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29 Marzo 2024 11:00
29 Marzo 2024 11:00

Smantellata rete di usura a Roma, anche politici tra le vittime

Fra le molte vittime sono state individuate nel corso delle indagini politici ed amministratori locali, commercianti e privati cittadini in sofferenza. Il tasso usurario applicato variava tra il 70% e il 150% annuo.

CDG ARRESTI DIA ROMAUn uomo collegato alla cosca di ’ndrangheta Grande Aracri di Cutro (Crotone) è stato arrestato questa mattina dagli uomini della Dia di Roma guidata dal colonnello Francesco Gosciu. La Direzione investigativa antimafia della Capitale ha eseguito numerosi provvedimenti di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari emessi dal Gip del Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di una associazione criminale dedita stabilmente ed in forma organizzata a usura e riciclaggio.

La presenza di un personaggio legato alla cosca Grande Aracri, che in Emilia Romagna e in particolare da almeno 40 anni a Reggio detta la propria legge criminale, comprova che ormai le radici delle organizzazioni criminali si sono allargate oltre i propri confini geografici territoriali.

CDG SEQUESTRI DIAL’ indagine investigativa avviata dal 2012 e battezzata “Old cunning” , ha fatto emergere l’esistenza nella Capitale di un gruppo organizzato in stretti rapporti con personaggi noti negli ambienti della malavita romana, indicativi del livello criminale dei capi del sodalizio e delle loro forti capacità di terrorizzare le vittime dei prestiti usurari.

Ai i suoi vertici, compare la figura di Benedetto Stranieri, un ex maresciallo dei Carabinieri diventato poi avvocato e legale del boss di ‘ndragheta Nicolino Grande Aracri, arrestato precedentemente  sempre dalla Dia nel gennaio 2015 per “concorso esterno in associazione mafiosa” su ordine della Dda di Catanzaro (nell’ambito dell’ “inchiesta Aemilia“),

CDG SOLDI SEQUESTRATI DIAFra le molte vittime sono state individuate nel corso delle indagini  politici ed amministratori locali, commercianti e privati cittadini in sofferenza economica, che venivano  vessati continuamente attraverso le condotte intimidatorie ed estorsive attuate per ottenere il pagamento delle rate concordate per la restituzione del debito. Il tasso usurario applicato variava tra il 70% e il 150% annuo.

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