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1 Maggio 2024 16:55
1 Maggio 2024 16:55

Caso Marra, Anac: “Conflitto di interessi per la nomina del fratello”

"La situazione di palese conflitto di interessi" di Raffaele Marra rispetto alla nomina del fratello "era conosciuta dalla Sindaca" Virginia Raggi, ma "una tale dichiarazione non è sufficiente per rimuovere il conflitto". Inoltre non è da escludere che l'indagine possa interessare anche la stessa prima cittadina del M5S. per un possibile danno subito dall'erario comunale, motivo per cui a scanso di equivoci il parere è stato trasmesso anche ai magistrati della Corte dei Conti del Lazio.

L’ Anac per il caso che riguarda Raffaele Marra e la nomina del fratello alla Direzione Turismo del Comune di Roma, la delibera Anac ritiene “configurabile il conflitto di interessi” . “Tale situazione, secondo l’Autorità – riferisce una nota – sussiste sia nel caso in cui il dirigente abbia svolto un mero ruolo formale nella procedura, che nell’eventualità di una sua partecipazione diretta all’attività istruttoria”.   La delibera adottata dall’Autorità è stata trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma che a questo punto potrebbe procedere per abuso d’ufficio nei confronti del fedelissimo della sindaca Virginia Raggi .

La situazione di palese conflitto di interessi” di Raffaele Marra rispetto alla nomina del fratello “era conosciuta dalla SindacaVirginia Raggi, ma “una tale dichiarazione non è sufficiente per rimuovere il conflitto“.  Inoltre non è da escludere che l’indagine possa interessare anche la stessa prima cittadina del M5S. per un possibile danno subito dall’erario comunale, motivo per cui  a scanso di equivoci il parere è stato trasmesso anche ai magistrati della Corte dei Conti del Lazio.

La delibera “A seguito di un esposto della Direr, l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha svolto attività di vigilanza su un possibile conflitto di interessi di Raffaele Marra, direttore del dipartimento Organizzazione e Risorse umane di Roma Capitale, nella nomina a capo della direzione Turismo del fratello Renato Marra – si legge in una nota dell’Anac –  A tal fine è stata richiesta al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (Rpct) di Roma Capitale una relazione che ripercorresse l’iter seguito nell’interpello. A seguito dell’esame della suddetta relazione, nella seduta odierna il Consiglio dell’Anac ha ritenuto configurabile il conflitto di interessi. Tale situazione, secondo l’Autorità, sussiste sia nel caso in cui il dirigente abbia svolto un mero ruolo formale nella procedura, che nell’eventualità di una sua partecipazione diretta all’attività istruttoria, come sembrerebbe emergere dall’ordinanza sindacale n. 95/2016″ .

A seguito dell’esame della suddetta relazione, nella seduta di ieri il Consiglio dell’Anac ha ritenuto configurabile il conflitto di interessi. Tale situazione, secondo l’Autorità, sussiste sia nel caso in cui il dirigente abbia svolto un mero ruolo formale nella procedura, che nell’eventualità di una sua partecipazione diretta all’attività istruttoria, come sembrerebbe emergere dall’ordinanza sindacale n. 95/2016.Così l’ Anac in una nota:  “La delibera adottata dall’Autorità è stata trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, alla struttura comunale competente per l’accertamento della eventuale responsabilità disciplinare e alla Procura regionale della Corte dei conti e all’Ispettorato della funzione pubblica per le questioni relative all’inquadramento del dottor Marra nei ruoli della dirigenza di Roma Capitale. Ulteriori elementi riguardanti la procedura di interpello sono stati chiesti al Rpct di Roma Capitale“. Pertanto  tal fine è stata richiesta al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (Rpct) di Roma Capitale una relazione che ripercorresse l’iter seguito nell’interpello.

 Nel fascicolo Anac è finita anche la difesa di Marra da parte della sindaca Raggi che aveva dichiarato di aver compiuto da sola, in totale autonomia, l’istruttoria sul conferimento degli incarichi ai dirigenti. Un intervento che, stando a quanto si evince dalla nota diramata dall’Autorità Anticorruzione, non avrebbe prodotto gli effetti desiderati: il conflitto di interessi, come si legge nella nota, “sussiste sia nel caso in cui il dirigente abbia svolto un mero ruolo formale nella procedura, che nell’eventualità di una sua partecipazione diretta all’attività istruttoria, come sembrerebbe emergere dall’ordinanza sindacale 95 del 2016”. Un documento in cui si fa esplicito riferimento alla “istruttoria svolta dalle strutture competenti ai sensi della disciplina vigente“. In pratica, in poche parole, al dipartimento Organizzazione e Risorse umane di Raffaele Marra.

Sulla vicenda dell’incarico affidato a Renato Marra, fratello di Raffaele Marra, capo del personale del Comune di Roma, il sindaco Virginia Raggi  ha dichiarato di aver compiuto da sola, in totale autonomia, l’istruttoria sul conferimento degli incarichi dirigenziali. Ma nell’ordinanza con cui è stato conferito l’incarico si fa esplicito riferimento alla “istruttoria svolta dalle strutture competenti ai sensi della disciplina vigente”. È la “contraddizione” relativa al comportamento e alle dichiarazioni del sindaco, rilevata nella delibera Anac.

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