MENU
4 Luglio 2025 21:18

La Polizia di Stato di Agrigento ha arrestato un ventenne cittadino ghanese, autore di torture, sevizie e stupri ai danni di migranti

Il cittadino ghanese arrestato era sbarcato a Lampedusa il 05 marzo scorso, ed è ritenuto responsabile dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla tratta, al sequestro di persona, alla violenza sessuale, all´omicidio aggravato e al favoreggiamento dell´immigrazione clandestina, oltre che per i singoli reati scopo, realizzati in concorso con altri trafficanti.

ROMA. La Polizia di Stato di Agrigento ha arrestato oggi un ventenne cittadino ghanese, sbarcato a Lampedusa il 05 marzo scorso, responsabile dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla tratta, al sequestro di persona, alla violenza sessuale, all´omicidio aggravato e al favoreggiamento dell´immigrazione clandestina, oltre che per i singoli reati scopo, realizzati in concorso con altri trafficanti.

L´uomo, nei giorni scorsi, era stato sottratto ad un tentativo di linciaggio da parte di alcuni migranti che lo avevano riconosciuto come uno dei responsabili di torture, sevizie e stupri perpetrati in Libia all´interno di una safe house dove i migranti venivano privati della libertà personale prima di intraprendere la traversata in mare per le coste italiane. Dal racconto dei migranti, ascoltati dai poliziotti della Squadra Mobile Agrigentina, è emerso che gli stessi venivano sottoposti a torture, anche in diretta telefonica con i propri parenti, ai quali veniva richiesto il pagamento di un riscatto per porre fine alle sofferenze dei loro cari.

 

“Ogni volta che dovevo telefonare a casa, lui mi legava e mi faceva sdraiare per terra con i piedi in sospensione e, così immobilizzato, mi colpiva ripetutamente e violentemente con un tubo di gomma in tutte le parti del corpo e in special modo nelle piante dei piedi, tanto da rendermi quasi impossibile la deambulazione“. “Spesso collegava degli elettrodi alla mia lingua per farmi scaricare addosso la corrente elettrica“. “Porto ancora addosso i segni delle violenze fisiche subite, in particolare delle ustioni dovute a dell´acqua bollente che mi veniva versata addosso“.

Queste sono solo alcune delle atroci esperienze raccontate dai migranti, che hanno determintato i pubblici ministeri Calogero Ferrara e Giorgia Spiri della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, guidata da Francesco Lo Voi, ad emettere, lo scorso 14 marzo, un provvedimento di fermo, che è stato eseguito dai poliziotti agrigentini e convalidato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano.

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

Ecco come è morto Diogo Jota, il comunicato: "Cos'è accaduto durante il sorpasso di notte"
Giustizia, ok del Senato: approvata la separazione delle carriere dei magistrati
Assolti in appello il deputato Pd Stefanazzi e l'imprenditore Vito Ladisa, per il presunto finanziamento alle primarie Pd
Caldo africano alla massima potenza, ma è in arrivo la svolta meteo
L'economia italiana e quella dell'intera UE alle prese con sfide impegnative: quale futuro?
Diario da una cella. Arriva il momento più difficile: il caldo arroventa il sovraffollamento.
Cerca
Archivi
Ecco come è morto Diogo Jota, il comunicato: "Cos'è accaduto durante il sorpasso di notte"
Giustizia, ok del Senato: approvata la separazione delle carriere dei magistrati
Assolti in appello il deputato Pd Stefanazzi e l'imprenditore Vito Ladisa, per il presunto finanziamento alle primarie Pd
Caldo africano alla massima potenza, ma è in arrivo la svolta meteo
Sguardi che parlano: la periferia di Roma vista dai suoi giovani

Cerca nel sito