ROMA – Smentendo le solite “cassandre” della politica ed i soliti quattro mistificatori della verità , cioè qualche noto “pennivendolo” tarantino, ArcelorMittal la multinazionale franco-indiana, leader mondiale nella lavorazione e produzione siderurgica dell’acciaio e mineraria del mondo con una presenza in 60 Stati, ha reso noto oggi ai commissari straordinari dell’ILVA con un comunicato stampa che “accetta tutte le richieste sostanziali di ulteriori impegni riguardo il contratto di affitto e acquisto firmato nel giugno 2017” aggiungendo e chiarendo che “confida che questi impegni aggiuntivi evidenzino al governo (…) il suo pieno impegno per una gestione responsabile di ILVA“.
ArcelorMittal si dice fiduciosa “che con il supporto del governo sarà possibile finalizzare nei prossimi giorni l’accordo con i sindacati per completare rapidamente l’operazione” manifestando il proprio desiderio di “mettere in atto il suo programma di turnaround nel più breve tempo possibile in modo da assicurare un futuro sostenibile per ILVA, i suoi lavoratori e fornitori, i suoi clienti industriali e, nello stesso tempo la tutela dell’ ambiente ed il benessere delle comunità locali“
ArcelorMittal quindi non molla la presa sull’ILVA. Il dialogo tra il quartier generale europeo della multinazionale franco-indiana a Londra e Roma prosegue: l’azienda ha informato questa settimana i commissari straordinari di ILVA che accetta tutte le richieste sostanziali di ulteriori impegni riguardo al contratto di affitto e acquisto firmato nel giugno 2017.
Si tratta quindi di un assoluto cambio di posizione rispetto a venerdì, quando si era ritenuto spettasse all’azienda avanzare una serie di proposte migliorative per fare ripartire il dialogo. Secondo le prime indiscrezioni che filtrano le modifiche al contratto non riguarderanno nè il lato occupazionale (che sarà oggetto di trattativa con i sindacati nei prossimi giorni) nè l’introduzione immediata di tecnologie alternative per la produzione di acciaio da ciclo integrale.

Il ministro Di Maio esorta alla massima cautela sostenendo che “gli stiamo affidando la più grande acciaieria d’Europa che ha avuto un impatto devastante sulla salute e questo lo dobbiamo evitare. Per evitarlo c’è bisogno di una gara fatta bene” dimenticando due cose: l’ ILVA non è un bene dello Stato, e sopratutto che egli non ha alcuna competenza industriale o professionale per poter accertare quanto vuole far finta di saper fare o capire.
Immediate le dichiarazioni dei sindacati. “La società che si è aggiudicata la gara il 5 giugno 2017, ArcelorMittal, ha inviato a governo e sindacato una nota in cui dà la disponibilità a integrare la proposta sin qui fatta” ha dichiarato Marco Bentivogli segretario generale della Fim Cisl, che ritiene che “sia ora di interrompere lo scaricabarile, se ci sono vizi nella gara la si annulli, altrimenti riaprire immediatamente il negoziato sindacale fermo da due mesi e dire definitivamente si vuole un’ ILVA ambientalizzata ma che mantenga la sua vocazione industriale-siderurgica“.










