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28 Marzo 2024 21:37
28 Marzo 2024 21:37

La Polizia di Stato arresta a Milano, 10 persone per associazione per delinquere di stampo mafioso .

I reati contestati associazione a delinquere di stampo mafioso, coercizione elettorale, traffico di droga, tentata estorsione, tentato omicidio e altri reati tutti aggravati dal metodo mafioso

La Polizia di Stato di Milano, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica del capoluogo lombardo, sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip di Milano Fabrizio Filice su richiesta dai pm dal pm Stefano Ammendola e Paolo Storari e coordinata dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci, nei confronti di diverse persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, tentata estorsione, tentato omicidio, ricettazione, porto illegale di armi, furto aggravato, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia e coercizione elettorale, usura, tutti aggravati dalla contestazione della mafiosità.

La complessa attività investigativa svolta dai poliziotti della sezione “Criminalità organizzata” della Squadra Mobile guidata dal vicequestore Nicola Lelario e dal dirigente Marco Calì, ha fatto luce sulle dinamiche della Locale di ‘ndrangheta di Pioltello (MI), feudo indiscusso delle famiglie Maiolo/Manno e sulle attività criminali di un altro soggetto riferibile alla famiglia di Cosa Nostra dei Pietraperzia (EN) collegata ai Rinzivillo.

il candidato sindaco di Pioltello Claudio Fina

Nel blitz di oggi della Polizia, tra i 10 arrestati compare Cosimo Maiolo il presunto boss della locale di ‘ndrangheta di Pioltello (Milano) , che avrebbe fatto “campagna elettorale” nel 2021 a favore del candidato sindaco per il centrodestra della cittadina Claudio Fina (non risultato eletto) organizzando “un banchetto elettorale anche per l’aspirante assessore all’urbanistica Marcello Menni” e “invitando le comunità di albanesi e pakistani a votare per Fina e Menni, entrambi accusati “in concorso” di coercizione elettorale con aggravante mafiosa.

Il loro “programma” era quello di convogliare i voti delle comunità stranieri di Pioltello. Voti di pakistani, ma anche di cittadini provenienti da Bangladesh, Ecuador e Romania su Fina e Menni: “Ci sono sicuramente pakistani che possono… albanesi che possono votare… – diceva Fina intercettato -. Bangladesh.. e poi hanno un sacco di soldi (..) anche Ecuador..”. Maiolo confermava: “Ecuador ce l’abbiamo pure… . Allora mi sa che ci siamo.. Romeni, egiziani… Ecuador… Albanesi … Bangladesh … Marocco..”.Egiziani – diceva Finasono quelli più numerosi qua…“.

L’attività investigativa della Mobile di Milano, ha riportato a galla vecchi metodi e rivelato nuove consorterie, evidenziate nell’ordinanza firmata dal gip Fabrizio Filice. Sette dei dieci arrestati sono accusati di associazione mafiosa, gli altri reati variano dal furto al traffico di droga al tentato omicidio, dell’albanese Tritan Leka avvenuto nel novembre 2019. 

Il 58enne reggente della locale di ‘ndrangheta di Pioltello, scherzando pensava in grande, ma neanche troppo: “Mi faccio la lista civica per me senza… registrata mi metto… capo della ‘ndrangheta… Votate al capo della ‘ndrangheta Cosimo Maiolo!”. L’impegno in politica era effettivo ma la campagna elettorale, condotta insieme al suo braccio destro Luca Del Monaco, puntava a convogliare voti sul candidato del centro-destra Claudio Fina, incontrato a pranzo il 23 settembre 2021, alla vigilia dello scrutinio. Presentazioni, convenevoli, promesse e un impegno comune: “Speriamo che ce la facciamo dai…“, auspicava don Cosimo Maiolo. E Fina rispondeva : “Ma sì dai“. 

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