MENU
19 Aprile 2024 06:00
19 Aprile 2024 06:00

Ex-Ilva: Presidente Toti (Regione Liguria): “Alle istituzioni interessa occupazione, non guerra tra acciaio e logistica”

"Questo stabilimento è un pezzo importante della storia industriale di questo Paese, tutti noi speriamo che il piano industriale presentato da Acciaierie d’Italia a Roma possa dare gli sbocchi che vorremmo, cioè un ritorno alla crescita dell’occupazione, un futuro di lungo periodo e un piano industriale ampio e articolato, che passa dalla riaccensione dell’altoforno cinque di Taranto, da un recupero di produzione e da una trasformazione in senso ambientale, che però richiederà anni"

“Quello che interessa a noi è far lavorare dei liguri, non è, in tutta franchezza, una guerra tra logistica e acciaio. Chi darà più lavoro, occupazione, chi costruirà un piano credibile assumendo nuovi lavoratori avrà tutto il sostegno delle Istituzioni. Speriamo tutti e siamo tutti convinti che l’acciaio sia strategico per il Paese ma dopo averlo detto, annunciato, proclamato e difeso, questo deve accadere”. Così Giovanni Toti presidente della Regione Liguria sul futuro delle aree ex Ilva di Genova, a margine della commemorazione di Guido Rossa.

“È evidente che se a questo stabilimento arriverà l’acciaio necessario per tornare a crescere come occupazione, saremo tutti qui a sostenerlo – sottolinea Toti -. Se questo stabilimento grazie alla produzione di Taranto avrà modo di tornare a produrre milioni di tonnellate, avrà bisogno di tutte le aree e tornerà ad avere migliaia di dipendenti e nessuno sarà certamente qui con il metro in mano a misurare aree che questo stabilimento occupa, anzi io auspicherei che questo sito industriale possa addirittura ampliarsi, se desse lavoro occupazione e ricchezza. Questo stabilimento è un pezzo importante della storia industriale di questo Paese, tutti noi speriamo che il piano industriale presentato da Acciaierie d’Italia a Roma possa dare gli sbocchi che vorremmo, cioè un ritorno alla crescita dell’occupazione, un futuro di lungo periodo e un piano industriale ampio e articolato, che passa dalla riaccensione dell’altoforno cinque di Taranto, da un recupero di produzione e da una trasformazione in senso ambientale, che però richiederà anni

” Da Taranto deve partire la produzione che qua viene finalizzata. – continua TotiSe ripartirà Taranto, questo stabilimento certamente farà la sua parte. Se invece questo stabilimento continuerà ad occupare circa 800 persone in un clima di totale incertezza o di consolidato ridimensionamento della produzione e quindi dell’occupazione, mi sembra evidente che le Istituzioni locali, Comune e Regione, abbiano il dovere di riutilizzare gli spazi che potrebbero essere liberati per creare occupazione sostitutiva di quella che non viene creata dallo sviluppo dell’acciaio” conclude Toti.

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

Amazon e Ferrovie dello Stato insieme per il trasporto merci dalla Germania e dall' Italia
Italia senza sportelli bancari: rimasti scoperti 717 Comuni
Class action contro Google, saranno cancellati i dati di milioni di utenti
Allarme Bosch a Bari: 1600 operai a rischio
Stanziato un miliardo di euro per decarbonizzare lo stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto
La classifica delle 100 città dove si vive meglio in Europa: due italiane nella "Top 10"
Cerca
Archivi
Al plenum del Csm continua il valzer "lottizzato" fra le correnti, di poltrone ed incarichi per le toghe
Giudice cassazionista e la compagna poliziotta condannati per il giro di prostitute nella casa-vacanze di Lecce
Arrestato Gianluca Festa ex sindaco Pd di Avellino per corruzione. Indagati la vicesindaca e un consigliere comunale
Marco Miraglia nominato Console Onorario del Gibuti per il territorio italiano
Gianfranco Fini e Elisabetta Tulliani, rinviata al 30 aprile la sentenza per la casa di Montecarlo

Cerca nel sito