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15 Novembre 2024 00:33

La Procura Roma apre fascicolo per tentato omicidio sull’ attentato a don Coluccia

Nello zaino dell'attentatore è stata trovata anche una mannaia oltre a un martello i magistrati valutano se contestare anche l’accusa di porto d’armi abusivo

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per tentato omicidio a carico di Sergio Del Prete, il 28enne che ieri sera ha tentato di investire il prete antimafia don Coluccia a Tor Bella Monaca. Uno degli agenti della scorta ha sparato contro l’uomo ferendolo al braccio. Sulla scrivania del pm Antonio Clemente è arrivata una prima informativa della Polizia di Stato che indaga e dopo che nello zaino di Del Prete è stata trovata anche una mannaia oltre a un martello i magistrati valutano se contestare anche l’accusa di porto d’armi abusivo. Nelle prossime ore il pm chiederà la convalida dell’arresto e l’uomo comparirà davanti al gip per l’ interrogatorio di garanzia previsto dal codice penale.

Don Antonio Coluccia, il prete antidroga di Tor Bella Monaca aggredito ieri durante una marcia per la legalità, è stato ricevuto a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “La presidente del Consiglio mi ha promesso che farà un giro nelle periferie, quando e come non lo so, ma verrà. L’ho vista molto convinta“, ha riferito ai giornalisti il sacerdote al termine dell’incontro.

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“Così il welfare della droga militarizza i territori”

Ho raccontato al presidente del Consiglio le criticità del crimine in città, almeno quello che a livello pastorale i miei occhi hanno visto e le mie mani hanno toccato, e quindi le ho raccontato queste cose che ho vissuto a Tor Bella Monaca, Quarticciolo e anche San Basilio e Laurentino 38“, ha riferito Don Coluccia. Al premier Meloniho spiegato come questo welfare criminale della droga militarizza alcuni territori. Le persone che abitano lì non sempre hanno il diritto alla pace, il diritto di dormire, in quanto in questi quartieri molto spesso chi è assoggettato a queste organizzazioni criminali fornisce macchine a noleggio che vengono utilizzate durante la notte per manifestare il proprio potere criminale“.

“Alla presidente Meloni ho spiegato che ci sono dei veri e propri turni di lavoro, organizzati. Si guadagna dalle 100 alle 150 euro al giorno – ha proseguito Don ColucciaC’è una proposta criminale in questi territori, di cui bisogna riappropriarsi in nome anche della Costituzione,  la presidente del Consiglio ha dimostratro sensibilità e essendo di Roma conosceva già le situazioni. Ha preso a cuore tutto ciò che sta accadendo in questi territori e cercherà insieme al suo governo di portare delle soluzioni”.

“I cittadini di questi territori – ha concluso Don Antonio – hanno bisogno di vedere uno Stato di prossimità. Lo ha fatto quando era prefetto l’attuale ministro dell’Interno, Piantedosi, e lo stesso hanno fatto i suoi successori e bisogna continuare così. Come tutti i cambiamenti c’è bisogno di tempo. Servono pochi, piccoli passi per garantire a quei bambini e a quelle famiglie che vivono lì il diritto di scelta“.

“Desidero rivolgere a don Antonio Coluccia e ai componenti della sua scorta le espressioni della più sentita solidarietà e vicinanza per quanto avvenuto ieri sera a Tor Bella Monaca. La sua missione dedicata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle periferie e a coloro, spesso di giovane età, che convivono con la piaga della tossicodipendenza, va sostenuta e incoraggiata”, ha dichiarato il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

“L’opera che da molto tempo svolge don Antonio Coluccia nelle periferie di Roma sia a favore di coloro che vivono il dramma della dipendenza dalle droghe che nel quotidiano contrasto agli spacciatori di morte, è tanto difficile quanto preziosa. Sono certo che quanto avvenuto ieri sera a Tor Bella Monaca non fermeranno le sue battaglie a favore della legalità e della vita. A lui e agli uomini della sua scorta giunga la mia piena e convinta solidarietà“. Così il presidente del Senato Ignazio La Russa.

Sono esterrefatto per l’aggressione ai danni di Don Coluccia. Esprimo a lui la vicinanza e agli agenti della scorta feriti gli auguri di pronta guarigione. È intollerabile assistere a simili episodi nella Capitale. Non arretriamo di un passo nella lotta alla violenza e alla mafia”. Così in un tweet il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.

A nome della Diocesi di Roma monsignor Baldo Reina, vicegerente del Vicariato di Roma, ha espresso a don Antonio Coluccia e agli uomini della sua scorta “piena solidarietà per quanto avvenuto ieri, nel quartiere di Tor Bella Monaca”. “Don Antonio – ricorda il vescovo- ormai da diversi anni svolge il suo servizio pastorale mettendosi accanto ai giovani che vivono il disagio delle dipendenze da droghe, facendo sentire la sua voce contro coloro che continuano a seminare morte e a spacciare l’inganno. Atti intimidatori come quello consumato ieri non scoraggeranno don Antonio nella sua delicata missione. Tuttavia, quanto accaduto, interpella in modo forte la comunità civile e l’impegno dei singoli credenti”.

“È bene che da parte di tutti si alzi un grido coraggioso contro ogni scelta che minaccia la vita dei nostri ragazzi. Il tempo che stiamo per vivere, con la diffusione sempre più dilagante di sostanze tossiche richiede uno sforzo corale affinché sia affermata la dignità della vita umana, ai ragazzi siano garantiti contesti sani e sicuri e sia presa sul serio la sfida educativa, consapevoli del tesoro immenso dei giovani per il presente e per il futuro della nostra società” conclude monsignor Reina.

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