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18 Aprile 2024 18:14
18 Aprile 2024 18:14

La Polizia cattura il noto latitante Claudio D’ Este

"Devo ringraziare la Squadra Mobile di Venezia che, con il prezioso e fattivo input dell' organo centrale ha consentito l'individuazione e la cattura a Zagabria di D'Este" è stato il commento di Mastelloni, a capo della Procura distrettuale di Trieste, che ha definito il latitante "un delinquente che con i suoi traffici di droga ha inquinato la salute di intere generazioni".

ROMA – Nel pomeriggio dell’ultimo dell’ anno a Zagabria, la Polizia croata, , su indicazione della Squadra Mobile di Venezia e dello S.C.O. il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato – con il coordinamento della Procura Distrettuale di Trieste diretta dal Procuratore Carlo Mastelloni  – ha tratto in arresto il latitante Claudio D’Este. Veneziano di 72 anni, destinatario di un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti e di un contestuale mandato di arresto europeo emesso dalla DDA di Trieste: il D’Este deve scontare una pena detentiva di 10 anni, 3 mesi e 16 giorni di reclusione per il delitto di spaccio di stupefacenti.

Claudio D’Este ancora oggi notissimo negli ambienti della Polizia veneziana, era legato alla cosiddetta banda della “mala del Brenta” di Felice Maniero, in particolare al  “clan dei mestrini”. Ne aveva gestito il traffico di droga curandone l’acquisizione all’estero e la distribuzione in Veneto. Venne arrestato per la prima volta nel 1976 per detenzione e porto abusivo di armi. Dal 1981 al 1989 si era dedicato al traffico di cocaina e di eroina per conto dell’organizzazione di Maniero: per i reati consumati in quel periodo fu arrestato nel 1991 rimanendo in carcere per 6 mesi e riprendendo a delinquere appena scarcerato.

Oltre al traffico di droga per conto di quell’organizzazione criminale, in quel periodo D’Este aveva assunto la gestione di un Casinò in Croazia, paese dove aveva trovato domicilio. Nel 1997 fu nuovamente arrestato per traffico internazionale di cocaina allestito sul territorio frontaliero. Durante la detenzione è stato raggiunto da più sentenze di condanna emesse dai Tribunali di Venezia e di Trieste per complessivi 17 anni e 10 mesi di reclusione, solo in parte definitivi.

Nell’aprile del 1999 uscì dalla Casa Circondariale di Padova  scontata parte della pena ed ottenuti i benefici dell’indulto e della liberazione anticipata,   rendendosi immediatamente irreperibile e sottraendosi all’esecuzione delle condanne divenute definitive nel 2000. Recentemente – grazie alle indagini anche di natura tecnica svolte in prossimità delle festività natalizie, autorizzate dalla Procura triestina e condotte dalla Squadra Mobile di Venezia e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato – il latitante sulla base di precise informazioni, era stato localizzato in Croazia; ed il 13 dicembre scorso è stato emesso nei suoi confronti il mandato d’arresto europeo.

In occasione del periodo festivo sono stati predisposti servizi mirati per osservare i movimenti dei familiari del latitante Claudio D’Este, residenti in Italia recatisi a Zagabria per incontrarlo e trascorrere con lui il capodanno. È stata quindi attivata – grazie al Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia, Interpol – la polizia croata e catturato il latitante: l’uomo è stato rintracciato con i familiari mentre usciva dalla sua abitazione di Zagabria e ieri gli agenti della Polizia lo hanno trasferito in auto in Italia per metterlo a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria.

“Devo ringraziare la Squadra Mobile di Venezia che, con il prezioso e fattivo input dell’ organo centrale ha consentito l’individuazione e la cattura a Zagabria di D’Este, un delinquente che con i suoi traffici di droga ha inquinato la salute di intere generazioni è stato il commento di Mastelloni, a capo della Procura distrettuale di Trieste.

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