MENU
17 Gennaio 2025 11:34

Dissequestrati beni dell’ editore Mario Ciancio, ma la Procura può sempre opporsi

La Corte d’appello afferma però qualcosa di poco piacevole per Ciancio e cioè come tra "Cosa nostra catanese e l’imprenditore si sia progressivamente consolidato nel tempo un rapporto di "vicinanza/cordialità"

ROMA – La Corte d’appello di Catania ha disposto il dissequestro di tutti i beni di Mario Ciancio Sanfilippo che era stato disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale. Tra i beni dissequestrati anche le società che controllano i quotidiani La SiciliaLa Gazzetta del Mezzogiorno e le emittenti televisive Antenna Sicilia e Telecolor.

Mario Ciancio editore dei quotidiani LA SICILIA e LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Secondo la Corte d’appello il decreto impugnato va conseguentemente annullato” come scrivono i giudici nelle 113 pagine delle motivazione della sentenza d’appello, “non può ritenersi provata l’esistenza di alcuni attivo e consapevole contributo arrecato da Ciancio Sanfilippo in favore di Cosa nostra catanese”.

Inoltre secondo il collegio giudicante della Corte di Appello di Catanianon può ritenersi provata alcuna forma di pericolosità sociale” né “è risultata accertata e provata alcuna sproporzione tra i redditi di provenienza legittima di cui il preposto il suo nucleo familiare potevano disporre la liquidità utilizzate nel corso del tempo“.

Il decreto della Corte d’appello di Catania che dispone il dissequestro totale dei beni, entra nel merito delle vicende legate alla realizzazione di centri commerciali, del Pua e di vari investimenti sottolineando che in tutti i casi «non è emerso alcun rapporto tra Mario Ciancio Sanfilippo e Cosa nostra». E che lo «“schema trilatero” ipotizzato tra “politica-mafia-imprenditoria” resta una mera ipotesi investigativa priva di idonei contenuti probatori» e, inoltre, “in nessuna delle singole condotte esaminate può dirsi raggiunta la prova di alcun consapevole contributo in favore» della mafia.

La Corte d’appello afferma però qualcosa di poco piacevole per Ciancio e cioè come tra «Cosa nostra catanese e l’imprenditore si sia progressivamente consolidato nel tempo un rapporto di “vicinanza/cordialità”» dopo che la mafia ha «imposto un «rapporto di protezione» con «il pagamento da parte della vittima del “pizzo”» per «garantire al “protetto” la possibilità di continuare a svolgere la propria attività senza “rischi” e senza il pericolo di subire “atti ostili” nei confronti di un imprenditore che «viene poi considerato “amico”».

Il sequestro finalizzato alla confisca per beni stimati in complessivi 150 milioni di euro era stato chiesto dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania ed eseguito il 24 settembre del 2018 dai Carabinieri del Ros e del comando provinciale di Catania nell’ambito del processo per concorso esterno all’associazione mafiosa in cui l’imprenditore è imputato, a seguito di una prima archiviazione del Gip successivamente annullata dalla Corte di Cassazione.

La Procura Generale di Catania  può presentare reclamo in Cassazione contro il decreto della Corte d’appello, iniziativa che secondo fonti del palazzo di giustizia catanese viene data per scontata e sicura e chiedere quindi ad un altro collegio giudicante, il “congelamento” dell’esecutività del dissequestro, che di fatto farebbe tornare tutto sotto sequestro.

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

Bari, 28 arrestati del clan mafioso Strisciuglio per definitive condanne per armi, estorsioni e droga.
Via libera della Camera alla separazione delle carriere nella magistratura : Forza Italia: "Realizziamo il sogno di Berlusconi"
A marzo grande evento a Milano per la partnership tra Unicredit e Ferrari
Continua il freddo e maltempo nei prossimi giorni
Buoni i risultati del nuovo Codice della strada: -8,6% incidenti e -34% vittime in un mese
La DIA arresta in Campania affiliati al clan camorristico Mallardo, 4 in carcere e 3 ai domiciliari
Cerca
Archivi
Bari, 28 arrestati del clan mafioso Strisciuglio per definitive condanne per armi, estorsioni e droga.
Via libera della Camera alla separazione delle carriere nella magistratura : Forza Italia: "Realizziamo il sogno di Berlusconi"
A marzo grande evento a Milano per la partnership tra Unicredit e Ferrari
Continua il freddo e maltempo nei prossimi giorni
ESCLUSIVA. Parla il presidente del CONI Giovanni Malagò

Cerca nel sito