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15 Luglio 2025 20:40

Manovra 2023, confermato a 5mila euro il tetto per pagamenti e prelievi in contante. Polemiche sul bonus ai 18enni

Il Governo Meloni intende confermare allo stato attuale il provvedimento contenuto nella manovra 2022, che fissa la soglia all'uso del contante a 5mila euro

Palazzo Chigi è in piena sintonia con la decisione del Consiglio europeo di stabilire quello che Il governo italiano definisce come un ragionevole tetto al denaro contante quale misura di antiriciclaggio. Il Governo italiano nonostante la soglia prevista dal consiglio dell’ Unione Europea sia di 10mila euro intende confermare allo stato attuale il provvedimento contenuto nella manovra 2022, che fissa la soglia all’uso del contante a 5mila euro.

Eliminato 18App, il bonus ai 18enni per teatri, cinema, spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici, musei, concerti e mostre. Un emendamento della maggioranza (FdI, Lega e FI) alla legge di Bilancio abroga la misura e riassegna i fondi pari e 230 milioni di euro annui a decorrere dal 2022, a finalità di sostegno del mondo dello spettacolo e della cultura. L’incentivo al consumo culturale, introdotto dalla legge di Stabilità del 2016(governo Renzi), prevedeva per ciascun diciottenne una carta elettronica da 500 euro annui che poteva essere speso per cinema, concerti, musei, eventi culturali, libri, corsi di lingua straniera e molto altro. Non sono previsti limiti di spesa per un singolo acquisto. Però non si possono comprare più biglietti per uno stesso spettacolo o più copie dello stesso libro. Il bonus finora era sempre stato riconosciuto a tutti i neo-diciottenni, senza limiti di reddito.

Quello che prevede la cancellazione del bonus cultura è uno degli oltre tremila emendamenti presentati alla Manovra da maggioranza e opposizione, ma alla fine ne verranno messi in votazione, la prossima settimana, solo 400-500. Le misure che verrebbero finanziate al posto del bonus cultura, secondo quanto proposto dall’emendamento, vanno dal rafforzamento del Fondo per il sostegno economico temporaneo dei lavoratori dello spettacolo al Fondo per gli operatori dell’editoria e delle librerie, dal Fondo per lo spettacolo dal vivo al sostegno delle attività di rievocazione storica de «La Girandola» di Roma.

Tra le iniziative, che verrebbero finanziate con le risorse che si risparmierebbero cancellando il bonus cultura, ci sono anche le celebrazioni per i 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi. Tra gli emendamenti si fa riferimento anche all’istituzione di una fondazione di diritto privato denominata “Fondazione Vittoriano“, con compiti di gestione e valorizzazione del Complesso del Vittoriano, ivi incluse le raccolte del Museo centrale del Risorgimento afferenti all’Istituto per la storia del risorgimento italiano, istituito con regio decreto 20 giugno 1935. “Per la partecipazione del ministero della cultura al fondo di gestione della Fondazione è autorizzata, a titolo di contributo per le spese di funzionamento, la spesa di euro 1 milione annui a decorrere dal 2023“, si legge nell’emendamento.

La notizia della possibile eliminazione del bonus ha suscitato le critiche dell’opposizione. “La maggioranza della Meloni vuole cancellare 18App. Follia! Perché hanno paura della cultura? Io sono pronto all’ostruzionismo parlamentare. Ma chiedo a tutti di darci una mano”, scrive su Twitter Matteo Renzi leader di Italia viva, che ha promosso una petizione contro l’abolizione del bonus. “Chiediamo alla premier Meloni di intervenire per bloccare la distruzione del bonus cultura per i giovani. Sappiamo che alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia dicono che con la cultura non si mangia. Ma noi non siamo d’accordo: tagliare sulla cultura e sui giovani è il modo piu’ sbagliato per costruire il futuro. Abbiamo lanciato questa idea sette anni fa e da allora molti Paesi hanno copiato la nostra idea, cominciando da Francia e Germania. Distruggere il bonus cultura solo perché l’ha introdotto Renzi significa fare del male alle nuove generazioni. E all’industria della cultura” si legge nel testo della petizione.

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