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19 Aprile 2024 16:17
19 Aprile 2024 16:17

Corruzione in Puglia. Nuova retata a Brindisi, anche nella tenuta di Albano Carrisi

Effettuati nella notte, 14 arresti: oltre all’ex sindaco di Cellino S. Marco Cascione anche l' ex assessore Elia che girò l’Italia in camper per l’anniversario di Forza Italia e nel 2014 propose la figlia di Silvio Berlusconi, Marina come candidata premier

E’ in corso di esecuzione da parte dei Carabinieri di Brindisi un’ordinanza di custodia cautelare richiesto dal pm della procura di Brindisi, Antonio Costantini, e disposto dal gip Paola Liaci nei confronti di 14 persone, fra le quali anche l’ex sindaco di Cellino San Marco (Brindisi) ,  comune già commissariato per infiltrazioni mafiose nell’aprile del 2014 con pressochè tutta la giunta comunale rimossa.

Le accuse a vario titolo sono diassociazione per delinquere“, “peculato, corruzione“, “turbata libertà degli incanti” e “calunnia“. Le misure cautelari riguardano anche quattro imprenditori delle province di Bari, Brindisi e Lecce ed una persona – da quanto è trapelato – vicina alla nota organizzazione di tipo mafioso  Sacra Corona Unita. Sono state emesse all’esito dell’indagine denominata “Do ut des” che , secondo gli investigatori, ha portato alla luce una vera e propria organizzazione criminale, che faceva capo al Sindaco uscente, il quale pilotava sistematicamente gli appalti ed i concorsi comunali, percependo in cambio consistenti tangenti. Nel mirino anche un concorso per vigili urbani per il quale apparvero volantini affissi  in città che ne denunciavano l’ irregolarità.

CdG Francesco cascione FI
nella foto Francesco Cascione

Il primo a finire in carcere è stato Francesco Cascione ( esponente di Forza Italia) , avvocato penalista, ex primo cittadino al quale sono contestati reati contro la pubblica amministrazione. Insieme a Cascione  anche Gabriele Elia, un’ ex assessore di Cellino San Marco, passato agli onori delle cronache per aver girato l’Italia con un camper bianco per festeggiare il ventennale della discesa in campo di Silvio Berlusconi e per aver promosso, la candidatura agli inizi del 2014, della figlia Marina Berlusconi come premier, fra i 14 arrestati a Cellino San Marco. Elia peraltro era stato di recente nominato da Luigi Vitali, il segretario regionale di Forza Italia in  Puglia ( “nominato” da Berlusconi)  , quale suo “vice-coordinatore” cittadino a Brindisi, insieme ad altre due persone.

 Gabriele Elia
nella foto Gabriele Elia

Gabriele Elia è stato arrestato dai Carabinieri mentre si trovava nelle tenute di Albano Carrisi (estraneo all’inchiesta), dove risulta essere domiciliato e residente. Nel gruppo degli arrestati, tra i quali praticamente tutti gli ex assessori comunali di Cellino San Marco, (con unica eccezione dell’ex componente dell’esecutivo con delega all’Urbanistica, Marina Del Foro)  compaiono anche quattro imprenditori attivi del settore edile. Sempre nell’ambito della stessa inchiesta, nel febbraio del 2014, vennero effettuate eseguite dai Carabinieri delle perquisizioni all’interno del Comune di Cellino San Marco. Destinatario dell’ordinanza che ha raggiunto 14 persone, anche Omero Molendini, già coordinatore cittadino di Forza Italia a Cellino San Marco, il quale nel settembre di due anni fa fu vittima, tra l’altro, di una violenta aggressione  subita da persone non ancora identificate.

I tre dirigenti di Forza Italia nel brindisino  sono finiti in carcere al pari degli ex assessori Gianfranco Quarta, 58 anni di Cellino, Gianfranco Pezzuto, 38 anni, di Cellino e Ionni Pagano, 49 anni. Agli arresti domiciliari sono finiti Antonio Cozzoli, 61 anni di Brindisi; Alfredo Bruno, 58 anni; Diego Angelo Lippolis, 40 anni di Noci (Bari); Antonio Vincenzo Fasiello, 61 anni di Vernole (Lecce), Giuseppe Gigante, 57 anni di San Pietro Vernotico (Brindisi). Tre gli irreperibili, fra cui Corrado Prisco, Tommaso Ricchiuto e Francesco Francavilla.

AGGIORNAMENTO (22.10.2015).

Francesco Cascione, l’ex sindaco di Cellino San Marco, nel Brindisino, accusato di avere capeggiato una associazione per delinquere che pilotava appalti e favori nei confronti degli imprenditori amici in cambio di tangenti: un terremoto che colpì il Comune cellinese a un anno di distanza dal commissariamento per mafia nell’aprile dello scorso anno, ha patteggiato una pena a 3 anni e 4 mesi. A seguito del patteggiamento, avallato dal gup Maurizio Saso con l’assenso del pubblico ministero Antonio Costantini, l’ex sindaco ha restituito 9mila 400 euro, ottenendo la revoca dei domiciliari dopo otto mesi.

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