MENU
27 Luglio 2024 07:40
27 Luglio 2024 07:40

Palermo: un magistrato e 15 avvocati fra i clienti dei 5 pusher

Mille consumatori nella rete delle indagini, con un giro d'affari da 300mila euro al mese. Oltre 35mila chiamate da parte di circa 700 potenziali acquirenti: una vera e propria agenzia dello spaccio, che era attiva 24 ore su 24

Nell’ultima inchiesta denominata in codice “H24” della procura di Palermo diretta da Francesco Lo Voi  su due gruppi di attivissimi spacciatori sono stati registrato 919 “clienti”, fra i quali  c’è anche un magistrato in servizio ad Agrigento in contatto con Francesco Lo Voi , uno degli spacciatori arrestati del blitz della squadra mobile palermitana.

E’ lunghissima la lista dei consumatori finiti nella rete delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Maurizio Agnello della Procura di Palermo che hanno svelato una vera e propria agenzia dello spaccio, che era attiva 24 ore su 24. I due gruppi erano specializzati nelle consegne a domicilio. I clienti facevano riferimento a due utenze cellulari, una sorta di call center, in cui si alternavano i componenti delle bande. Le chiamate partivano anche da uno studio dentistico, dal cellulare di uno steward e anche dal Comando dei Carabinieri. Al momento non c’è prova dello scambio di droga tra lo spacciatore ed il militare individuato.

Quindici avvocati, un appuntato dei carabinieri, un dentista, un assistente di volo, un assicuratore, alcuni commercianti e due noti ristoratori del centro città.  I consumatori di polvere bianca chiamavano a tutte le ore i cinque pusher arrestati la scorsa notte che offrivano dosi di cocaina a prezzi concorrenziali: 50 euro per due dosi. Si  tratta di Stefano Macaluso, 32 anni; Antonino Di Betta, 27; Danilo Biancucci, 27; Giovanni Fiorellino, 25; Alessandro La Dolcetta, 21.

Tutti gli spacciatori sono delle vecchie conoscenze delle forze dell’ordine ed operavano nella zona della Zisa, a Palermo.


I clienti per lo più professionisti della “Palermo-bene”.
I presunti componenti dei due gruppi si alternavano con veri e propri turni di lavoro, scanditi dal passaggio del “cellulare di servizio” al quale arrivavano le telefonate per la compravendita di cocaina.  Molti dei clienti sono stati già segnalati come assuntori abituali di droga alla Prefettura di Palermo . Acquistavano dalle due alle sei dosi a settimana. Il boom di richieste era nel week-end. Le indagini della sezione Narcotici della Questura di Palermo proseguono per accertare i componenti dell’organizzazione che riforniva di droga i due gruppi. Il giro d’affari mensile dello spaccio è stato stimato in 300mila euro. Fra i clienti anche molti giovani, studenti universitari.

Nel periodo di  circa tre mesi di indagine sono state registrate oltre 35mila chiamate da parte di circa 700 potenziali acquirenti. Numeri questi, che offrono uno spaccato inquietante del consumo di cocaina a Palermo. Il calcolo della cocaina smerciata da entrambi i gruppi, sulla base del numero medio di consegne giornaliere, raggiunge complessivamente il quantitativo di 2 chili di cocaina con un volume d’affari pari a circa 300 mila euro di incassi al mese.

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

La Guardia di Finanza sequestra 121 milioni ad Amazon Italia. Indagati tre manager
La DIA di Milano arresta 2 imprenditori contigui ad un "clan" di Cosa Nostra. Sequestri per 5 milioni di euro
Giovanni Canio Mazzaro, ex della ministra Santanchè, condannato a due anni e mezzo.
Trovato il covo trapanese di Messina Denaro, fermato un suo fiancheggiatore
Alla ricerca del covo trapanese di Matteo Messina Denaro
Corruzione, ecco perchè hanno arrestato il generale dei carabinieri Oreste Liporace e l’imprenditore Ennio De Vellis
Cerca
Archivi
Inchiesta Genova: dimissioni del governatore Toti. La magistratura condiziona la politica regionale
L'allerta di Israele: per lo Shin Bet rischio di attacchi terroristici iraniani ai Giochi di Parigi 2024
D.I.A., Polizia e Guardia di Finanza confiscano beni per circa 30 milioni di euro ad imprenditore casertano contiguo al clan Belforte
Corte dei Conti: XX Giochi del Mediterraneo tra criticità’ e segnali di miglioramento per le infrastrutture
Il Tribunale Fallimentare di Bari concede il concordato alla Costruzioni Generali della famiglia Mazzitelli

Cerca nel sito