a Potenza, che sono due ex An! Mi ha detto… decide… solo ed esclusivamente il Presidente della Regione… Pittella fa lui. Allora se passate con il fratello è più di alto livello e costa un po’ meno (sorride), perchè è un po’ più pulita la cosa… Se passate per lui è un pochino più aggressivo!“.
Gli immobili dell’Inail. Romeo sa molto bene che non c’è solo la Consip, a gestire mega-appalti. C’è anche la Invimit, che ha per missione, per come si legge sul sito istituzionale “la promozione, l’istituzione, l’organizzazione e la gestione di fondi comuni di investimento immobiliare chiusi”. L ’Invimit in pratica gestisce immobili pubblici. un’ altra società del Ministero dell’Economia, di cui è amministratore delegato l’architetto Elisabetta Spitz, ex- direttore dell’Agenzia del Territorio. Alfredo Romeo è interessato a un appalto per gli immobili dell’Inail da 1,8 milioni di euro. Italo Bocchino dice a Romeo: “Quando abbiamo deciso, partecipiamo. Andiamo da Quagliariello e dico: queste sono le carte… questo è il lotto dove partecipiamo… mettiti quello a faticare“». E’ chiaro noto ai due intercettati che il senatore Gaetano Quagliariello avrebbe un suo uomo dentro l’Invimit che potrebbe aiutarli ad aggiudicarsi la gara. Peraltro come si evince da diverse intercettazioni Quagliariello è “intimo” di Romeo . In particolare da una conversazione si intuisce che Romeo viene invitato a finanziare il nuovo quotidiano “La Verità” diretto da Maurizio Belpietro attraverso un bonifico da effettuare in favore della Fondazione Magna Carta, che fa riferimento a Quagliariello.
I tre interlocutori proseguono a parlare e “Bocchino“, si legge, “ritiene che Russo abbia ragione nell’ aver prospettato al Romeo l’ acquisto del quotidiano L’ Unità, in quanto andrebbe a strutturare un tipo di rapporto che potrebbe prescindere dall’ attuale premiership (…). Poi Bocchino introduce la questione del giornale di Belpietro, dicendo che il primo numero del quotidiano La Verità è andato bene e che oggi dovrà vedere Gaetano, verosimilmente fa riferimento al senatore Gaetano Quagliariello e consiglia a Romeo di versare 50.000 euro per il tramite di Quagliariello e di farlo tramite “erogazione liberale” alla sua fondazione, operazione questa vantaggiosa anche dal punto di vista fiscale: “50.000 mila euro a Magna Carta e ti levi da tutti gli imbrogli”, di modo da evitare un’ esposizione eccessiva del Romeo nell’ operazione editoriale di Belpietro, che resta sempre un giornalista: “pericoloso“. Romeo chiede quindi se Belpietro accetterebbe questo iter e Bocchino conferma, dicendo che ha già parlato con Belpietro, il quale ha un buon rapporto con Quagliariello e che» a Maurizio (Belpietro n.d.r.) “non gli interessano le modalità di versamento del denaro“. Chiaramente sono frasi intercettate e negli atti al momento non c’ è alcuna prova del versamento programmato.

nella foto Michele Emiliano
Alfredo Romeo, l’imprenditore campano arrestato mercoledì scorso per corruzione nell’ambito dell’inchiesta Consip, interrogato questa mattina dai magistrati in carcere , si è avvalso della facoltà di non rispondere. Silenzio totale, quindi durante l’interrogatorio di garanzia, che si è svolto alla presenza del gip Gaspare Sturzo, il pm Mario Palazzi e il procuratore aggiunto Paolo Ielo, titolari dell’inchiesta romana. Gli avvocati Francesco Carotenuto, Giovanni Battista Vignola ( a lato nella foto) ed Alfredo Sorge, difensori di Romeo entrando a Regina Coelih anno depositato una memoria e dichiarato: “Il nostro assistito afferma di non aver mai dato soldi a nessuno e di non avere mai incontrato Tiziano Renzi o gente legata all’entourage dell’ex presidente del Consiglio“.





