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21 Agosto 2025 15:09

Milano, partito lo sgombero centro sociale Leoncavallo

Lo sfratto era stato inizialmente notificato per il 9 settembre prossimo, tuttavia si è deciso di anticipare i tempi e l'intervento è scattato dalle 9 di questa mattina
di Silvia Signore

In corso, a Milano da questa mattina, lo sfratto del centro sociale Leoncavallo di via Watteau nel quartiere di Greco. Sul posto sono presenti gli agenti della polizia di Milano, a supporto dell’ufficiale giudiziario per lo svolgimento delle operazioni di sgombero. Poliziotti e carabinieri si sono presentati nel centro sociale di via Watteau, occupato dal 1994, e hanno liberato gli spazi, dove in passato sorgeva l’ex cartiera di proprietà della famiglia Cabassi. Proprio a loro il ministro degli Interni deve tre milioni di euro come risarcimento danni per i mancati interventi delle forze dell’ordine negli anni passati, soldi che il Viminale ha a sua volta chiesto a Marina Boer, in qualità di rappresentante legale e quindi responsabile in solido dell’associazione “Mamme del Leoncavallo”. Per questo motivo, il Leoncavallo, nelle scorse settimane, ha lanciato una raccolta fondi con la speranza di reperire i 3 milioni di euro dovuti dalla Boer allo Stato.

Reparti mobili di polizia e carabinieri, affiancati dalla Digos, hanno cinturato la zona e sono quindi entrati nello spazio occupato abusivamente. Poco prima delle 10 alcuni militanti hanno cercato di entrare all’interno della struttura, ma sono stati bloccati dalle forze dell’ordine

Lo sfratto era stato inizialmente notificato per il 9 settembre prossimo, tuttavia si è deciso di anticipare i tempi e l’intervento è scattato dalle 9 di questa mattina. I carabinieri hanno chiuso la strada all’altezza del ponte di via Antonio Fortunato Stella, mentre i poliziotti stanno chiudendo via Lucini per evitare che qualcuno riesca ad avvicinarsi all’ingresso del Leoncavallo. Verso le 9.30 sono arrivati i primi attivisti del centro sociale, che stanno assistendo alle operazioni di sfratto. 

Sulle pagine dei socialnetwork del centro sociale sono iniziati gli appelli per un presidio fuori dallo stabile. “È uno sfratto esecutivo. Avremo 30 giorni per trovare un accordo con la proprietà per prendere un po’ di cose”: questa mattina, lo sfratto dallo spazio di via Watteau, ha di fatto colto di sorpresa le Mamme del Leoncavallo, che stanno cercando di fare un punto della situazione. “Una cosa è certa il Leoncavallo è andato”, ammettomo con tristezza, parlando di “una tragedia, ma preferendo aspettare per altre dichiarazioni”.

Uno sgombero atteso dal 2003 su richiesta della proprietà, ma mai eseguito inoltre vent’anni è rinviato per oltre 130 volte. dopo una lunga – e ancora in corso – trattativa con il Comune per la possibile nuova sede di Porto di Mare, dopo decine e decine di tentativi di resistenza da parte degli occupanti, questa mattina il Leoncavallo è stato sgomberato. All’interno non c’era nessuno. Al momento non ci sarebbero problemi di ordine pubblico e le operazioni non avrebbero incontrato alcuna resistenza da parte degli occupanti.

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, alla fine dello scorso luglio, aveva assicurato ai parlamentari lombardi di Fratelli d’Italia, che erano andati a incontrarlo a Roma, che avrebbe fatto sgomberare il Leoncavallo quanto prima. Nello stesso tempo, Alleanza Verdi-Sinistra aveva annunciato con una chiara provocazione che, avrebbe tenuto a settembre, a la sua festa nazionale proprio nella sede del centro sociale.

Il commento della politica ed istituzioni

“In uno Stato di diritto non possono esistere zone franche o aree sottratte alla legalità. Le occupazioni abusive sono un danno per la sicurezza, per i cittadini e per le comunità che rispettano le regole”, ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni su X. “Il Governo continuerà a far sì che la legge venga rispettata, sempre e ovunque: è la condizione essenziale per difendere i diritti di tutti”, conclude la premier.

“Lo sgombero del centro sociale Leoncavallo segna la fine di una lunga stagione di illegalità – sottolinea dal canto suo il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi -. Per trent’anni quell’immobile è stato occupato abusivamente. E al danno si è aggiunta la beffa: lo Stato costretto persino a risarcire i danni dell’occupazione. Oggi finalmente viene ristabilita la legalità. Il governo ha una linea chiara: tolleranza zero verso le occupazioni abusive. Dall’inizio del nostro mandato sono già stati sgomberati quasi 4.000 immobili, tra alloggi di edilizia residenziale pubblica ed edifici di particolare rilievo. Lo sgombero del Leoncavallo è solo un altro passo di una strategia costante e determinata che porteremo ancora avanti”, assicura Piantedosi

“Nel corso della giornata di oggi gli agenti della questura di Milano saranno impegnati nelle operazioni di messa in sicurezza e di vigilanza dell’area circostante.”Decenni di illegalità tollerata, e più volte sostenuta, dalla sinistra: ora finalmente si cambia. La legge è uguale per tutti: afuera!” cioè “Fuori!”, scrive su X Matteo Salvini.

Prefettura: “Sgombero eviterà azioni risarcitorie nei confronti Stato”

Occupato abusivamente dall’Associazione mamme antifasciste del Leoncavallo, al termine delle operazioni l’immobile è stato riconsegnato per la sua messa in sicurezza alla proprietà, la società ‘L’Orologio s.r.l.’. Per l’occupazione, avvenuta nel settembre 1994, l’autorità giudiziaria aveva da tempo condannato gli occupanti. Dal 2005 vi sono stati numerosi tentativi di accesso da parte dell’Ufficiale Giudiziario, risultati infruttuosi. “Al riguardo – si legge in una nota della Prefettura di Milanola società proprietaria aveva promosso anche un’azione risarcitoria per il danno subito dal ritardo nell’esecuzione dell’ordine giudiziario di rilascio dell’immobile occupato e da ultimo la Corte di Appello di Milano – Seconda Sezione Civile, con sentenza resa il 29 ottobre 2024, aveva condannato il Ministero dell’Interno al risarcimento del danno a favore della società proprietaria, nella misura di 3.309.150,00 euro (303.915,00 euro all’anno per gli ultimi dieci anni), nonché alle spese e agli interessi legali. L’esecuzione dello sgombero consentirà anche di evitare ulteriori azioni risarcitorie nei confronti dello Stato

Il sindaco Sala sorpreso: “L’ho saputo oggi”

“Ieri ero a Palazzo Marino, impegnato in incontri di lavoro. Ho delegato il vicecomandante della polizia locale in mia rappresentanza a partecipare al Comitato per l’ordine e la sicurezza che, come consuetudine, si tiene ogni mercoledì. In quella sede non è stato fatto cenno ad alcuno sfratto esecutivo del centro sociale Leoncavallo”, fa sapere il sindaco di Milano Giuseppe Sala. “Per un’operazione di tale delicatezza -continua Salaal di là del Comitato, c’erano molte modalità per avvertire l’Amministrazione milanese. Tali modalità non sono state perseguite. Ho ricevuto stamattina dal prefetto la notizia”. L’intervento sul Leoncavallo, prosegue, “era sì previsto, ma per il 9 settembre. In considerazione di questa timeline ufficiale, come Comune avevamo continuato, con i responsabili del Leoncavallo, un confronto che portasse alla piena legalità tutta l’iniziativa del centro”.

“Come sottolineato da alcuni quotidiani, si stavano valutando varie soluzioni a norma di legge, che potessero andare nel senso auspicato”.Sono convinto, e l’ho già dichiarato in precedenza -avverte- che il Leoncavallo rivesta un valore storico e sociale nella nostra città. È la mia opinione, so che le mie parole non troveranno d’accordo tutti. A mio parere, questo centro sociale deve continuare ad emettere cultura, chiaramente in un contesto di legalità. Da anni e anni è un luogo pacifico di impegno”. E dunque, conclude, “confermo la volontà di mantenere aperta l’interlocuzione con i responsabili delle attività del centro sociale”

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