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16 Settembre 2025 19:51

Malagiustizia. Il “caso Trani” sembra non essere finito

Lo rivela il quotidiano La Stampa, che si trincera citando tre fonti "anonime", o meglio coperte dal segreto professionale giornalistico. Le accuse  riguardano un’altra indagine relativa a un caso di criminalità economica del quale Ruggiero si era occupato a Trani, sono state avviate presso la Procura di Lecce

ROMA – Michele Ruggiero, ex pm della Procura di Trani, attualmente trasferito a Bari, colui che aveva portato in aula le agenzie di rating americane per una presunta manipolazione del mercato nel 2011, sarebbe iscritto nel registro degli indagati della Procura di Lecce per “abuso di ufficio” e “falso“. Lo rivela il quotidiano La Stampa, che si trincera citando tre fonti “anonime”, o meglio coperte dal segreto professionale giornalistico. Le accuse  riguardano un’altra indagine relativa a un caso di criminalità economica del quale Ruggiero si era occupato a Trani, sono state avviate presso la Procura di Lecce.

Sarebbe questa la reale motivazione per cui il Consiglio superiore della magistratura ha a rimandato di seduta in seduta la nomina dell’ex pubblico ministero della Procura di Trani Michele Ruggiero a consulente della commissione sulle banche, fissando in calendario la propria decisione per l’ultima udienza dell’ anno fissato per il prossimo 20 dicembre, nonostante manchino pochi giorni allo scioglimento delle Camere. Mentre è stata subito accolta la richiesta del Pd, che ha indicato il sostituto procuratore di Torino  Giancarlo Avenati Bassi segnalato dal vicepresidente del Pd Mauro Marino.La ragione  inconfessabile, che filtra da Palazzo dei Marescialli è che su sul Pm Ruggiero in realtà pendono anche altre richieste.

Il fascicolo attualmente secretato  riguarda un caso di criminalità economica di cui si è occupato il pm Ruggiero a Trani. I procedimenti disciplinari aperti a suo carico sarebbero due : uno già arrivato dinnanzi Csm, il secondo invece sarebbe ancora giacente sulle scrivanie della Procura Generale della Suprema Corte di Cassazione . Pur avendo avuto semaforo rosso del giudice per le indagini preliminari e del Tribunale del Riesame, i magistrati di Lecce insistono per ottenerne la sospensione del pm Michele Ruggiero dagli incarichi. Dopo l’emersione di questo procedimento si è aperta una discussione nel Csm, con una parte del plenum favorevole comunque al collocamento fuori ruolo visto che il procedimento è ancora nelle fasi iniziali e una parte invece contraria perché le ipotesi nel fascicolo sarebbero “gravi” e “imbarazzanti”.

il Pm Michele Ruggiero

Il pubblico ministero Ruggiero è ormai conosciuto in mezzo mondo. Sostenitore convinto ed agguerrito di un complotto contro l’Italia fra il 2011 e il 2012, l’ex pm di Trani (ora in servizio a Bari) è noto per aver portato a processo le agenzie di rating Standard and Poor’s e Fitch. e per sostenere il suo castello accusatorio ha chiesto e ottenuto la testimonianza di ministri, uomini di finanza e analisti, compreso l’ex-premier Mario Monti.

Nel giorno in cui lo scorso marzo il giudice del Tribunale di Trani ha smontato le sue accuse   prosciogliendo tutti gli imputati, Ruggiero si presentò in aula indossando la cravatta tricolore, chiedendo multe milionarie e il carcere per i vertici delle agenzie fra i quali l’allora presidente mondiale di S&P Deven Sharma. Al termine del processo che smantellò il suo teorema processuale accusatorio, si sfogò dicendo “Sono stato lasciato solo“. Ma il magistrato aveva già avviato un altro processo eccellente, questa volta contro Deutsche Bank e il suo ex numero uno Josef Ackermann. L’inchiesta che è stata trasferita alla Procura di Milano per competenza territoriale, di fatto si bassa sullo stesso “teorema” accusatorio annientato a Trani. Secondo il pm Ruggiero  la Deutsche   vendendo nel 2011 la gran parte del suo portafoglio di Btp italiani , avrebbe agito illecitamente sui mercati ai danni dell’Italia.

La politica però non si è dimenticata di lui. Dopo la fine del processo Un suo lungo post su Facebook  fu ripreso sul sito di Beppe Grillo. Ed infatti è stato proprio il grillino Carlo Sibilia, insieme a Renato Brunetta capogruppo alla Camera dei Deputati di Forza Italia , a chiedere la sua nomina a consulente della Commissione parlamentare sulle banche.

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