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20 Aprile 2024 09:02
20 Aprile 2024 09:02

ILVA, ECCO COME ARCELOR MITTAL HA “FREGATO” IL GOVERNO ITALIANO

Il Governo Draghi si trova di fatto costretto ad avvallare, attraverso la società pubblica Invitalia, l'accordo contrattuale voluto dall' ex premier Giuseppe Conte, contenente la richiesta di reintrodurre lo scudo penale ad Arcelor Mittal–Invitalia che gestiranno in società lo stabilimento di Taranto

di REDAZIONE ECONOMIA

Il bonifico da 400 milioni di euro versato da Invitalia sul conto corrente di AM InvestCo Italy (leggasi Arcelor Mittal)e che ha dato vita ad Acciaierie d’Italia Holding altro non è che è un’accordo economico-industriale, ancora una volta, a carico dei cittadini italiani, mentre chi fa un affare d’oro, come ha più volte spiegato l’ex-ministro Carlo Calenda, è la multinazionale indiana di Arcelor Mittal che investe appena 70 milioni di euro mentre allo Stato italiano tocca versare oltre 1 miliardo di euro. Soldi questi che si vanno a sommare ai 1,3 miliardi di euro “pubblici” provenienti dalla confisca per evasione fiscale alla famiglia Riva . Ma non è finita. Infatti il Recovery Plan del governo prevede uno stanziamento di 2 miliardi di euro per lo stabilimento siderurgico di Taranto . Fare due conti è abbastanza semplice.

Nell’ accordo stipulato fra Invitalia ed Arcelor Mittal è previsto che: ” “In futuro, Acciaierie d’Italia Holding opererà in modo autonomo, e come tale avrà propri piani di finanziamento indipendenti da Arcelor Mittal. Di conseguenza, Arcelor Mittal de-consoliderà le attività e le passività (compresa la residua passività relativa all’affitto e all’acquisto dei rami d’azienda Ilva) di Acciaierie d’Italia Holding (in precedenza, Am InvestCo Italy) dal proprio bilancio consolidato e consoliderà la propria partecipazione nella società secondo il metodo del patrimonio netto”.

In poche parole significa per quanto riguarda la parte economica che le passività ed i debiti della filiale italiana della multinazionale franco-indiana di fatto verranno trasferiti nella nuova società e quindi scaricati sulle spalle dei contribuenti italiani. Ma vi sono alcuni aspetti contrattuali che coinvolgono la salute.

Nell’accordo raggiunto sono contemplate delle condizioni sospensive : la revoca dei sequestri penali sull’acciaieria e l’assenza di misure restrittive nei confronti di Acciaierie d’Italia o sue consociate. Il contratto sottoscritto fra Arcelor Mittal e Invitalia prevede infatti che “nel caso in cui le condizioni sospensive non si verificassero, Acciaierie d’Italia Holding non sarebbe obbligata a perfezionare l’acquisto dei rami d’azienda di Ilva e il capitale in essi investito verrebbe restituito”.

Tutto questo è accaduto sotto l’egida del Governo giallorosso guidato dal premier Giuseppe Conte nel silenzio generale ed ancora peggio nell’indifferenza generale di fronte a un accordo societario che di fatto chiede al Parlamento italiano l’introduzione dell’immunità penale o in caso contrario l’accordo non verrebbe perfezionato. Incredibile ma vero: un vero e proprio ricatto industriale ed occupazionale ! Ma quello che lascia senza parole è che il parlamento italiano è sottoposto a un gravissimo condizionamento imposto da un accordo societario raggiunto con il semaforo verde di Palazzo Chigi a guida “grillina” ! cioè di quel M5S che aveva revocato l’ìmmunità e millantava la volontà di chiudere lo stabilimento siderurgico ex-Ilva di Taranto.

L’ex- premier Conte ed esponenti della sua maggioranza al termine dell’incontro avuto con i Mittal

Il Governo Draghi si trova di fatto costretto ad avvallare, attraverso la società pubblica Invitalia, l’accordo contrattuale voluto dall’ ex premier Giuseppe Conte, contenente la richiesta di reintrodurre lo scudo penale ad Arcelor Mittal–Invitalia che gestiranno in società lo stabilimento di Taranto. Il Governo Conte bis (M5S-Pd, LeU). Pochi ricordano che Il gruppo Arcelor Mittal aveva programmato a partire da maggio 2019 la riduzione delle produzioni nei propri impianti come le acciaierie di Dunkirk in Francia e di Eisenhuttenstadt in Germania, prevedendo una fermata per l’impianto di Brema, a Cracovia in Polonia ed Asturie in Spagna. Legittimo chiedersi perchè il governo Conte sia rimasto silente, indifferente ed inerte !

Un’ altra domanda legittima da porsi è come mai Arcelor Mittal ha ritenuto di partecipare ad una gara internazionale e poi dover firmare un contratto di aggiudicazione che la impegnava a versare un affitto di 180 milioni di euro l’anno ad Ilva In Amministrazione Straordinaria, e successivamente entro due anni all’acquisto dello stabilimento per 1,8 miliardi di euro detratti i canoni di affitto. Ma per capirlo basta fare qualche ricerca su Internet e documentarsi per scoprire cosa è successo in Francia quando gli indiani di Mittal rilevarono il gruppo siderurgico francese Arcelor. Il presidente francese Hollande venne di fatto costretto a far approvare la legge Florange, nome della città francese che ospitava un impianto siderurgico, per evitare la chiusura di alcune acciaierie acquisite da Mittal e la conseguente delocalizzazione delle produzioni di acciaio. Ma ciò nonostante l’impianto di Florange ha poi cessato la propria attività.

L ‘accordo fra Invitalia ed Arcelor Mittal altro non è che il fallimento della politica industriale del Governo Conte. Per buona pace…dei grillini pugliesi, abituati a fare tanti proclami al vento, a cui non hanno mai fatto seguito i fatti. Come la storia sta dimostrando.

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