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19 Aprile 2024 06:15
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Gianfranco Ferré e Michel Comte grandi interpreti tra moda e arte

Una mostra giocata tutta sui dettagli della storia del costume reinterpretati in moda dal genio di Ferré. E’ questo che evidenziano i 60 splendidi capi che saranno esposti in mostra, accompagnati dai bozzetti preparatori. La mostra intende creare un percorso emozionale e filologico al contempo

di Valentina Taranto

La genialità sartoriale di Gianfranco Ferré e l’arte fotografica di Michel Comte per due mostre che si inseriscono nell’ambito delle molteplici iniziative per il bicentenario dell’arrivo di Maria Luigia d’Asburgo-Lorena a Parma, già Imperatrice dei Francesi e Duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla.

Ferré e Comte DETTAGLI. Grandi interpreti tra moda e arte”, progetto ideato da Alberto Nodolini e prodotto da Ankamoki, si snoderà nelle sale del primo e secondo piano di Palazzo del Governatore di Parma dal 30 settembre 2016 al 15 gennaio 2017. Al primo piano si svolgerà la mostra “Gianfranco Ferré e Maria Luigia: inattese assonanze”, a cura di Gloria Bianchino e Alberto Nodolini in collaborazione con la Fondazione Gianfranco Ferré, mentre il secondo verrà completamente dedicato alle installazioni di Michel Comte per la mostra “Neoclassic” curata da Jens Remes in collaborazione con Alberto Nodolini e Anna Tavani. La Mostra verrà aperta al pubblico venerdì 30 settembre al Palazzo del Governatore di Parma.

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Fortemente voluta e sostenuta dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma, la doppia mostra Ferré/Comte è anche il chiaro desiderio di offrire, all’interno delle iniziative rivolte a valorizzare il territorio in occasione del 200° anniversario dell’arrivo della Duchessa, un evento che guarda alla contemporaneità all’interno di uno dei palazzi più prestigiosi e antichi della città. Lo conferma Laura Maria Ferraris, Assessore alla Cultura di Parma: “Come Comune di Parma abbiamo voluto lanciare la sfida di uno sguardo che si proietta oltre il tempo che sembra essergli dato. Il progetto di Gloria Bianchino ed Alberto Nodolini restituisce infatti la possibilità inesauribile che nasce dal coraggio di non fermarsi alla superficialità delle cose, ai primi tre risultati su Google, al titolo senza leggere l’articolo. In questo modo forse il più innovatore tra i grandi stilisti della moda italiana e la forte e fragile duchessa “vissuta in un’epoca più grande di lei” possono incontrarsi, restando di fronte. Ai curatori la mia più sincera stima e gratitudine, anche per la capacità di rappresentare quella Parma dall’intelligenza non scontata e dal cuore generoso”.

Gianfranco Ferré e Maria Luigia: inattese assonanze, realizzata grazie al fondamentale contributo della Fondazione Gianfranco Ferré, propone un’ampia selezione di capi delle collezioni Alta Moda e Prêt-à-Porter, frutto di un lavoro di ricerca finalizzato all’individuazione di “inattese assonanze” tra alcune declinazioni dello stile di Ferré e le passioni, il gusto e i tempi della “Buona Duchessa”.

Una mostra giocata tutta sui dettagli della storia del costume reinterpretati in moda dal genio di Ferré. E’ questo che evidenziano i 60 splendidi capi che saranno esposti in mostra, accompagnati dai bozzetti preparatori. La mostra intende creare un percorso emozionale e filologico al contempo. Articolata in ambienti tra loro ben distinti, si dipana una vicenda, non solo e non tanto connotata in termini storico-temporali, quanto concepita ponendo l’accento sui gusti, le passioni, le fascinazioni dell’epoca e dunque della protagonista Maria Luigia.

Da sempre affascinato dalle grandi donne della storia, Gianfranco Ferré nelle sue collezioni vive come costante il richiamo alle mode del passato. In un gioco di assonanze estetiche, gli abiti esposti mostrano chiaramente come Ferré dialoghi con la cultura neoclassica cogliendo l’essenza del vestire, da Giuseppina di Beauharnais, prima moglie di Napoleone, alla “Buona Duchessa” Maria Luigia, consorte in seconde nozze di Napoleone. Nel suo guardare al passato Ferré non lavora sull’insieme, ma sui particolari che, destoricizzati, vengono esaltati e resi contemporanei.

Scrive Alberto Nodolini nel suo testo in catalogo: “Abbiamo proposto un racconto che tiene conto di diversi elementi: dunque ecco in mostra un nucleo di immagini che propone una riflessione sul Direttorio: ecco uno spazio dedicato alle Camicie attraverso le quali Ferré crea volumi importanti e geniali spostamenti e altrettanto geniali tagli; e poi ancora maniche rimborsate, polsi alti, abbottonature militari ridisegnate. E ancora poi le Crinoline esposte in evidenza come strutture portanti del cono delle gonne e ancora le trasparenze, e le brache all’orientale che sono, se si riflette, citazioni ancora una volta della cultura napoleonica, quella moda orientale che l’Imperatore importa in Francia”.

Per Rita Airaghi, Direttore della Fondazione Gianfranco Ferré: “I perché della presenza delle creazioni di Gianfranco Ferré nel contesto della mostra rimandano ai criteri con cui affrontiamo il suo lascito creativo, per noi costante oggetto di ricerca e di studio. Il confronto sistematico con un patrimonio sfaccettato ed eterogeneo ci permette di affrontarlo secondo una logica flessibile, grazie alla quale da ciò che Ferré ha creato non è impossibile ricavare e proporre impressioni sempre nuove, capaci di sorprendere e spesso di stupire. Inattese, dunque, come le assonanze con il gusto e le passioni di Maria Luigia e del suo tempo”.

CdG Michel Comte
nella foto Michele Comte

Nella mostra Michel Comte “Neoclassic”, situata al secondo piano di Palazzo del Governatore, curata da Jens Remes in collaborazione con Alberto Nodolini e Anna Tavani, le emozioni di un antico passato sono reinterpretate con rigorosa poesia da uno fra i più prestigiosi fotografi contemporanei. Per Michel Comte il Neoclassicismo da sempre prima ispira e poi porta alla distruzione. Ma ancora oggi il fascino dell’arte neoclassica rimane immutato nella storia, nella moda e nel design. Comte racconta il suo modo di interpretare la parabola neoclassica attraverso un percorso di sculture, installazioni di luce e immagini fotografiche.

La mostra di Parma è la mia analisi personale dello stile e del tempo neoclassico”: Comte pone una riflessione ideologica attraverso l’espressione artistica consapevole che sì, possono andare in frantumi i simboli e gli uomini, non la bellezza artistica, che rimane al di là di ogni ideologia. Ferré e Comte/Dettagli. Grandi interpreti tra moda e arte, è un progetto promosso dal Comune di Parma in collaborazione con la Fondazione Gianfranco Ferré, realizzato con il sostegno dell’ Istituto per i beni artistici culturali e naturali/ Regione Emilia Romagna, Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma, con il contributo di Fiere di Parma, Cosmoproject, e prodotto da Ankamoki.

 

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