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29 Marzo 2024 13:09
29 Marzo 2024 13:09

Ucraina, Italia ‘protagonista’ per la ricostruzione: conferenza a Roma

L'Italia in campo per la ricostruzione dell'Ucraina. . Prevista la firma di accordi nel settori del trasporto ferroviario, dell' ambiente ed energia

Circa 600 aziende italiane e 150 ucraine si ritroveranno oggi a Roma, nel Palazzo dei Congressi, per firmare accordi nei settori del trasporto ferroviario, ambiente ed energia. “L’Italia vuole essere protagonista con le sue imprese. Sarà un modo per dimostrare solidarietà, non solo dal punto di vista militare, ma anche solidarietà da parte del nostro Paese nei confronti di un popolo in guerra, che sta difendendo la propria libertà“, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che introdurrà la conferenza insieme al collega di Kiev Dmytro Kuleba, mentre la chiusura è affidata ai premier, Giorgia Meloni e Denys Shmyhal. Previsto un intervento in video del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

il presidente ucraino Zelensky

Agli imprenditori italiani dico: non abbiate paura di investire, di costruire e di scommettere sulla vittoria dell’Ucraina e dell’integrazione europea di questo Paese perché noi sosterremo con forza il diritto di questo popolo di essere parte integrante della comunità europea”. ha detto il premier Giorgia Meloni durante la Conferenza Bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina in corso a Roma. Poi il premier Meloni ha proposto la candidatura dell’Italia a ospitare la Recovery Conference 2025. “È nostro compito aiutare l’Ucraina a scrivere un nuovo capitolo della sua storia e l’Italia ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista, per la determinazione, la credibilità con cui abbiamo fatto le nostre scelte e mai tentennato ma anche perché nel 2024 sarà presidente di turno del G7, è stata protagonista in tutte le grandi scelte fatte in questi anni e perché si candida anche a ospitare nel 2025 la Ukraine Recovery Conference, una conferenza molto più grande rispetto a questa per segnare la nostra volontà di andare avanti su questo terreno“.

Quando Giorgia Meloni ha finito di parlare, di immaginare una Ucraina ricostruita” le cui scuole, campanili e ospedali di nuovo in piedi saranno “un pezzo delle fondamenta dell’Europa intera”, il presidente Zelensky chiede ai tecnici di ripristinare il video-collegamento. “Non è un nuovo intervento il mio – si prende ancora qualche secondo il leader della resistenza ucraina – Voglio solo ringraziare la cara Giorgia, grazie Italia e buon lavoro“. Le ultime parole Zelensky le ha pronunciate nella nostra lingua. Meloni dice grazie in ucraino poi passa all’inglese: “Spero verrai di persona in Italia quanto prima“.

All’evento erano presenti anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e delle Infrastrutture Matteo Salvini insieme ai loro omologhi del governo ucraino, oltre a Carlo Bonomi presidente di Confindustria . Alla conferenza anche i rappresentanti di Cassa depositi e prestiti, Sace, Ice e Simest, oltre a quelli delle principali istituzioni finanziarie internazionali tra cui Banca Mondiale, Bei e Bers. Secondo le ultime stime aggiornate a marzo del governo di Kiev, della Banca mondiale, della Commissione Ue e dell’Onu, per ricostruire l’Ucraina serviranno 411 miliardi di dollari.

L’Italia, terzo partner commerciale dell’Ucraina dopo Germania e Polonia, con un interscambio che nel 2021 è stato di 5,4 miliardi di euro, vuole “mettere a sistema” con la conferenza odierna il suo impegno per l’Ucraina, al di là degli aiuti militari: la ricostruzione si intreccia allora con il sostegno all’ingresso del Paese nell’Ue e con le riforme necessarie per entrare nell’Unione. E le aziende italiane, dalle quali è arrivata “una risposta straordinaria”, possono contribuire ad ammodernare la struttura economica ucraina, sulla base del principio ‘build back better‘, spiega all’Adnkronos chi ha partecipato all’organizzazione della conferenza, seguito di quelle di Berlino e Parigi dei mesi scorsi e che precede quella di Londra di giugno, ma che rappresenta “per noi l’inizio di un percorso, in vista della presidenza del G7 che avremo il prossimo anno e che ci permetterà di avere un ruolo guida” nell’ambito della piattaforma internazionale dei donatori per la ricostruzione.

il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso

“Saremo sempre al fianco dell’Ucraina, anche nella ricostruzione del Paese per favorirne il percorso di adesione all’Ue – ha ribadito dal canto suo il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso -. Anzi, in alcuni casi bisogna adoperarsi subito, come per il ripristino delle centrali elettriche e irrigue e per la semina dei raccolti”

Sono sette i settori nei quali le imprese italiane sono chiamate a investire, subito, per la cosiddetta “fast recovery”, per la ricostruzione delle infrastrutture danneggiate o distrutte dalla guerra, e poi nel medio e lungo periodo. “E’ bene posizionarsi sin da ora”, questo il messaggio alle aziende, che hanno aderito all’invito, nonostante la preoccupazione per il conflitto ancora in corso. Si parte, allora, da infrastrutture e trasporti, poi energia e ambiente, agribusiness, salute, digitale, spazio e siderurgia, con opportunità enormi per le nostre imprese.

“Dalla conferenza di Roma ci aspettiamo da un lato che le aziende possano dare un contributo alla ricostruzione del nostro Paese e dall’altro che possano facilitare l’integrazione nel mercato europeo”, hanno affermato fonti di Kiev, riconoscendo “il ruolo propulsivo” che l’Italia ha avuto nella concessione dello status di Paese candidato alla Ue e che sperano mantenga anche nel processo di adesione.

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