MENU
15 Novembre 2025 00:46

Grillo il “garante” smemorato diceva: “Conte? Incapace. Non ha visione politica”

Era soltanto un anno fa il 29 giugno 2021 quando nel M5s sembrava compiersi una spaccatura definitiva tra Beppe Grillo e "Giuseppi" Conte, colpevole di voler mettere da parte il comico-saggio.

Un anno fa  Beppe Grillo certificava la rottura del Movimento 5 stelle. Era il 29 giugno del 2021 e Giuseppe Conte, investito della carica di “leader” politico, stava riscrivendo lo statuto del MoVimento, creandone uno vergato quasi ad personam, nel quale il ruolo di Beppe Grillo di “garante” del movimento veniva reso fin troppo marginale, della serie “ora che ci sono io, tu puoi startene fuori e tante belle cose“.

Impensabile che Beppe Grillo potesse mai accettare di buon grado un simile smacco. Infatti Grillo ebbe una reazione “pubblica” piuttosto veemente e dura nei confronti di Giuseppe Conte. “Non possiamo lasciare che un movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco“, disse dalle colonne del suo blog, che perde “peso”, lettori ed incassi pubblicitari, restando l’unico d’orticello che Conte gli stava lasciando per esprimersi.

Grillo ispirato da un rigurgito di coscienza davanti alla sua creatura, diventata ormai incontrollabile, e sicuramente preso da un travaso di bile, Beppe Grillo diede quello che per molti sembrava essere il colpo ferale alla carriera politica dell’avvocato con la pochette: “Conte, mi dispiace, non potrà risolvere i nostri problemi perché non ha né visione politica, né capacità manageriali ma non solo, aggiunse “Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione. In quel momento rapporto con l’ex premier “rottamato” da Palazzo Chigi a seguito della spallata di Matteo Renzi e dei suoi di Italia Viva, sembrava essersi definitivamente interrotto e Grillo a quel punto stava pensando seriamente di azzerare i vertici del movimento. Alle spalle di Conte scalpitava un iperattivo Di Maio, pronto all’investitura da leader del Movimento.

L’editto del Grillo s’era formalizzato ma senza mai sferrare il colpo di grazia decisivo a Giuseppe Conte, e infatti, dopo pochi giorni, tra il comico-garante e l’avvocato ci fu un riavvicinamento. Ma come è ben noto le pezze non riparano completamente il buco. Ed a Beppe Grillo non è mai andato giù lo strappo creato da Conte additandolo come traditore, forse c’è dell’altro oltre alla semplice rabbia per l’uscita dal Movimento insieme a buona parte dei suoi parlamentari.

Forse Grillo si è sentito tradito dal ministro degli Esteri, che così facendo ha lasciato quel che rimane del Movimento, completamente nelle mani del suo più acerrimo nemico interno, quello che un anno fa lo voleva far fuori dal suo movimento. Sia Beppe Grillo che Mario Draghi hanno smentito lo scambio di messaggi che aveva Conte come protagonista, ma a rileggere la recente storia del rapporto fra i due, non sarebbe stato poi così assurdo se il comico si fosse davvero sfogato sulle reali capacità di Giuseppe Conte. Un 2050 sempre più lontano per il Movimento. Una data che ormai può rimanere solo sulle tastiere. E che nessuno potrà accellerare…

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

Allianz Italia: risultati solidi nei primi nove mesi 2025, in crescita Danni e Vita
Poste Italiane, crescono i ricavi e redditività record. Le sinergie con Tim hanno generato un risparmio di 20milioni
Sequestrati oltre 2 milioni di euro al latitante Giancarlo Tulliani, residente a Dubai
Inchiesta urbanistica a Milano. La Cassazione: "Inammissibile ricorso pm": Catella resta libero.
A proposito della separazione delle carriere degli "intoccabili": le fake news dei soliti ventriloqui delle toghe
Accuse di Report al Garante per la Privacy. Stanzione: "Collegio non si dimette, accuse infondate"
Cerca
Archivi
Allianz Italia: risultati solidi nei primi nove mesi 2025, in crescita Danni e Vita
Poste Italiane, crescono i ricavi e redditività record. Le sinergie con Tim hanno generato un risparmio di 20milioni
Sequestrati oltre 2 milioni di euro al latitante Giancarlo Tulliani, residente a Dubai
Inchiesta urbanistica a Milano. La Cassazione: "Inammissibile ricorso pm": Catella resta libero.
A proposito della separazione delle carriere degli "intoccabili": le fake news dei soliti ventriloqui delle toghe

Cerca nel sito