MENU
19 Aprile 2024 11:07
19 Aprile 2024 11:07

Monta la protesta fra le aziende dell’indotto ILVA dopo la decisione del Governo di respingere all’accesso al Fondo di Garanzia

Fondo di garanzia, a vuoto le richieste delle aziende dell’indotto Ilva: l’emendamento segnalato dai gruppi PD delle commissioni Finanze e Attivita' produttive della Camera finalizzato ad allargare le maglie dell'accesso al Fondo è stato respinto dal viceministro all’Economia, che non ha recepito le giuste istanze del sistema imprenditoriale.

Torna lo stato di agitazione fra le imprese dell’indotto ILVA di Taranto dopo la notizia della bocciatura dell’emendamento che avrebbe dovuto consentire un più agevole accesso delle stesse al Fondo di Garanzia. Le aziende appaltatrici hanno di fatto visto tramontare la possibilità di ottenere un po’ di ossigeno per le loro casse già asfittiche, eventualità che sarebbe stata resa possibile se il provvedimento presentato dall’on. Michele Pelillo, capogruppo Pd alla Commissione Finanze della Camera, e da altri deputati, fra i quali l’on. Ludovico Vico, non fosse stato respinto.

nella foto Enrico Morando
nella foto Enrico Morando

Il pollice verso è arrivato dal Ministero dell’Economia, rappresentato dal viceministro Enrico Morando, il quale non ha ritenuto di far passare l’emendamento, decretando di fatto una situazione immutata rispetto alla precedente formulazione introdotta dal Senato, (che, lo ricordiamo, impedisce totalmente l’accesso al Fondo, vanificandone l’utilizzo). Confindustria Taranto aveva più volte caldeggiato la modifica delle modalità di accesso al Fondo, proprio per consentire alle imprese, ancora creditrici di 150 milioni di euro (maturati, come si ricorderà, durante la gestione commissariale Ilva) di poter contare su risorse utili a proseguire nelle loro attività e in molti casi a evitare il fallimento.

Con un comunicato stampa Confindustria Taranto “nel riconoscere l’impegno profuso in tal senso, Confindustria Taranto ringrazia in particolare l’on. Michele Pelillo, che fin dall’inizio ha sostenuto vigorosamente le ragioni del nostro sistema imprenditoriale; un grazie va anche agli altri parlamentari (fra cui l’on Vico, e nel primo passaggio al Senato anche al senatore Tomaselli) impegnati nel portare avanti tali istanze. La notizia, tuttavia, fa registrare un ulteriore e pesante passo indietro nel percorso di una vicenda già costellata da “segni meno” per le aziende dell’indotto ILVA di Taranto.”

Aziende che – continua Confindustriacome è noto, lo scorso anno avevano portato avanti le loro istanze anche attraverso clamorose forme di protesta, rivendicando quanto loro dovuto anche in nome di professionalità consolidate, esperienza e preparazione acquisite in decenni di rapporto con la grande fabbrica. Aziende che ora potrebbero tornare, alla luce delle recenti vicende, sul piede di guerra, assumendo soluzioni anche drastiche al loro interno (con la messa in libertà del personale) e col blocco delle forniture all’ILVA.Torniamo a ribadirlo: c’è un intero sistema che va recuperato e di questo sistema le nostre aziende sono parte integrante e fondamentale”

Secondo Confindustria Taranto  “Il Governo non è riuscito a garantire a queste aziende, e quindi a tutto il nostro sistema produttivo, il ristoro anche parziale di quelle risorse che pure hanno consentito all’azienda dell’acciaio di andare avanti quando la situazione era già fortemente compromessa, e quel che preoccupa fortemente è che tutto ciò avviene in un contesto tutt’altro che favorevole: l’ultimo decreto, che contiene una scadenza imminente entro la quale Ilva – ancora in affanno nella produzione, nei processi di ambientalizzazione e nei pagamenti – dovrà essere ceduta ad acquirenti privati, e con esso il trasferimento di risorse sempre più esigue rispetto a quelle annunciate, non fanno certo ben sperare né depongono a favore di quel rilancio trionfalmente prospettato, nei mesi scorsi, dallo stesso Governo.

Un rilancio  – conclude la nota degli imprenditori jonici – di cui si stenta ad intravedere, fino a questo momento, anche un solo, sintomatico e chiaro segnale

 

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

Amazon e Ferrovie dello Stato insieme per il trasporto merci dalla Germania e dall' Italia
Italia senza sportelli bancari: rimasti scoperti 717 Comuni
Class action contro Google, saranno cancellati i dati di milioni di utenti
Allarme Bosch a Bari: 1600 operai a rischio
Stanziato un miliardo di euro per decarbonizzare lo stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto
La classifica delle 100 città dove si vive meglio in Europa: due italiane nella "Top 10"
Cerca
Archivi
Al plenum del Csm continua il valzer "lottizzato" fra le correnti, di poltrone ed incarichi per le toghe
Giudice cassazionista e la compagna poliziotta condannati per il giro di prostitute nella casa-vacanze di Lecce
Arrestato Gianluca Festa ex sindaco Pd di Avellino per corruzione. Indagati la vicesindaca e un consigliere comunale
Marco Miraglia nominato Console Onorario del Gibuti per il territorio italiano
Gianfranco Fini e Elisabetta Tulliani, rinviata al 30 aprile la sentenza per la casa di Montecarlo

Cerca nel sito