MENU
18 Settembre 2025 07:00

ANNO GIUDIZIARIO, SAPPE: “PIU’ CHE AMNISTIA O INDULTO, POTENZIARE AREA PENALE ESTERNA ED INVESTIMENTI IN TECNOLOGIA”

“La situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose. Amnistia e indulto da soli non bastano: serve una riforma strutturale dell’esecuzione”

di REDAZIONE POLITICA

“Seimila detenuti in meno, in un anno, dopo l’accelerazione che c’è stata verso la detenzione domiciliare e l’area penale esterna anche in relazione alle conseguenze della pandemia da Covid-19, non sono un risultato così significativo come invece sembrerebbe evidenziare la relazione del Ministro della Giustizia. Anche le assunzioni nella Polizia Penitenziaria sono ben inferiori alle necessità e neppure coprono i pensionamenti e il personale riformato dal servizio. La realtà è che la situazione penitenziaria resta allarmante e noi ribadiamo di essere pronti a fornire la nostra costruttiva collaborazione per mantenere al centro del dibattito politico il carcere e le esigenze di chi in esso lavora. La sorveglianza dinamica nei penitenziari ha mostrato tutti i suoi limiti, è evidente! Per avere un carcere sempre più sicuro occorrerà pensare ad un insieme di misure e strategie che rendano la vita dei detenuti sicura, quella degli Agenti meno problematica e quella della macchina meno complessa e più efficace. Il SAPPE è pronto a fare la sua parte”. dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, commentando l’intervento del ministro di Giustizia Bonafede in occasione dell’Inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione.

Capece sottolinea che è fondamentale che la Polizia Penitenziaria venga tenuta al centro di ogni riforma strutturale nonchè assicurare uno sviluppo qualificato del personale verso i ruoli apicali della dirigenza, dei direttivi, degli ispettori e dei sovrintendenti, nell’interesse dello stesso sistema penitenziario che è incentrato sullo sviluppo degli elementi del trattamento, sulla sua individualizzazione, sul rispetto della dignità e dei diritti fondamentali nell’esecuzione penale” evidenziando che per il SAPPEsi deve arrivare ad una riorganizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria che sia più funzionale al sistema della sicurezza del Paese, considerato proprio che il nostro Corpo di Polizia è espressione di una specializzazione nel panorama del Comparto Sicurezza e del sistema giustizia del Paese”.

“Per le carceri servono anche più tecnologia e più investimenti”, conclude Capece, “la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose. Amnistia e indulto da soli non bastano: serve una riforma strutturale dell’esecuzione”.

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

Bova sentito in procura per gli audio rubati. Indagato il pr Monzino
A Bastogi con Amici dei Bimbi ETS
Abodi: "Olimpiadi? Lavoriamo anche per ciò che resterà. San Siro è storia, non prospettiva"
L’epidemia silenziosa della solitudine:  come la società e la fede possono salvarci dall’isolamento
Il Csm sanziona un magistrato: auto di lusso a prezzi scontati da un imputato che aveva assolto
Meteo, caldo fuori stagione fino al 21 settembre: poi prevedibile la svolta stagionale
Cerca
Archivi
Bova sentito in procura per gli audio rubati. Indagato il pr Monzino
A Bastogi con Amici dei Bimbi ETS
Dopo la vergognosa frase "Diossina nelle cozze di Taranto" di Enzo Magistà su RAITRE, l' ex direttore del Tg di TeleNorba si dimostra un pessimo giornalista
Abodi: "Olimpiadi? Lavoriamo anche per ciò che resterà. San Siro è storia, non prospettiva"
L’epidemia silenziosa della solitudine:  come la società e la fede possono salvarci dall’isolamento

Cerca nel sito