MENU
24 Ottobre 2025 02:24

Introdurre o avere un telefono in carcere è diventato un reato

Provvedimento adottato per contrastare il crescente flusso di telefoni che si tenta di far entrare nelle carceri, viene per la prima volta punito sia chi, dall’esterno, cerca di introdurre un telefono in carcere sia il detenuto che lo detiene. Se il reato è commesso da un pubblico ufficiale o da un avvocato, la sanzione aumenta dagli attuali 2-6 anni a 3-7 anni.

di REDAZIONE CRONACHE

Sono in vigore da oggi le norme che prevedono una pena da 1 a 4 anni per chi introduce o detiene telefoni cellulari o dispositivi mobili di comunicazione all’interno di un istituto penitenziario. È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 261 del 21 ottobre 2020 il decreto legge sulle Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all’utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personaleapprovato il 5 ottobre scorso dal Consiglio dei Ministri.

Nel provvedimento per contrastare il crescente flusso di telefoni che si tenta di far entrare nelle carceri, viene per la prima volta punito sia chi, dall’esterno, cerca di introdurre un telefono in carcere sia il detenuto che lo detiene. Quest’ultimo caso, finora, era trattato come illecito disciplinare e sanzionato all’interno dell’istituto; da oggi diventa un vero e proprio reato previsto dal nuovo articolo 391-ter del codice penale.

Le nuove norme prevedono, inoltre, un rafforzamento delle sanzioni applicate in caso di comunicazioni dei detenuti sottoposti all’articolo 41-bis dell’Ordinamento Penitenziario. L’inasprimento della pena, in particolare, scatta nei confronti di chi agevola le loro comunicazioni con l’esterno: in questi casi, dagli attuali 1-4 anni la pena passa a 2-6 anni. Se il reato è commesso da un pubblico ufficiale o da un avvocato, la sanzione aumenta dagli attuali 2-6 anni a 3-7 anni.

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

La società di calcio della Juve Stabia in amministrazione giudiziaria. La Dna: "Bene strumentale del clan D'Alessandro"
Anm Taranto il pm Sansobrino eletto presidente all'unanimità
Bomba distrugge l'auto del giornalista RAI Sigfrido Ranucci e quella della figlia
Eni-Nigeria, la Corte di appello di Brescia conferma la condanna a 8 mesi a pm De Pasquale e Spadaro
Gianluca Soncin resta in carcere per l'omicidio di Pamela Genini: "Premeditazione e crudeltà"
Milano, uccide la compagna con 24 coltellate sul balcone di casa 
Cerca
Archivi
Il Garante della Privacy sanziona Report e la Rai per aver trasmesso una telefonata privata tra Sangiuliano e sua moglie Federica Corsini
La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso della procura generale: "Le imprese di Berlusconi non riciclarono i soldi della mafia"
Nino Di Matteo magistrato della Dna lascia l' Anm -Associazione Nazionale Magistrati
L'ex presidente francese Sarkozy entra in carcere: "Sono innocente, verità trionferà"
La società di calcio della Juve Stabia in amministrazione giudiziaria. La Dna: "Bene strumentale del clan D'Alessandro"

Cerca nel sito