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19 Marzo 2024 08:33
19 Marzo 2024 08:33

Voto nei circoli Pd: Matteo Renzi raggiunge più del doppio di Andrea Orlando. Emiliano raggiunge il 6%

I dati provvisori vedono in testa l'ex segretario del Partito democratico con un ampio distacco. Affluenza intorno al 58%

 

In molti circoli Pd si vota ancora fino alla mezzanotte, e quindi i dati non sono ancora definitivi, ma secondo una nota diffusa dall’organizzazione del Partito Democratico sulla base dei risultati definitivi di circa 4mila circoli del Pd nelle votazioni per la corsa a tre per la segreteria nazionale l’ex segretario Matteo Renzi ha conquistato il 68,22% delle preferenze (con 141.245 voti), mentre il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il 25,42% (52630 voti) e fanalino di coda il presidente della Regione della Puglia, Michele Emiliano, il 6,36% (13168 preferenze)

Il dato pressochè finale parla di 266.726 votanti ai congressi di circolo, pari al 59,29% dei 449.852 iscritti: un’affluenza superiore al precedente congresso del Pd, nel 2013, al quale aveva partecipato il 55,34% degli iscritti. Ai congressi del Pci, giusto per offrire al lettore un parametro di comparazione,  in media votava appena il 20% degli iscritti, ad eccezione dell’ultimo, quello di Rimini in cui venne deciso lo scioglimento del partito e la nascita del Pds, occasione in cui i votanti furono circa il 30% degli aventi diritto, quindi circa la metà dei votanti della primarie di  quest’anno.

Le cifre ufficiali verranno comunicate solo domani. L’affluenza al voto degli iscritti al Partito Democratico per i congressi scrutinati è del 58,1%, con una proiezione finale di votanti compresa tra 235mila e 255mila.

Dal suo comitato Andrea Orlando con una nota si contestano sia le percentuali relative al consenso ottenuto dai singoli candidati che quelle relative all’affluenza: “L’affluenza si aggirerà intorno a 200.000 votanti. Orlando al momento ha un consenso intorno al 29,6%, Renzi intorno al 62,4% ed Emiliano all’8%”. “Siamo stupiti – aggiunge la nota- che a scrutinio ancora aperto di molti circoli e con dati ancora incerti, l’organizzazione del Pd abbia fornito questi risultati”.

Ai microfoni di Radio Cusano Campus , l’emittente radiofonico dell’Università Niccolò Cusano, Orlando ha commentato: “Il mio è un risultato che vedo con molta soddisfazione. Tenete presente che la mia candidatura è arrivata nelle ultime ore utili, in un partito che ha perso circa un terzo degli iscritti, e quegli iscritti probabilmente sono persone che manifestavano una critica nei confronti della linea di Renzi, con il 90% del gruppo dirigente schierato con Renzi e con una partecipazione che non è stata eccezionale, visto che Renzi in queste primarie prende esattamente gli stessi voti che aveva preso l’altra volta”.

Secondo Orlando la partita è ancor aperta . “Aver messo in piedi una rete che è presente in tutto il territorio e che rende competitiva la mia candidatura per il 30 di aprile non era affatto scontato e oggi invece credo che si siano realizzate queste condizioni e quindi si apra un’altra partita”.

Renzi ancora una volta affida ai social il proprio commento. “Il PD è un partito democratico. Nel nome. E nei fatti. Decidono gli iscritti nel congresso e poi nelle primarie. Mesi di polemiche e scissioni. Poi la parola passa agli iscritti. Migliaia di circoli, migliaia di dibattiti, centinaia di interventi. Alla fine si vota, grazie a uno sforzo democratico di volontari e militanti che non ha paragoni in Italia. Lo ridico perché sia chiaro: nessuno fa ciò che facciamo noi in termini di democrazia e trasparenza. Oggi Guido Crosetto, già esponente della destra italiana e componente dei governi Berlusconi, scrive su Twitter: “Lo dico per l’ennesima volta: invidio il sistema democratico del PD. Dovrebbe essere obbligatorio per tutti i partiti.” Prima o poi qualche commentatore si accorgerà anche di questo

“Alla fine del primo round abbiamo ottenuto oltre i due terzi dei voti”. ha aggiunto Renzi. “Aspettiamo i dati ufficiali per dire la percentuale esatta ma la matematica non è un’opinione. Domenica a Roma i risultati saranno proclamati e in quella sede lanceremo lo sprint per arrivare alle primarie di domenica 30 aprile. Senza attaccare i nostri avversari interni perché noi non parliamo male degli altri: noi raccontiamo che idee abbiamo per il PD e per l’Italia. Qualcuno dice che in qualche caso ci sono stati dei problemi e delle incongruenze: sono il primo a dire che dove ci sono problemi riconosciuti (ammesso che ci siano) è giusto che si intervenga con decisione invalidando il voto. Noi siamo i primi ad avere interesse che tutto sia trasparente: perché una vittoria così larga e così bella non sia sporcata dalle polemiche del giorno dopo. Allo stesso tempo chiediamo a tutti di riconoscere la verità dei numeri che non possono essere oscurati da nessuna polemica. Quando si vince, si vince. Quando si perde, si ammette. Punto.”

Per il senatore Pd Francesco Verducci, del Coordinamento nazionale della Mozione Renzi, quella che esce dai circoli Pd è “una grande prova di democrazia, di trasparenza, di impegno che non ha paragoni in Italia e che è un’assoluta rarità anche nel panorama europeo. Il Pd sta dimostrando vitalità e energia che nessun altro partito o movimento possiede, grazie alla passione di migliaia di iscritti e volontari. Chi fa polemica e prova a sminuire e delegittimare quanto sta avvenendo fa un torto alla comunità del Pd che sta dimostrando di esserci, di voler contare e di avere le idee molto chiare”.

Sono molto soddisfatto per il consenso così alto ricevuto da Renzi nei nostri iscritti – commenta Lorenzo Guerini, coordinatore della Mozione Renzi –  è un grande risultato. La base del Pd ha espresso un giudizio inequivocabile: Renzi è per gli iscritti il segretario in cui ripongono la loro fiducia e le loro speranze. Le dimensioni del risultato sono davvero importanti, per certi versi sorprendenti“.

Soddisfazione è stata espresso anche dal ministro Maurizio Martina, che ha sottolineato come sia “stata una bellissima prova. Stiamo parlando di migliaia di persone che hanno discusso, partecipato e scelto, dando forza all’idea di un partito fatto dall’impegno di tanti, uniti dalla volontà di dare una mano all’Italia. La netta affermazione della nostra proposta con Matteo Renzi ci dà fiducia e forza per i prossimi impegni. È il primo passo che ora va portato alle primarie degli elettori di domenica 30 aprile. Per un Pd più forte e più aperto, alternativo a Berlusconi, Grillo e Salvini, continueremo a proporre il nostro progetto per l’Italia. Avanti, insieme”.

 

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