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18 Aprile 2024 19:23
18 Aprile 2024 19:23

Gli italiani al voto sul referendum: seggi aperti sino alle 23

Sono due le variabili oltre al risultato, su cui è concentrata al massimo l'attenzione di politici e osservatori: l'affluenza alle urne per un referendum che, nonostante sia basata su un tema complesso, sembra aver molto attratto l'attenzione dell'opinione pubblica. Ma anche sull' esito del voto degli italiani all'estero, che secondo molti, potrebbe rivelarsi determinante se lo spoglio delle schede votate dovesse giocarsi sul filo della vittoria.

CdG scheda referendumE’ stata una durissima campagna elettorale , che si è contraddistinta  per le vibranti polemiche dai toni eccessivamente accesi e reciproci scambi di accuse dagli opposti comitati elettorali referendari . E’ arrivato quindi  l’atteso  giorno del referendum sulle “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione” che deciderà se gli italiani vogliano la  riforma costituzionale proposta o meno. Alle urne sono chiamati 46.714.950 elettori, dei quali 22.465.280 uomini e 24.249.670 donne.  Le operazioni di voto iniziate questa mattina alle 7,  proseguiranno fino alle 23 di questa sera. Dopodichè inizierà la scrutinio che tutte le televisioni italiane seguiranno in diretta. Poichè è una consultazione “costituzionale” non è previsto e necessario il raggiungimento del quorum di affluenza minima, che   invece è previsto per i referendum abrogativi. Dalla vittoria del o del No dipendono  i compiti e la composizione del Senato, ponendo fine al bicameralismo paritario,  le competenze di Stato e Regioni, l’elezione del presidente della Repubblica.

schermata-2016-12-04-alle-10-47-21Vi è  una grande attenzione per la reazione dei mercati finanziari, che viene prevista negativa in caso di vittoria del No e bocciatura della riforma costituzionale . Le polemiche che hanno affiancato la campagna elettorale conclusasi 48 ore fa sono la prova dell’importanza della partita politica in gioco, che ha visto i due schieramenti battagliare con schermaglia al limite della decenza senza esclusione di colpi anche alla vigilia, con reciproche accuse di aver rotto il silenzio elettorale previsto dalla Legge nel giorno che precede la votazione.

schermata-2016-12-04-alle-10-48-28A dare il via alla polemica nel giorno del silenzio elettorale, una nota del Comitato Basta un Sì: “La pubblicazione sulla pagina Facebook del comitato per il No di un video con protagonista Anna Falcone, vicepresidente dello stesso comitato, determina la rottura del silenzio imposto alla vigilia del voto“, ha scritto il presidente Antonio Funiciello, aggiungendo: “Mancando norme certe sul rispetto di tale silenzio sui nuovi mezzi di comunicazione quel post rappresenta un segnale che indurrà anche tutti gli altri soggetti interessati a sentirsi liberi di proseguire sui social e sul web la campagna per il referendum di domani“. Quello che resta è una campagna elettorale dai toni aspri e spesso violenti, che mette in evidenza un’Italia spaccata a metà. Alle urne resta quindi il compito di determinare l’ampiezza della spaccatura.

schermata-2016-12-04-alle-10-52-31Ad aprire un altro fronte è stato ancora il comitato Basta un sì, che ha denunciato “l’ennesima clamorosa bufala che giunge da uno dei principali attori del fronte del no al referendum”: cioè di “un post apparso ieri sera sulla pagina Facebook del Movimento Cinquestelle di Livorno: sopra una foto raffigurante una piazza affollata, la scritta ‘Torino stasera! #iovotono’, scrive allegando la foto del post sott’accusa che sarebbe poi stato cancellato.  Il Movimento 5 Stelle di Livorno si è quindi scusato per l’inconveniente, adducendo come scusa la stanchezza per la dura campagna elettorale di questi mesi. Ma non è finita: in serata sempre il Movimento 5 Stelle manifestando una propensione all’anarchia ed al non rispetto delle leggi, ha pubblicato sempore sul proprio profilo Facebook la replica del comizio di chiusura a Torino con Beppe Grillo e diversi esponenti grillini.

Un pesante scontro  dialettico che ha diviso la politica ma anche il Paese, per ricucire il quale a partire dal presidente della Repubblica Sergio  Mattarella, tutti i protagonisti e rappresentanti istituzionali, da lunedì dovranno lavorare. Politicamente tutto dipenderà dal risultato dopo che, come scrive oggi l’ Osservatore Romano (il giornale del Vaticano)  “Renzi ha puntato molto sulla riforma, lasciando intendere che una vittoria del No avrebbe come naturale conseguenza la remissione del suo mandato nelle mani del capo dello Stato“. Contrariamente, è palese che invece una vittoria dei rafforzerebbe il suo governo e costituirebbe una vera e propria batosta per le opposizioni, cioè il M5S e Forza Italia  in primis, ma anche per la minoranza del Pd  (Bersani-D’Alema) che si è schierata contro la riforma proposta dall’alleanza di Governo.

CdG arrivo schede eletorali

Sono due le variabili oltre al risultato, su cui è concentrata al massimo  l’attenzione di politici e osservatori: l’affluenza alle urne per un referendum che, nonostante sia basata su un tema complesso, sembra aver molto attratto l’attenzione dell’opinione pubblica. Ma anche sull’ esito del voto degli italiani all’estero, che secondo molti, potrebbe rivelarsi determinante se lo spoglio delle schede votate dovesse giocarsi sul filo della vittoria.

Le schede degli italiani che hanno già ha votato per corrispondenza fuori dai confini nazionali, sono 3.995.042, di cui 2.077.455 uomini e 1.917.587 donne, e sono arrivate a Castelnuovo di Porto, alle porte di Roma, dove sono stati insediati gli appositi seggi.

I politici al voto

 

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