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16 Maggio 2024 18:41
16 Maggio 2024 18:41

Agenzia delle Entrate, arrestati tre funzionari per corruzione

I tre indagati sono accusati anche di accesso abusivo a sistema informatico. Per gli inquirenti esisteva un collaudato sistema corruttivo attraverso il quale i dipendenti vendevano la propria pubblica funzione agli interessi di alcuni professionisti del settore contabile, ricevendo in cambio compensi in denaro o pagamento di pranzi al ristorante

Tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate agli arresti domiciliari e l’ obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un dipendente dell’Agenzia (attualmente in pensione) e per due commercialisti. I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Roma hanno eseguito ieri mattina all’alba un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal Gip su richiesta del pm Carlo Villani della Procura di Roma, per i reati di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico. Gli indagati sono una trentina in totale.

Secondo gli investigatori esisteva un collaudato sistema corruttivo attraverso il quale i tre dipendenti Riccardo CameoMarco Crescenzi e Consuelo Giacchetti,  impiegati presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Roma 3 e Roma 4 – asservivano la propria pubblica funzione agli interessi di alcuni professionisti del settore contabile fra i quali il commercialista Lanfranco Buccioli, consigliere comunale di Formello (finito ai domiciliari), dietro compensi in denaro o persino il pagamento di pranzi al ristorante ! In un caso, per ottenere in tempi rapidi 10/15 pin necessari alle partite iva, “agendo in violazione delle regole generali che prevedono la richiesta di appuntamento e la presentazione allo sportello dell’interessato”, garantiva un compenso a Cameo di circa 250 euro.

Ci sono la principessa Ottavia Meoli Caracciolo di S. Vito d’Aquara e Giorgio Perinetti, lo storico direttore sportivo della Roma e del Napoli, negli anni di Diego Armando Maradona. E anche il prestigioso circolo sportivo dell’Olgiata golf club. L’elenco dei clienti che attraverso i loro commercialisti si rivolgevano ai “furbetti” dell’agenzia delle entrate è lungo .

Chiedevano compensi tra 100 euro e migliaia di euro

I tre funzionari si sarebbero avvalsi anche abusivamente dei sistemi informatici e telematici dell’Anagrafe tributaria in dotazione all’Agenzia delle Entrate per consultare le informazioni necessarie a ottenere gli elementi utili alla conclusione delle pratiche relative ad accertamenti fiscali o a contratti di comodato o successioni per ottenere l’abbattimento totale o la sensibile riduzione delle somme di denaro richieste dal fisco. Le cifre richieste dai pubblici ufficiali variavano a seconda dell’importo dell’avviso o della cartella e in base alla complessità della pratica e spaziavano dai 100 euro alle migliaia di euro. I poliziotti della Squadra Mobile con l’ausilio dei colleghi della Polizia Postale, hanno ricostruito tutti gli accessi a alla rete informatica dell’anagrafe tributaria utilizzati per favorire chi voleva sfuggire al fisco.

Il dominus indiscusso del sistema è Riccardo Cameo, funzionario dell’Agenzia delle Entrate con il compito “di intervenire per correggere eventualmente le dichiarazioni fiscali a fronte delle osservazioni dei privati, raggiunti da avviso bonario”. Offrivano una sorta di consulenza fiscale, facendo ottenere sgravi o una corsia privilegiata nelle pratiche, grazie anche all’accesso abusivo all’Anagrafe tributaria. “I 10mila te li ho sgravati tutti eh… ci ho messo una vita però ci sono riuscito“, diceva Riccardo Cameo (uno dei tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate finiti ai domiciliari) intercettato, ad un suo ex collega Gianfranco Brandi che si era messo a procacciargli clienti. Poi si lamentava della mole di lavoro che faceva in cambio di tangenti: “Sono stanchissimo. Poi vai sopra, un sacco di pratiche, un sacco di gente che mi deve pagare e che ancora non mi paga… quindi mo andiamo in settimana bianca”.

L’intercettazione

“Un tempo lavoravo solo le cose mie e lasciavo da parte quelle dell’ufficio. Ora non riesco a lavorare i ca…i miei. Questa è la tragicità della cosa”. Nel “mondo al contrario” dei pubblici ufficiali infedeli, si può arrivare al paradosso di lamentarsi delle mansioni per le quali si viene retribuiti dallo Stato perché sottraggono tempo alla cura delle attività illecite coltivate sfruttando e abusando del proprio ruolo nella pubblica amministrazione. Questa intercettazione è contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare che oggi ha portato agli arresti domiciliari Cameo, Crescenzi e Giacchetti i tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Roma, mentre un quarto dipendente Brandi ora in pensione, avrà invece l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. I reati contestati dal pm della Procura capitolina Carlo Villani sono, a seconda delle posizioni, corruzione e accesso abusivo a sistema informatico.

Su richiesta di un altro professionista, l’esperto tributarista nel settore sport management Carmine Zavaglia, Cameo controllava la situazione fiscale relativa al 2021 di Giorgio Perinetti, attualmente direttore sportivo dell’Avellino Calcio. Zavaglia, prometteva in cambio “per il disturbo” una somma non precisata. L’attivismo di Cameo aveva insospettito anche i suoi superiori, che in un’occasione gli avevano chiesto conto del suo operato. “Ma fai 100 pratiche al giorno e non c’era un protocollo. Da vengono ste pratiche?”: Anche l’Olgiata Golf club, attraverso Francesco Forte, si era rivolto a Cameo per una cartella di circa 22mila euro, dovuta dal mancato pagamento di ritenute di lavoro autonomo non dichiarate nel 2015.

L’ Agenzia delle Entrate “assicura totale collaborazione agli inquirenti nelle indagini che hanno portato oggi all’arresto di tre funzionari in servizio a Roma.In base agli atti che saranno inviati dall’Autorità giudiziaria – fa sapere l’Ente – l’Agenzia assumerà tutti i provvedimenti previsti dalle norme a tutela della propria immagine e di quella dei suoi dipendenti che operano ogni giorno con onestà, professionalità e impegno al servizio dei cittadini”.

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