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19 Aprile 2024 16:10
19 Aprile 2024 16:10

Pd: Minniti, “Io candidato di Renzi? Ho dimostrato autonomia”

Dopo l'annuncio della candidatura l'ex ministro dell'Interno sottolinea un rischio nel meccanismo previsto dallo statuto. Le prime dichiarazioni di sostegno arrivano da Calenda, Ceccanti e Pittella. Oltre ai tre big, in corsa anche Matteo Richetti, Cesare Damiano e Francesco Boccia

ROMA –  “Io sono Marco Minniti penso di aver dimostrato in questi anni di aver una capacità di autonomia politica e una cosa che non si può dire è che io non abbia dimostrato carattere“. ha affermato Minniti a “In Mezz’ora in più” rispondendo alla domanda di Lucia Annunziata,  se lui sia il candidato di Renzi. “Quando sarà noto il documento vedremo le firme e non saranno solo quelle di un’area politica per me il riferimento sono i sindaci. La mia candidatura non è espressione di una corrente o di un’area politica, io discuto con il partito così com’è“, aggiunge Minniti a proposito della raccolta di firme di 551 sindaci a sostegno della sua candidatura.

L’ex ministro dell’Interno spiega: “Mi consenta una cosa: io penso che Renzi si sia assunto delle responsabilità importanti dopo la sconfitta si è dimesso prendendosi anche colpe non sue,le colpe non sono solo di una persona ma un leader si assume tutte le responsabilità detto questo io considero sbagliato e diseducativo che tutte le persone che quando Renzi era al potere gli erano vicine adesso non fanno che marcare le distanze”. Minniti ha annunciato un programma basato sul recupero del rapporto con le classi meno abbienti: “C’è bisogno della sinistra riformista. I più deboli si sono sentiti abbandonati. Anzi, addirittura biasimati. Quello spazio è stato colmato dai nazionalpopulisti. Basta vedere quel che è accaduto nelle nostre peri ferie”, spiega

Su un possibile ticket con Teresa Bellanova, Minniti commenta: “C’è un giudizio positivo su Teresa Bellanova. Il ticket in quanto tale non è all’ordine del giorno. Vuol dire che non si sta facendo“, ha detto per essere ancora più chiaro. Poi ha difeso il governatore  campano De Luca: “Le clientele? Sa che non si fanno. Ed è l’uomo che ha cambiato Salerno”. Infine ha rivelato che in famiglia la scelta della candidatura non è stata apprezzata: “Ha una piccola resistenza”, ha detto.

Su un eventuale cambio di nome del Pd, il candidato alla segreteria del Pd dice: “Non è questione di cambiare nome al Pd. Se penso a un campo più ampio contro i nazional-populisti non posso che chiamarlo campo democratico”. continuando: “Vorrei che qualcuno arrivasse al 51 per cento. Tra non arrivare io al 51 per cento e che ci arrivi comunque qualcuno, io preferisco questo. Se nessuno arriva al 51 per cento quello sarà uno scacco per l’intero Pd“.

“Se non ci posso arrivare io, che ci arrivi un altro – ribadisce – il Pd è patrimonio dell’Italia e come tale dobbiamo spiegarlo agli italiani. Compito di tutti quanti noi è far sì che qualcuno arrivi al 51 per cento perché io non oso nemmeno immaginare quale scacco sarebbe se di fronte a una discussione impegnativa nessuno arrivasse al 51 per cento. Il Pd ha sofferto fin qui di essere una confederazione di correnti. Se nessuno arriva al 51 per cento, quell’idea sarà sancita”.

A Minniti arriva anche il “sì” di Stefano Ceccanti, costituzionalista, oggi deputato dem. “La sua candidatura è una buona notizia. Minniti è portatore di autorevolezza, di competenza e di visione. La sua esperienza, e al governo e di dirigente politico, è una garanzia per tutto il partito”. C’è anche il sostegno del senatore Gianni Pittella. “La sua candidatura è una buona notizia: Minniti è portatore di autorevolezza, di competenza e di visione. La sua esperienza, e al governo e di dirigente politico, è una garanzia per tutto il partito”. Per un altro renziano doc, Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria con l’ex premier e ora presidente del Copasi, “Minniti rappresenta al meglio l’ambizione riformista del partito”.

“Molto contento. Marco è una persona di livello. Lo sosterrò. È stato un collega prezioso al governo, si è sobbarcato un carico difficile. L’importante è che tra lui, Zingaretti e Richetti prevalga un approccio di reciproco rispetto. Sono tutte e tre persone di grande qualità” scrive su twitter, l’ex ministro, Carlo Calenda.

“Sono molto contento che parta il Congresso e mi auguro che si possa svolgere rapidamente. Certamente sostegno a Zingaretti, ma grande apprezzamento per quello che rappresenta Marco Minniti e per altri candidati se ce ne saranno, vedremo“, ha detto l’ex premier Paolo Gentiloni. “Io comunque farò il tifo per il Pd“, ha concluso.

 

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