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6 Giugno 2025 19:55

Corruzione e frode sui Pia, undici indagati a Lecce: nei guai il figlio del presidente Aqp. Chiesti i domiciliari per l’assessore regionale Delli Noci

C'è anche l'assessore regionale alle Attività produttive, Alessandro Delli Noci, Tra le undici persone nei cui confronti la Guardia di Finanza di Lecce procede notificando le richieste di interrogatori preventivi finalizzati all'emissione di misure cautelari nell'ambito di un'inchiesta su una presunta associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa e frode di finanziamenti pubblici con i Pia.…

Compare anche l’assessore regionale alle Attività produttive, Alessandro Delli Noci, tra le undici persone nei cui confronti la guardia di finanza di Lecce sta notificando richieste di interrogatori preventivi finalizzati all’emissione di misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta su una presunta associazione per delinquere finalizzata alla corruzione , turbativa e  frode di  finanziamenti pubblici con i fondi Pia. Tra gli indagati figurano nomi di imprenditori e della politica di Lecce e Bari. L’operazione è condotta dal Nucleo PEF (polizia economico finanziaria) della Guardia di Finanza di Lecce, guidato del colonnello Giulio Leo.

La Procura di Lecce ha chiesto gli arresti domiciliari per Delli Noci. I domiciliari sono stati chiesti anche per Maurizio Laforgia, per Mazzotta, per l’imprenditore Marino Congedo, per Nicola Capone e per Ilaria Santoro. La Procura ha inoltre chiesto la custodia cautelare in carcere per l’imprenditore Alfredo Barone, altri cinque arresti domiciliari e quattro misure interdittive per Luciano AncoraMichele BarbaCorrado Congedo Giovanni Rapanà. Le indagini – coordinate dai pm di Lecce  Massimiliano Carducci e Alessandro Prontera – riguardano presunti episodi di corruzione tra il 2018 e il 2023 nella gestione dei Pia, i Programmi integrati di agevolazione alle piccole e medie imprese nelle attività di ricerca e innovazione.

l’assessore regionale alle Attività produttive, Alessandro Delli Noci,

Oltre a Delli Noci, richieste di interrogatori preventivi sono state notificate all’ ingegnere 52enne Maurizio Laforgia, figlio di Domenico Laforgia ex rettore di UniSalento ed attuale presidente dell ’Acquedotto Pugliese, Angelo Mazzotta (65 anni) responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Lecce, e gli imprenditori Marino Congedo e Alfredo Barone. Gli interrogatori preventivi si svolgeranno la prossima settimana davanti al Gip di Lecce Angelo Zizzari. Sono inoltre in corso sequestri preventivi per un totale di circa dieci milioni di euro nei confronti di quattro società coinvolte nell’inchiesta: Italservice srl  che si occupa di elaborazione elettronica di dati contabili., Luxuryclass operante nel settore costruzioni, Rivabella srl affittacamere e residence , tutte e tre con sede a Lecce e la Microbiotech che produce articoli in plastica con sede a Maglie , .

Gli indagati sono: Luciano Ancora 64 anni di Galatina, Michele Barba 49 anni di Gallipoli, Alfredo Barone, 68 anni di Biella e residente a Lecce, Nicola Capone 68 anni di Lecce, Corrado Congedo 62 anni di Lecce, , Marino Congedo, di Galatina; Giovanni Rapanà, 65 anni di Lecce, Italia Santoro 65 anni di Lecce. Il carcere è stato chiesto solo per Barone. Domiciliari per Marino Congedo, Santoro, Delli Noci, Laforgia, Capone e Mazzotta. Interddiva del divieto temporaneo di esercizio di attività professionali o imprenditoriali per Luciano Ancora, Giovanni Rapanà, Michele Barba e Corrado Congedo. 

Secondo la Procura di Lecce , Alessandro Delli Noci, sia nella sua veste di vicesindaco e assessore alla programmazione strategica del Comune di Lecce fino al 13 novembre 2020, e dal settembre 2020, come consigliere e assessore regionale con delega allo Sviluppo economico, sarebbe stato “punto di riferimento politico e stabilmente a disposizione del centro di potere politico – imprenditoriale presidiato da Barone, Congedo Marino e Maurizio Laforgia, condizionava l’azione dell’apparato amministrativo del Comune di Lecce e della stessa Regione Puglia, fornendo direttive e specifiche indicazioni, facendo anche pressioni”. Quello che lascia un attimo perplessi è che il fascicolo d’indagine è stato aperto nel 2019, dalla pm Roberta Licci, cioè ben 6 anni fa, e vedere dopo tanto tempo la richiesta di misure cautelari onestamemte è imbarazzante.

L’ assessore regionale Delli Noci commenta:Ho appreso questa mattina di essere oggetto di indagine. Fiducioso come sempre nei confronti della magistratura, attendo di conoscere meglio le accuse che mi vengono rivolte per poter chiarire al più presto la mia estraneità ai fatti che mi vengono contestati”.

E’ intervenuto sulla delicata situazione anche il governatore Michele Emiliano: “Abbiamo fiducia nella giustizia e abbiamo fiducia in Alessandro Delli Noci. Aspettiamo di conoscere gli atti processuali e la sua difesa. Le procedure giudiziarie sono necessarie per conoscere la verità e auspichiamo che arrivino a conclusioni certe nel tempo più breve possibile”.

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