MENU
24 Aprile 2024 05:29
24 Aprile 2024 05:29

Energia. La bolletta delle piccole imprese italiane costa quasi il 50% in più rispetto all’Europa

Lo rivela l’Osservatorio Energia 2017 curato dal Centro studi della CNA che confronta annualmente le bollette energetiche dei sistemi produttivi europei. L’analisi consente di valutare separatamente il peso delle diverse voci che concorrono alla formazione del prezzo finale (energia, rete di distribuzione, oneri e imposte) di sei fasce di consumo nelle quali è divisa l’utenza.

ROMA – Come correre la maratona con una gamba legata. A questa competizione sono costrette le piccole imprese italiane dall’esorbitante costo dell’energia elettrica. Uno dei tanti fattori di svantaggio competitivo del sistema produttivo del nostro Paese rispetto ai principali concorrenti europei. Il prezzo dell’energia elettrica pagato dalle imprese tricolori, infatti, è superiore di quasi 36 punti percentuali alla media continentale. Con un differenziale che schizza addirittura al +45,4% per artigiani, micro e piccole imprese dai consumi annui inferiori ai 20 megawattora.

Le imprese italiane sono svantaggiate non solo per l’alto prezzo finale pagato ma anche per una bolletta mal strutturata. Le imprese italiane sopportano infatti il prelievo fiscale e parafiscale più alto d’Europa, del tutto indifferente alle logiche del mercato, mentre la componente energia non supera il 45% del prezzo finale. Si tratta di una circostanza estremamente critica per i consumatori, dato che è proprio sulla componente energia che si esercita la concorrenza. Non solo. L’Italia utilizza la bolletta anche per finanziare politiche che non hanno nulla a che fare con il consumo energetico dell’utente finale e dovrebbero incidere sulla fiscalità generale.

“A pagare più di tutti questa situazione sono le micro e piccole imprese, svantaggiate – sottolinea il presidente nazionale della CNA, Daniele Vaccarinonon solo rispetto alla concorrenza europea ma anche rispetto alle imprese più strutturate e con maggiori consumi. Nel 2016 le piccole imprese italiane hanno sopportato oltre un terzo (il 35,2%) degli oneri generali complessivi del sistema (in assoluto 5,6 miliardi) a fronte di un consumo pari al 25,9% del totale. Viceversa, le imprese medio-grandi hanno sostenuto il 34,1% degli oneri complessivi con un consumo del 35,6% del totale. E le imprese energivore hanno acquistato il 14% dell’energia consumata contribuendo, però, solo al 7,4% degli oneri complessivi”.

“Questi dati confermano una visione sbilanciata che continua a privilegiare le imprese energivore e non tiene conto delle micro, piccole e medie imprese”  commenta Vaccarino –  . Una visione confermata anche dalla nuova Strategia energetica nazionale, recentemente presentata dai ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente. “CNA – prosegue –  ribadisce invece  la necessità di operare una riforma degli oneri generali di sistema, che dovrebbe già essere contenuta nella prossima Legge di bilancio, affiancando la riforma in fase di definizione dell’Autorità per l’energia”. In aggiunta, “anche il completamento del processo di liberalizzazione – auspica in conclusione Vaccarinopotrebbe far riscontrare un miglioramento delle condizioni di prezzo con riferimento alla componente energia, grazie a una più efficace competizione tra i diversi fornitori”.

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

Roberto Napoletano nuovo direttore de “Il Mattino”
Chiuse le indagini sulla Popolare di Bari per una truffa da 8 milioni ai correntisti. 88 indagati
Amazon e Ferrovie dello Stato insieme per il trasporto merci dalla Germania e dall' Italia
Italia senza sportelli bancari: rimasti scoperti 717 Comuni
Class action contro Google, saranno cancellati i dati di milioni di utenti
Allarme Bosch a Bari: 1600 operai a rischio
Cerca
Archivi
Roberto Napoletano nuovo direttore de “Il Mattino”
Emiliano sorprende tutti e nomina tre donne ad assessori regionali
La composizione del nuovo Consiglio Regionale in Basilicata
La Commissione Parlamentare Antimafia ascolterà il procuratore Roberto Rossi ed il governatore Michele Emiliano
Elezioni regionali Basilicata: Bardi riconfermato governatore. Sconfitto Marrese il candidato del centrosinistra e M5s

Cerca nel sito