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20 Aprile 2024 13:11
20 Aprile 2024 13:11

VIA LIBERA DEL GOVERNO SUL “RECOVERY PLAN”. ASTENUTE LE DUE MINISTRE DI ITALIA VIVA

Palazzo Chigi, "se Italia Viva si sfila impossibile nuovo Governo con loro". Renziani verso lo strappo, Conte pronto alla sfida in Aula a Renzi. : che commenta sarcastico e deciso: "Sarà un governo Conte-Mastella e noi saremo all'opposizione o un esecutivo diverso", .

di REDAZIONE POLITICA

Mentre il Recovery Plan italiano è stato approvato, fra alcune ore il governo Conte-bis, potrebbe andare a casa. Il Consiglio dei ministri svoltosi nella nottata sul Piano di ripresa e resilienza amplifica e testimonia lo scontro totale in corso tra il premier Giuseppe Conte ed il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

Renzi ieri sera aveva anticipato in televisione alla Berlinguer a “Cartabianca”su RAITRE, con chiarezza : “Se non ci sarà il Mes le ministre di Iv si asterranno“. Ed infatti così è stato, ed infatti il piano è stato approvato con l’astensione delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti. La conferenza stampa convocata da Renzi nel pomeriggio alla Camera potrebbe sigillare l’uscita di Italia Viva dal governo. “Decidiamo in mattinata e poi lo comunicheremo alla stampa“, dichiara il senatore.

I margini di trattativa, dopo il Consiglio dei Ministri di stanotte, si assottigliano ulteriormente. Se nel pomeriggio fonti di maggioranza evocavano ancora la possibilità di un vertice tra i leader per una ricucitura e, prima di entrare a Palazzo Chigi, Vincenzo Spadafora vedeva ancora le “condizioni per gesti di responsabilità“, alla fine della riunione l’impressione è che non restino molti margini per ricompattare la maggioranza. Tanto che continuano a circolare voci e ‘conteggi’ sui possibili “responsabili” pronti a prendere il posto di Iv al Senato: da Palazo Chigi fanno circolare la voce smentita dai partiti) sull’uscita di 4 senatori dal gruppo di Renzi e ben 8 da Forza Italia.

E’ sul Mes intanto che si consuma l’ultimo scontro tra Iv, Conte e gli altri partiti alleati. Le ministre renziane definiscono “incomprensibile” la rinuncia al fondo salva-Stati, lamentano ritardi sulle urgenze del Paese e sui nuovi ristori. “Il Mes non è compreso nel Next Generation, non è questa la sede per discutere il punto“, è la replica seccata di Conte, che speculando invita i renziani e le opposizioni a “non speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l’attivazione del Mes”, con “un accostamento che offende la ragione e anche l’etica“.

Anche il PD per voce di Roberto Gualtieri prende posizione:”Il Mes non ha “nulla a che vedere con il programma Next Generation Eu” e anche se si decidesse di attivarlo, “non avremmo a disposizione risorse per investimenti aggiuntivi”, dice il ministro dell’Economia, sostenuto anche da Francesco Boccia ed Enzo Amendola che sottolineano: “Il Mes non c’entra, non c’è ragione per astenersi” .

Il ministro della Salute, Roberto Speranza (LeU), ricorda quanto fatto anche in termini di risorse per contrastare la pandemia. Il confronto viene si delinea molto teso, e le ministre si astengono. Lo strappo di Iv non rientra. Terminato il Cdm Gualtieri esulta: “E’ stato un gran lavoro, più importante d’ogni polemica. Ora via al confronto in Parlamento e nella società”.

Fra poche ore, però, potrebbe essere la crisi di governo a dominare nella politica italiana. Conte infatti decide non a caso di accelerare e convoca un doppio Cdm, uno in serata sul nuovo dl anti-Covid (con lo stato di emergenza che potrebbe essere prorogato al 30 aprile), l’altro giovedì sul nuovo scostamento per i ristori di gennaio cercando di garantire i provvedimenti più cruciali per il Paese in questo momento.

Se con la conferenza stampa di Italia Viva di oggi pomeriggio, le ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti si dimetteranno, Conte dovrà n necessariamente contare i voti in aula per il suo Governo cercando il sostegno dei Responsabili. “Ci sono delle forze che vogliono contribuire nel segno di un rapporto con l’Europa e penso che al momento opportuno queste forze possano palesarsi”, è la previsione ribadita dal senatore dem Goffredo Bettini, gran tessitore di questi giorni di pre-crisi per conto del segretario Zingaretti.

“Sarà un governo Conte-Mastella e noi saremo all’opposizione o un esecutivo diverso”, commenta sarcastico e fermo Renzi. E l’ufficialità della crisi, ormai, sembra arrivata a destinazione.

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