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7 Dicembre 2024 21:37

La DIA di Bari sequestra beni ad un noto pluripregiudicato

Il sequestro ha interessato in particolare, un noto ristorante-pizzeria con annesso parco giochi a Santo Spirito, sul litorale barese, una pizzeria-rosticceria in Bitonto, di nuovo allestimento, due attività operanti nel servizio alle imprese, due immobili, quattro autovetture e diversi rapporti bancari e finanziari.

Beni mobili ed immobili, complessi aziendali e disponibilità finanziarie sono stati sequestrati della Direzione Investigativa Antimafia di Bari, con l’ausilio della Stazione dell’Arma dei Carabinieri di Bitonto, al pluripregiudicato Emanuele Sicolo, di 46 anni, condannato definitivamente, negli anni, per numerosi reati, tra i quali, furto, rapina, detenzione e porto illegale di armi, omicidio, nonché per associazione mafiosa e per traffico di sostanze stupefacenti, che ne hanno comportato periodi di detenzione anche di lunga durata.

Affiliato già dalla metà degli anni ’90 a sodalizi criminali operanti principalmente in Bitonto e in zone dell’hinterland barese, è risultato avere contatti e cointeressenze anche con clan baresi ben più conosciuti quali il “clan Parisi” (operazione “Satellite”) e il “clan Capriati”, come testimonia la condanna a suo carico, in concorso con altri appartenenti a quella consorteria, per l’omicidio di Michele Manzari, soggetto appartenente all’omonima famiglia operante nel quartiere San Paolo di Bari e contrapposta allo storico “clan Capriati” dominante nella città vecchia.

Nel 2016 Emanuele Sicolo è stato, infine, tratto in arresto dalla Polizia di Stato, nell’ambito dell’ “operazione Do ut des”, per aver preso parte ad un’associazione mafiosa dedita alle estorsioni nei confronti di imprenditori, diretta dal noto Savinuccio Parisi, figura “storica” della criminalità organizzata barese con quartier generale nel rione Japigia di Bari, anch’egli attualmente detenuto in carcere.

Il provvedimento odierno  proposto dal Generale Nunzio Antonio Ferla,  Direttore della Direzione Investigativa Antimafia,  è stato emanato dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari,  scaturisce a seguito delle minuziose indagini finanziarie svolte dagli uomini della D.I.A. sull’intero patrimonio del Sicolo, che hanno consentito di accertare una enorme sproporzione tra i redditi dichiarati nell’ultimo decennio dal suo nucleo familiare, ai limiti della normale sopravvivenza, rispetto agli investimenti effettuati nello stesso periodo, risultati di assoluta provenienza illecita.

Il sequestro di beni mobili ed immobili, complessi aziendali e disponibilità finanziarie collegate al pluripregiudicato Emanuele Sicolo di Bitonto,  ha interessato in particolare, un noto ristorante-pizzeria con annesso parco giochi a Santo Spirito, sul litorale barese, una pizzeria-rosticceria in Bitonto, di nuovo allestimento, due attività operanti nel servizio alle imprese, due immobili, quattro autovetture e diversi rapporti bancari e finanziari.

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