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19 Marzo 2024 09:35
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KITON, STORIA DELL’ALTA SARTORIA, ORGOGLIO ED ECCELLENZA DEL MADE IN ITALY

Kiton produce anche scarpe e moda femminile, camicie e cravatte e viene considerato a ragione ritenuto il "brand" maschile più esclusivo e amato ed apprezzato dagli uomini più ricchi del pianeta, come il fondatore di Facebook, Marck Zuckenberg, i reali d'Inghilterra, emiri arabi e oligarchi russi.

di Francesca Lauri

La fiera digitale “Pitti Connect”, che ha aperto i battenti lo scorso 12 gennaio e durerà sino a fine marzo, ha fatto tappa in Campania per svelare i segreti dietro la realizzazione della giacca perfetta con un tour nei laboratori di Kiton, azienda di Arzano, provincia di Napoli, leader mondiale nella moda uomo fondata negli anni ‘60 da Ciro Paone.

Ciro Paone, fondatore della Kiton

Il nome del marchio fa riferimento all’antica parola greca khitōn, un tipo di tunica indossata durante la preghiera. Il brand campano oggi guidata da Antonio de Matteis nipote del fondatore Ciro Paone, con decenni di impeccabile esperienza nell’abbigliamento maschile di lusso produce tutta la collezione nei siti di proprietà, di cui 5 in Italia che occupano circa 850 addetti: a Napoli, Caserta (pantaloni sportivi), Biella (tessuti), Fidenza (maglieria) e Parma (giubbotteria) .

La fabbrica di Napoli è diventata luogo di ‘culto’ e pellegrinaggio da parte di fedelissimi clienti del marchio che vengono a visitare la produzione in occasione di viaggi a Capri o sulla costiera amalfitana. “Oggi soffriamo l’assenza del contatto con il consumatore finale”, osserva De Matteisla pandemia ci ha sottratto il rapporto umano, così come le informazioni sulle esigenze dei clienti, sui loro stili di vita e sui loro desideri. Appena sarà possibile torneremo a viaggiare più di prima”.

Antonio de Matteis, CEO della Ciro Paone spa – Kiton

Il tour è iniziato dal magazzino dove vengono stoccati i tessuti, prima che le incredibili mani degli artigiani Kiton ne tirino fuori capi di alta sartoria apprezzati e ricercati in tutto il mondo. “Forbici e gesso, ago e filo, occhi attenti e mani sapienti, sono i segreti per fare una giacca sartoriale perfetta, che si adatta ai movimenti del corpo di chi la indossa. Ma per ottenere questo risultato ci vuole passione” ha spiegato De Matteis, aggiungendo “Occhi e mani degli artigiani sono il motore della fabbrica, il sarto deve metterci amore, altrimenti meglio fare un altro mestiere. Qui da noi sono tutti artisti, allevati nella nostra scuola di Alta Sartoria aperta nel 2000. Dura 4 anni e garantisce il ricambio generazionale in azienda. Siamo orgogliosi di aver formato una nuova generazione di sarti che lavora per noi, età media 36-37 anni“.

Il top manager campano ha aperto le porte del tempio del “capospalla” sartoriale dove vengono prodotte le giacche Kiton, un reparto enorme nel cuore dell’azienda che ospita diverse fasi e lavorazioni con un totale di 180 addetti. In questo reparto tutto viene tagliato, cucito e realizzato rigorosamente a mano, rispettando i canoni della sartorie di una volta come ha sempre voluto il fondatore Ciro Paone. “Lo stiro finale viene eseguito con panno umido e solo sulle parti che lo necessitano per non stressare tessuti, fodere e interni”, spiega De Matteis, sottolineando come dopo ogni operazione, il capo viene stirato e fatto riposare per il passaggio sartoriale successivo.

Kiton produce anche scarpe e moda femminile, camicie e cravatte e viene considerato a ragione ritenuto il “brand” maschile più esclusivo e amato ed apprezzato dagli uomini più ricchi del pianeta, come il fondatore di Facebook, Marck Zuckenberg, i reali d’Inghilterra, emiri arabi e oligarchi russi. “ll nostro non è un uomo che ama mettersi in mostra per il semplice gusto di apparire: il suo fine è quello di indossare un prodotto di qualità, unico ed elegante. Il nostro uomo vuole semplicemente il meglio”.

Antonio Paone,Walter De Matteis, Silverio Paone,
Mariano De Matteis, Maria Giovanna Paone,
Antonio De Matteis, Ciro Paone e Raffaella Paone.

In risposta alla crisi del guardaroba formale Kiton ha saputo rinnovare la sua offerta in chiave contemporanea con la linea ‘Knt’, una selezione di capi confortevoli che si affianca al trend dello sportswear, ma senza mai perdere in forma e vestibilità, e sopratutto eleganza.  “Knt è cresciuta anche nel 2020, ma l’anno è stato nel complesso difficile”, spiega De Matteis.

La pandemia ci ha tolto il contatto fisico con i nostri clienti, ed è la cosa che mi manca di più. Prima andavo io da loro – conclude de Matteis – e loro venivano in vacanza da noi a Capri. Ma sono ottimista presto torneremo a viaggiare, sono sicuro che i vaccini, tempo due o tre mesi, e la massima attenzione ci permetteranno di tornare a vivere. Ci attende un futuro meraviglioso

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