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28 Marzo 2024 21:50
28 Marzo 2024 21:50

Egidio Albanese nuovo amministratore unico di CTP Taranto

Alla fine tutte le manovre "politiche" di Tamburrano presidente uscente della Provincia di Taranto, alleato "last minute" del Sindaco di Taranto Melucci sono naufragate sugli scogli. E qualcuno che pensa solo al business deve iniziare a preoccuparsi.....

ROMA – Alla fine tutte le manovre “politiche” del presidente uscente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano sono naufragate sugli scogli. Ed insieme a lui è finito probabilmente, politicamente parlando, anche il desiderio dell’attuale sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci di prenderne il posto. L’elezione di ieri avvenuta ai sensi di legge, dell’ Avv. Egidio Albanese noto avvocato penalista del Foro di Taranto quale nuovo amministratore unico di Ctp, il consorzio trasporti pubblici della Provincia di Taranto, si è rivelata in un monito “politico” molto chiaro per Melucci che difficilmente potrà portare a segno il suo “sogno-progetto“.

La candidatura ed avvenuta nomina di Albanese attuale presidente della Camera Penale di Taranto,  costituiva un segnale forte da parte dei sindaci di Carosino, Crispiano, Faggiano, Ginosa, Grottaglie, Lizzano, Massafra, Montemesola, Palagianello,  Palagiano,  San Marzano di San Giuseppe e Torricella, che ha indotto il sindaco di Taranto che era presente all’assemblea dei soci, a manifestare ancora una volta il suo limitato equilibrio, abbandonando la riunione, ed emettendo il solito ridicolo comunicato stampa in cui si sostiene che  all’atto della sospensione dell’ultima seduta, i sindaci che proponevano la candidatura Albanese avevano assicurato intenzioni esclusivamente “tecniche” e la necessaria neutralità alla base della scelta del profilo del professionista tarantino.

E non solo. Infatti Melucci minaccia anche una possibile rinuncia alle quote di partecipazione del Comune di Taranto, di circa il 5%. Ignorando e manifestando la sua ignoranza legale, in quanto evidentemente non sa che un ente non può vendere le quote di una società senza un legittimo motivo,  Ma forse Rinaldo Melucci le confonde con le azioni della Melucci Shipping (ora Meridian Shipping) cedute al suo socio  ligure Carlini noto evasore fiscale , buon cliente della Guardia di Finanza e della Procura di Genova.

ecco chi era Fausto Carlini l’ex socio di Rinaldo Melucci

Melucci ci ricorda tanto il presidente uscente Martino Tamburrano, quando annunciava alcuni mesi fa di voler fondere Ctp con l’ Amat, ignorando a sua volta che una municipalizzata non può fare certi tipi di operazioni frutto di fantasia ed ignoranza in materia di diritto societario applicato alla pubblica amministrazione.

Un comunicato a dir poco arrogante quello di Melucci da perfetto “ignorante” che dimostra le enormi carenze tecnico-legali del Sindaco di Taranto  in materia tecnica-legale. A Rinaldo Melucci sfugge…0 ancora peggio ignora, che mentre AMAT è una società “in house” del Comune di Taranto, operante con un contratto di servizio con il Comune, il  Ctp Taranto è società consortile assegnataria, e quindi non possono fondersi, e  peraltro la società guidata da oggi  dall’ avv. Albanese ha una patrimonializzazione  ben più consistente, di quella dell’ AMAT che è molto più modesta ed irrilevante come si evince dalla lettura dei bilanci. Parlare quindi di fusione fra le due società pubbliche in questione, significa non capire assolutamente nulla di ciò di cui si parla

Peraltro Melucci e sicuramente anche il nuovo Presidente di AMAT  l’avv. Gira (indicata e nominata in quota al gruppo Bitetti) ignorano che senza il milione di euro incassato a seguito dei  ricavi conseguenti ai servizi prestati da Ctp, (e quindi senza alcun rischio d’impresa per AMAT !) il bilancio dell’azienda municipalizzata di trasporto cittadino del Comune di Taranto, avrebbe dovuto portare i propri libri sociali in Tribunale. O forse il “furbetto” Melucci sperava di ripetere l’operazione Amat dove usando il “cavallo di Troia” nella persona dell’ avv. Gira  che si è dimessa  per defenestrare l’ex Presidente Cavaliere, un vero manager del settore che peraltro lavorava a costo “zero” , e prenderne il posto ?

Secondo Melucci ci sarebbe stata una mediazione tra i soci, per cercare di rispettare le esigenze e le urgenze della società di trasporto, ma quella che stava più a cuore a Melucci, era di partecipare alla governance attraverso la costituzione di un cda (quindi altra lottizzazione, altri soldi sprecati) . “Il Comune di Taranto – si legge in un suo comunicato – non aderisce dunque a un conflitto che ha un sapore personalistico, obiettivi per nulla innovativi. Per il rilancio di Ctp si era anche offerta disponibilità alla fusione con Amat, che avrebbe portato vantaggi a tutte le parti e alla comunità ionica, ma non sembrano essere argomenti di immediato interesse per quei Sindaci. Posizione che ovviamente rispettiamo. Per tutto quanto sopra, poiché per il Civico Ente la bussola resta la fornitura di servizi efficienti ai cittadini, si compirà a breve anche un approfondimento sull’utilità di conservare la partecipazione del Comune capoluogo in seno a Ctp

Il sindaco di Taranto come al solito, strepita, minaccia con il suo imbarazzante “stile”….e costume, parlando di una “manovra politica“, quando invece in realtà il tentativo di “manovrare” gli apparteneva sperando in cuor suo di diventare il prossimo presidente della provincia di Taranto, dimenticando però di dover fare i conti con due sindaci di area Pd, e cioè Gianfranco Lopane, sindaco di Laterza, e Francesco Ancona, sindaco di Martina Franca, che a differenza di Melucci hanno una “storia” e militanza politica, e peraltro dimenticando il peso e la forza elettorale dei consiglieri e sindaci dell’area di centrodestra che vede l’ ipotesi di candidatura di Giovanni Gugliotti, sindaco di Castellaneta e di Giuseppe Tarantino, sindaco di San Marzano di Giuseppe.

L’alleanza trasversale condivisa dai Comuni della provincia jonica, soci di Ctp invece ha espresso una candidatura ad amministratore unico scegliendo di affidarsi ad un professionista, una persona seria, e sopratutto un uomo di legge,  dopo le vicende   burrascose che hanno sinora coinvolto il socio di maggioranza del consorzio , e cioè la Provincia di Taranto, che ha subìto delle sanzioni ed interdizioni al conferimento di incarichi, a seguito alle precedenti illegittime nomine di Marraffa e Fisicaro ad amministratore unico.

Il dr. Murgolo responsabile anticorruzione di Ctp, e successivamente anche il Tribunale delle imprese hanno interdetto l’ente provinciale jonico . Ed a nulla sono serviti i ricorsi della Provincia di Taranto al TAR Puglia e al Consiglio di Stato, la Provincia ( socio di maggioranza n.d.r)  non essendo stata inibita non ha potuto votare in assemblea. È prevalsa quindi la decisione trasversale dei sindaci soci di minoranza che sin dall’inizio hanno sempre ritenuto autorevole  la candidatura di Egidio Albanese , per il suo profilo basato su criteri e  valori di trasparenza, legalità, imparzialità, ed attento e competente conoscitore delle norme di Legge, per  raggiungere gli obiettivi della Società Ctp, collegati prettamente allo scopo sociale e senza alcun vincolo o interessi politici.

Con delle affermazioni gravi e poco istituzionali del sindaco Melucci  l’avvocato Albanese ha una precisa investitura che riviene da poteri spesso schierati a interferire con lo sviluppo del territorio”, di parere diametralmente opposto  il sindaco di Massafra,  Fabrizio Quarto:  “Abbiamo confermato il nome di Egidio Abanese proposto all’assemblea  spiega   – nella convinzione che potrà rappresentare al meglio  e salvaguardare gli interessi della collettività, dei soci e dei lavoratori del Ctp .  Il suo profilo professionale e la indiscussa moralità dell’amministratore unico nominato, nonché la piena legittimità del percorso assembleare concluso dai sindaci lasciano ben sperare che sulla vicenda si preferisca, da ora in poi, mettersi al lavoro per il bene di tutti abbandonando ulteriori velleità giudiziarie“.

Una cosa è certa: gli appetiti di Melucci di diventare il nuovo presidente della Provincia, e di occuparsi di autorizzazioni ambientali a Taranto e provincia, di fatto sono svaniti. L’ ILVA è salva…ed a Massafra qualcuno presto avrà qualcosa di cui preoccuparsi.

 

 

 

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