di Ilaria Cerulla
“Se Maradona è stato la mano di Dio…Pino è stata la voce”. Con queste parole, Alessandro Siani ha colto l’essenza di una serata unica a Napoli, dove Piazza del Plebiscito si è trasformata in un enorme palco all’aperto per rendere omaggio a Pino Daniele. Momenti di pura commozione per Siani che ha dovuto ripetere l’ingresso sul palco due volte per superare l’impatto emotivo con il ricordo del mito. “Quanti capolavori ha creato – ha detto il comico nel suo monologo -. Pino è il canto di una generazione: la rinascita, le nostre radici, il Sud. Per questo ci appartiene. Le sue canzoni ci capiscono. E ci fanno sentire meno soli”
L’atmosfera era vibrante già dal tramonto: undicimila spettatori paganti ieri seraa Napoli per “Pino è – Il viaggio del musicante”, il concerto tributo dedicato a Pino Daniele a 70 anni dalla nascita, a 10 dalla sua scomparsa e a 44 anni dal suo primo memorabile concerto organizzato proprio nello stesso ampio spazio diventato negli anni simbolo della musica nel capoluogo partenopeo.
Al centro della scena, un grande ritratto di Pino con la sua chitarra. La città, che Pino ha saputo raccontare come pochi altri, ha risposto con un’energia che si percepiva ovunque. L’evento, “Pino È – Il Viaggio Del Musicante”, organizzato per ricordare i 70 anni dalla nascita e i 10 dalla scomparsa dell’artista, ha visto salire sul palco un cast di eccezione. Fiorella Mannoia, che ha guidato la serata insieme a Carlo Conti, ha accolto artisti come Elisa, Giorgia, Emma, Geolier, Mahmood, Salmo, Giuliano Sangiorgi, Francesco De Gregori, e molti altri, insieme a storici musicisti di Pino come Gigi De Rienzo, Ernesto Vitolo, Rosario Jermano e Tullio De Piscopo.

La serata è partita con i giovani finalisti del Musicante Award – Premio Pino Daniele, con Rossana De Pace che si è aggiudicata il premio esibendosi davanti a una piazza stracolma di amanti mdel blues napoletano di Pino Daniele . Poi è stato un susseguirsi di emozioni: Fiorella Mannoia, Giuliano Sangiorgi ed Emma (in duetto virtuale con Pino sulle note di “Yes I know my way”) hanno aperto le danze, seguiti dagli altri ospiti che hanno portato sul palco la loro personale idea di Pino, condividendo ricordi e aneddoti.
Giuliano Sangiorgi ha suonato la chitarra che Pino gli aveva regalato, cantando “Je so’ pazzo” e ricordando una frase che avrebbe voluto tatuarsi: “Tu hai lo stesso colore dell’anima mia”. Francesco De Gregori ha intonato “Putesse essere allero”, mentre Elisa ha emozionato tutti con “Quando”, descrivendo Pino Daniele come “poesia contemporanea e fusione di culture”. Giorgia ha conquistato il pubblico con “Se mi vuoi”, Emma ha cantato “Stare bene a metà” e, insieme, hanno emozionato tutti con “Vento di passione”, ricevendo una standing ovation.

Mahmood ha reinterpretato “Terra mia”, Elodie, collegata dagli Stati Uniti , ha cantato “Qualcosa arriverà”. L’energia è salita con Clementino e Rocco Hunt in “O scarrafone”, accompagnati da Tullio De Piscopo e Tony Esposito. Fiorella Mannoia e Stash hanno proposto “Quanno chiove”, mentre i The Kolors hanno fatto ballare tutti con “A me me piace ‘o blues”. Noemi ha dato una versione grintosa di “Dubbi non ho”, Irama ha scelto la delicatezza di “Sara”. Tra i momenti più toccanti, Ron e Fiorella Mannoia in “Resta…resta cu’mmè”, con le immagini di Pino Daniele sugli schermi. Diodato ha reso “Anna verrà” una vera poesia, Raf ha fatto cantare tutti con “Amore senza fine” e Alex Britti ha portato la sua chitarra per “Io per lei”. Fiorella Mannoia è tornata per una “Senza ‘e te” intensa.
Il finale ha visto Fiorella Mannoia, Elisa e Geolier insieme su “Napule è”, mentre Geolier ha aggiunto delle barre inedite per celebrare la città. Enzo Avitabile ha portato la sua energia con “Tutta ‘nata storia”, Serena Brancale ha proposto un medley raffinato. Oltre alla musica, la serata aveva anche uno scopo solidale: la Fondazione Pino Daniele Ets ha rilanciato il suo impegno per borse di studio, progetti educativi e sostegno ai bambini oncologici con il Progetto Preme di Open.
Mentre le ultime note si spegnevano, non era difficile pensare alla notte del 2015, quando piazza del Plebiscito si riempì come ieri sera per rendere l’ultimo saluto a Pino Daniele. Ma questa volta, niente malinconia: solo festa e orgoglio per un artista che rimane nel cuore di Napoli. Un cartello tra la folla diceva tutto: “Pinu, l’anema e Napule si sempe tu”. E ieri sera, nessuno avrebbe potuto affermare il contrario.