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7 Dicembre 2024 21:55

Morselli (ArcelorMittal): “Il Governo era a conoscenza da marzo degli esuberi Ilva”

L' AD di Arcelor Mittal ieri sera a Porta a Porta ha manifestato la volontà di rispettare gli accordi di marzo aggiungendo: "Ilva si salverà di sicuro, l'Ilva è già salva". Dal Governo il viceministro Misiani smentisce e e rettifica : "Non erano previsti esuberi"

ROMA – Nella puntata di ieri sera del programma “Porta a Porta” condotto dal giornalista Bruno Vespa, l’ a.d. di ArcelorMittal Italia Lucia Morselli ha detto: “Ilva si salverà di sicuro, Ilva è già salva. Credo che dobbiamo essere tutti orgogliosi dell’impianto di Taranto, il più bell’impianto d’Europa, il più moderno, il più potente, tutti ce lo invidiano. E credo che sia un privilegio essere a lavorare lì”.

Nella giornata di ieri si era svolto un incontro a cui hanno partecipato Francesco Caio, consulente del Governo Conte bis per il dossier ArcelorMittal; Domenico Arcuri, amministratore delegato della società pubblica Invitalia; e Ondra Otravec, dirigente Fusione acquisizioni della multinazionale franco-indiana.

Il clima era buono” ha detto la Morselli commentando la riunione in maniera laconica e lapidaria, come nel suo consueto stile algido, affermando che “è impegno della multinazionale rispettare gli accordi di marzo” e sostenendo che sugli esuberi il Governo era a conoscenza sin da marzo quale fosse la situazione: “negli accordi di marzo, siccome il Governo ha preferito non coinvolgere il sindacato, i numeri degli esuberi non sono stati esplicitati, ma è stato invece esplicitato molto chiaramente il concetto: l’azienda doveva restare in equilibrio economico. E considerato che per la legge ambientale l’acciaieria non può superare i 6 mln di tonnellate è evidente che se gli impianti non possono produrre 8 mln di tonnellate il personale presente risulti leggermente in eccesso. Questo è un dato di fatto”

Dal Governo arriva una smentita via tweet del vice ministro all’Economia, Antonio Misiani: “La dottoressa Morselli dichiara che il Governo saprebbe da marzo di eventuali esuberi all’Ilva, ma in quell’accordo non era previsto alcun esubero. Il Governo – prosegue – vuole portare avanti l’intesa del 4 marzo senza arretrare sul fronte della tutela dell’occupazione”.

La Morselli ha poi aggiunto chel’impegno assunto nell’accordo di marzo prevede che ArcelorMittal rimanga con una partecipazione anche pubblica, che in questo momento è stata indicata dal governo in Invitalia. Posso confermare che l’accordo di marzo prevede che se questo accordo di investimento verrà perfezionato, ArcelorMittal compri l’acciaieria, così come nei termini che erano stati definiti e concordati nel contratto originale ribadito, per questo aspetto di valutazione del prezzo, negli accordi di marzo”. sostenendo che “l’ingresso di Invitalia, che a marzo era semplicemente un investitore istituzionale, è assolutamente compatibile con la permanenza di ArcelorMittal in Italia. Anzi, è di sostegno a questa presenza. E noi, nell’accordo di marzo, lo abbiamo sostenuto”.

La manager ha sostenuto davanti ad un “morbido” Bruno Vespa che in quell’accordo tutti gli investimenti ambientali sono stati confermati nella loro forma originaria. Ricordo a tutti che sono una legge dello Stato, quindi è molto difficile non confermarli. E anche tutti gli altri investimenti industriali che erano previsti vengono confermati”.

Sulla possibilità che il colosso franco-indiano accetti una posizione minoritaria, la Morselli ha risposto che è “da valutare e decidere. È una cosa che viene decisa, non è stata ancora definita. In altri stabilimenti in giro per il mondo ArcelorMittal è presente con una posizione minoritaria. Qualche volta può succedere”.  Sull’ipotesi nazionalizzazione, la Morselli ha detto che “non la fa l’azionista privato, può esserci solo su disponibilità della politica. Tutti abbiamo letto le dichiarazioni del premier Conte e degli altri ministri. Non devo commentare io”.

Non una sola parola, spiegazione, sugli esuberi e tantomeno sul pagamento di quanto dovuto alle imprese dell’appalto ed indotto, che avanzano sempre soldi da Arcelor Mittal. E tutto ciò nel silenzio complice della Regione Puglia e del Comune di Taranto. Mentre il premier è troppo occupato nelle sue passerelle mediatiche agli Stati Generali per prepararsi al dopo Palazzo Chigi.

L’amministratore delegato di ArcelorMittal, Lucia Morselli, ha scelto il palcoscenico di Porta a Porta per non dire nulla che già non si sapesse sullo stato della trattativa con il Governo e sulle prospettive del gruppo siderurgico nel nostro Paese. In realtà ha fatto intendere che il Governo sarebbe responsabile di non aver coinvolto il sindacato nelle trattative che hanno portato all’accordo del 4 marzo, mentre ArcelorMittal non avrebbe esplicitato il numero degli esuberi, di cui comunque il Governo sarebbe stato al corrente, per rispetto del sindacato” dichiara Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile siderurgia.

E’ una versione a dir poco stravagante dell’idea di rispetto e anche dell’idea di sindacato. Sempre per rispetto poteva esserci risparmiata questa ricostruzione che tra l’altro, al momento, non trova smentita alcuna da parte del Governo, né tantomeno si hanno notizie di prossimi incontri.
Un Governo che non può limitarsi a definire inaccettabile il piano industriale. Deve scoprire le carte, deve sciogliere il nodo della partecipazione negli assetti proprietari, deve invertire le priorità del piano industriale, deve garantire il rispetto degli impegni e dei vincoli assunti con gli impegni di settembre 2018. Inoltre il Ministro Patuanelli deve dare corso ad impegni assunti in Parlamento, definire rapidamente un piano nazionale della siderurgia, delle filiere collegate, del ruolo che lo Stato intende svolgere per assicurare una prospettiva all’insieme della manifattura italiana. Si apra immediatamente il tavolo di settore con le parti sociali”
conclude Venturi.


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