MENU
27 Dicembre 2025 07:45

Acciaierie d’ Italia (ex Arcelor Mittal) continua a pagare in ritardo le aziende dell’indotto dello stabilimento di Taranto

25 milioni di euro di debiti non pagati dall'ex-Ilva-Arcelor Mittal (ora Acciaierie d' Italia) ai fornitori dell'indotto, nell' imbarazzante silenzio degli esponenti pugliesi della Lega, il partito di cui il ministro Giorgetti è vicesegretario vicario, proprio mentre è in corso la campagna elettorale per le elezioni amministrative del 12 giugno, dove si presentano anche a Taranto e Genova con una lista con il nuovo logo “Prima l’Italia”, la “cosa” che Matteo Salvini ha creato in vista delle amministrative siciliane, e che assomiglia parecchio ad una nuova forza politica.

Presentata un’interrogazione parlamentare al ministro per lo sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, sui ritardi accumulati da Acciaierie d’Italia nell’effettuare i pagamenti dovute alle aziende in appalto dell’indotto , da un gruppo di parlamentari del Pd, prima firmataria Chiara Gribaudo, piemontese, e dalla presidente della Commissione Attività produttive, la toscana Martina Nardi, a cui si sono uniti i deputati pugliesi Francesco BocciaMarco Lacarra, e Ubaldo Pagano (ex segretario provinciale del Pd a Bari, ma eletto a Taranto) .

Al momento attuale solo le aziende associate di Confindustria Taranto lamentano crediti non corrisposti per 25 milioni di euro. Il prefetto di Taranto ha annunciato una nuova cabina di regia per monitorare i ritardi nei pagamenti dei fornitori attivandosi per lo smaltimento dei residui passivi per un primo stanziamento di 3,7 milioni di euro. Una risposta parziale. Chiediamo al Ministro di farci pervenire al più presto quali soluzioni intende adottare in merito al monitoraggio e smaltimento degli arretrati a carico del gruppo Acciaierie d’Italia, per quanto di sua competenza, al fine di garantire la sopravvivenza delle migliaia di imprese dell’indotto distribuite su tutto il territorio nazionale” si legge nell’interrogazione parlamentare.

I parlamentari del Pd, evidenziano un altro passaggio dell’interrogazione anche altri aspetti della situazione complessiva nella quale si trova lo stabilimento siderurgico di Taranto : “Continua a destare preoccupazione lo scenario gestionale e finanziario di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, il più grande complesso siderurgico europeo. Da un lato, come già denunciato dalle organizzazioni sindacali, c’è incertezza su alcuni aspetti strategici come il piano manutenzioni, il piano industriale, il piano investimenti, la sicurezza degli impianti, i livelli di produzione e il ricorso agli ammortizzatori sociali. Dall’altro le difficoltà finanziarie che, con il continuo ritardo dei pagamenti, rischiano di mettere in ginocchio imprese e lavoratori dell’indotto”.

Imbarazzante il silenzio degli esponenti pugliesi della Lega, il partito di cui il ministro Giorgetti è vicesegretario vicario, proprio mentre è in corso la campagna elettorale per le elezioni amministrative a Taranto, dove si presentano con una lista con il nuovo logo Prima l’Italia, la “cosa” che Matteo Salvini ha creato in vista delle prossime amministrative del 12 giugno, e che assomiglia parecchio ad una nuova forza politica. O, quantomeno, potrebbe diventarlo. E del resto, se davvero si trattasse “solo di un esperimento su scala locale” – scrive il quotidiano IL FOGLIO – non si spiegherebbe il motivo per cui il segretario del Carroccio ha dato mandato di occuparsene a colui che da sempre, nella Lega, è addetto alla scrittura di statuti, e cioè Roberto Calderoli. Che non è l’unico “colonnello” leghista coinvolto nell’operazione di restyling della Lega nel centrosud.

Nell’atto costitutivo firmato nello studio di un notaio bergamasco, pochi giorni primi di Pasqua, tra i soci fondatori figurano altre firme di prestigio. Quella di Lorenzo Fontana, vicesegretario federale della Lega. Quella di Giulio Centemero,  tesoriere del partito di via Bellerio. E poi il senatore Stefano Candiani, “varesotto” che in Sicilia è già stato commissario. Tutti a tenere a battesimo un logo che, tra la vecchia guardia, ha creato un malumore che è risalito fin nel cuore del leghismo che fu, a indispettire perfino lui, il “senatur” Umberto Bossi

Non è un caso quindi che da Genova sino alla Sicilia, passando per Taranto, le liste leghiste hanno il nuovo “logo” al posto della Lega-Salvini premier. Anche perchè alle ultime regionali la Puglia al voto non si è “legata” alle promesse dei leghisti che con il loro pessimo risultato, boicottando Raffaele Fitto, hanno consegnato la Regione a Michele Emiliano.

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

L’Antitrust infligge a Ryanair una sanzione da 256 milioni per aver ostacolato le agenzie di viaggio
Accordo preliminare per la vendita della Sentinella del Canavese al gruppo Ladisa
2026: addio truffe telefoniche e telemarketing selvaggio. Ecco cosa cambia
Poste Italiane acquista dal Mef il 49% di PagoPa
Del Vecchio acquisisce il 30% de Il Giornale
Gruppo GEDI. La cessione diventa sempre più complicata
Cerca
Archivi
2025: l'anno in cui i socialnetwork sono entrati in crisi
Fabrizio Corona indagato per revenge porn: le farneticazioni della sua difesa
Il tribunale di Tempio Pausania motiva la sentenza di condanna a Grillo jr e tre suoi amici
L’Antitrust infligge a Ryanair una sanzione da 256 milioni per aver ostacolato le agenzie di viaggio
Accordo preliminare per la vendita della Sentinella del Canavese al gruppo Ladisa

Cerca nel sito