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17 Giugno 2025 20:35

Il dissenso per le nozze di Bezos a Venezia. “Questo matrimonio non s’ha da fare”…

A Venezia sta montando la protesta. Quasi segrete le date, quasi segreti gli ospiti, e persino quasi segrete le location.
di Silvia Signore

Il comitato “No Space for Bezos”, un raggruppamento trasversale a cavallo tra centri sociali, Anpi e ex Comitato Grandi Navi nato per osteggiare quanto più possibile le nozze veneziane di Jeff Bezos, il miliardario fondatore e proprietario di AmazonLauren Sánchez (55 anni), ex giornalista televisiva, non usa giri di parole. “Ci daremo appuntamento il 28 per una protesta colorata e pacifica. Impediremo l’accesso alla chiesa via mare con gonfiabili e barche, via terra con i nostri corpi. E non avremo problemi a violare la zona rossa, se mai ci fosse“.

Anche l’”Anpi 7 Martiri” di Venezia, il centro sociale Rivolta di Marghera, gli ambientalisti di Extinction Rebellion così come il “Comitato No Grandi Navi – Laguna Bene Comune” hanno aderito alla contestazione. A capo della contestazione anti-Bezos c’è Tommaso Cacciari, nipote dell’ex sindaco Massimo, da sempre contestatore e “spina nel fianco” delle varie amministrazioni comunali (prima all’interno dei centri sociali veneziani, poi del Comitato No Grandi Navi). “Ostacoleremo e daremo fastidio il più possibile – ha spiegato – Venezia non è la personalissima sala eventi del miliardario dove il sindaco offre il suo spazio privato che si è autoassegnato. Un gesto di squisita arroganza, di non dialogo con la città. Quello che sfugge a questi oligarchi è che noi che abitiamo la città e qui lavoriamo quindi possono provare a tenere segreto quanto vogliono la cosa, ma tanto verremo a sapere tutto. La Misericordia ha cinque canali d’accesso e questi cinque canali non saranno praticabili”.

“Ma in mezzo ai disastri del mondo che bisogno avevi, miliardario sfondato, di comprarti una città come Venezia e trasformarla nel set del tuo matrimonio? – si chiede poi Luca Casarini, ex leader dei Disobbedienti e attualmente capo missione di Mediterranea Che bisogno avevi di ostentare in un modo così volgare, i trilioni del tuo deposito, dove ci fai il bagno come Paperon de Paperoni? E’ per farlo vedere a Trump, il re al quale ti sei prostrato subito in cerca di approvazione e benedizione?“.

Gli abiti della sposa

Lauren Sánchez pare sia impegnatissima con la scelta del guardaroba e pare abbia predisposto ben 27 cambi d’abito per l’occasione. D’altronde non capita tutti i giorni di sposare il terzo uomo più ricco del mondo (a seconda delle classifiche). La scelta dell’abito da sposa potrebbe ricadere su Oscar de la Renta, ma è ancora tutto top secret e c’è chi ipotizza che anche Dolce & Gabbana sia in lizza, perché è un brand molto amato dalla futura signora Bezos. Corre voce nella jet-society internazionale che Anne Wintour sia una delle registe dell’evento, dietro le quinte, e stia preparando un special fotografico per la testata, Vogue America da lei diretta.

Oltre 200 super vip, solo per citarne alcuni,  come Oprah Winfrey, Mick Jagger, Lady Gaga, Eva Longoria, Katy Perry, Ivanka Trump , una maratona di cambi abito per la futura signora Bezos, Lauren Sánchez da 27 capi in 72 ore, e poi cinque mega yacht ormeggiati lungo il Bacino di San Marco (tra cui, quello dello stesso Bezos, una goletta da 127 metri di lunghezza, il secondo yacht a vela più grande del mondo), i 30 taxi marini prenotati, i e gli hotels a cinque stelle più lussuosi della città riservati agli ospitdelle nozze da sogno (Aman Venice, Belmond, Hotel Cipriani , Hotel Danieli, Gritti Palace, e The St. Regis Venis). La coppia ha prenotato circa 30 taxi acquei (su un totale di 280 disponibili, quindi senza impattare sul servizio pubblico) e non sono previste particolari limitazioni al traffico. Probabilmente si tratterà di una grande festa privata a celebrazione di un rito già avvenuto altrove

Il “segreto di Pulcinella”

Inizialmente si era detto che le date non sarebbero mai state rese note. Ma è impossibile che un matrimonio di queste dimensioni resti segreto. Così, circa un paio di mesi fa sono uscite le date: dal 24 al 26 giugno. Ma niente da fare, si era trattato di un depistaggio (a quanto pare il primo di una lunga serie). Pochi giorni fa è emersa la notizia che le nozze d’oro non saranno da giovedì a sabato, dal 26 al 28. A quanto pare il 27 nella splendida Isola di San Giorgio e il 28 nella Scuola della Misericordia (gestita dal “blind trust” del sindaco Luigi Brugnaro).

Le istituzioni: il governatore Zaia ed il sindaco Brugnaro

Di tutt’altro avviso il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Secondo il governatore Zaia le proteste sono “un’assoluta vergogna”. “Voglio che Jeff Bezos sia assolutamente ospitato e accolto a braccia aperte a Venezia. È inaccettabile che si facciano le proteste con uno degli uomini più ricchi al mondo e che sceglie Venezia per sposarsi. Protestare contro chi ci porta ricchezza, è un’assoluta vergogna. Sentire dire ‘no ai vip’ e alle grandi celebrities che vengono a Venezia è fare un danno al Veneto, non ai turisti stranieri che invece sono i nostri promoter nel mondo”, ha concluso il governatore.

“Non so se avrò il tempo, o se ce l’avrà lui, di incontrarci e stringerci la mano, ma è un onore che abbiano scelto Venezia” il commento del sindaco di Venezia Brugnaro che ha affermato che ci saranno solo 200 ospiti e che Venezia ha esperienza nella gestione di eventi molto più grandi, come le mostre della Biennale d’Arte e Architettura. Non è affatto vero, aggiunge il sindaco, che Bezos e il suo staff abbiano prenotato un numero così grande di gondole e taxi acquatici. “Chiunque ami Venezia è sempre il benvenuto”, ha chiosato, aggiungendo che l’evento avrebbe “rafforzato il ruolo della Serenissima come luogo di incontri e ospitalità. La priorità è garantire il normale funzionamento della città, per tutti, senza alcun disagio per nessuno”

“Ci mancavano solo i “No Grandi Matrimoni” – ha dichiarato l’assessore comunale al Turismo, Simone Venturini – Faccio fatica a comprendere come un evento privato del genere, che non causerà alcun tipo di stress per la città, possa essere considerato nocivo. Venezia ha già accolto manifestazioni più complesse e impattanti. È evidente che ci troviamo di fronte all’ennesimo sfruttamento narcisistico di Venezia da parte dei soliti noti dei centri sociali“.

Le riunioni per l’ordine pubblico

La tre giorni veneziana da 30 milioni di euro dunque sarà solo e soltanto festa, balli, cibo, relax, gioia. E per questo fatidico giorno non sono mancati i contestatori che hanno già annunciato blitz e rappresaglie nei luoghi della festa. Anche se si tratta di una minoranza – il gruppo dei facinorosi conta 150 persone – le forze dell’ordine sono già alle prese con riunioni e contro riunioni per capire come rendere l’evento sicuro senza avere problemi e senza dover ricorrere alla forza. Tutto è stato coordinato dalla Questura di Venezia e all’opera ci saranno Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Locale per gestire l’ordine pubblico.

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