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19 Marzo 2024 03:03
19 Marzo 2024 03:03

Il Tribunale ha deciso: la Gazzetta del Mezzogiorno deve cessare l’attività il 20 novembre

il provvedimento firmato dal giudice dr.ssa Simone, presidente del collegio della sezione fallimentare del tribunale di Bari, giudice delegato della procedura spiega che "la prosecuzione è stata autorizzata nei limiti della sostenibilità economica" mentre i curatori hanno segnalato che invece ad oggi, la gestione continua a perdere 6-8 mila euro al giorno , producendo un ulteriore passivo per circa 240mila euro al mese

di REDAZIONE CRONACHE

La sezione fallimentare del Tribunale di Bari ha deciso e disposto la cessazione dell’esercizio provvisorio alla data del 20 novembre prossimo per Edisud, la società editrice della Gazzetta del Mezzogiorno, che era stata dichiarata fallita nel giugno scorso per perdite stimate in oltre 46 milioni di euro.

I giudici motivano nel provvedimento che i curatori fallimentari nell’ultima relazione depositata lo scorso 15 ottobre, “pur evidenziando il progressivo ridimensionamento dei costi, hanno segnalato che nei prossimi mesi la situazione è destinata a peggiorare in modo considerevole“.

L’esercizio provvisorio infatti era stato disposto soloin considerazione del grave danno derivante dall’interruzione dell’attività aziendale per i dipendenti e la comunità che usufruisce dei servizi” come evidenziato dalla Procura di Bari nell’istanza di fallimento. Il nuovo provvedimento firmato dal giudice Raffaella Simone, presidente del collegio della sezione fallimentare del tribunale di Bari, e giudice delegato della procedura, spiega che “la prosecuzione è stata autorizzata nei limiti della sostenibilità economica” mentre i curatori fallimentari Michele Castellano e Gabriele Zito  hanno segnalato che invece ad oggi, la gestione continua a perdere 6-8 mila euro al giorno , producendo un ulteriore passivo per circa 240mila euro al mese

Imbarazzante a questo punto il comunicato del Comitato di Redazione del giornale fallito, che si aspetta ed auspica “che a breve il tribunale fallimentare emani un provvedimento che consenta la prosecuzione dell’attività anche dopo il 20 novembre e fino a quando ci sarà una nuova proprietà stabile. Due sono le urgenze: che il giornale resti in edicola e che siano salvaguardati i posti di lavoro“. Qualcuno evidentemente non ha spiegato a questi signori che un Tribunale può e deve solo applicare le norme di legge, e certamente non può e non deve tantomeno piegarsi ai “dictat” ed annunci sindacali.

Nel provvedimento si dà atto chesalvo un lieve miglioramento entro la fine di ottobre, per incassi di competenze dei mesi di luglio e agosto, nei prossimi mesi la situazione è destinata a peggiorare in modo considerevole“. Anche perchè ad esempio perdere 240 mila euro in 4 mesi, costituisce un ulteriore milione di euro di perdite. Di qui la giusta decisione adottata di cessare l’esercizio provvisorio.

La storia societaria della Edisud è piena di enormi sprechi e perdite milionarie (nonchè di un vertiginoso calo delle vendite e della pubblicità), sulla quale cui i pm Lanfranco Marazia e Luisiana Di Vittorio con il coordinamento del procuratore facente funzione Roberto Rossi hanno cercato di fare luce e giustizia. L’inchiesta per la bancarotta della Gazzetta del Mezzogiorno delegata dalla Procura di Bari al Nucleo di polizia economico- finanziaria della Guardia di Finanza, si incrocia con le indagini sui crac della Banca Popolare di Bari e del Gruppo Fusillo, in quanto coinvolge degli aumenti di capitale della Edisud spa, effettuati da alcuni soci proprio con i soldi della Popolare, ma anche di eventuali e possibili distrazioni di denaro, che hanno portato le due società (compresa la Mediterranea, proprietaria della testata e concessionaria per la pubblicità) ad accumulare debiti per 46 milioni.

La Procura di Bari a seguito alla luce della disastrosa situazione finanziaria emersa a maggio ha chiesto il fallimento di Edisud e Mediterranea disponendo perquisizioni a giugno nella sede delle società e nei confronti di Franco Capparelli, (uomo di fiducia dell’ex editore Mario Ciancio di Sanfilippo ) ex direttore di entrambe le aziende ed al momento unico iscritto nel registro degli indagati. La vicenda penale a sua volte si è incrociato con le sentenze di fallimento firmate a giugno dal Tribunale Fallimentare civile di Bari 

Per far sopravvivere il giornale, entro il 20 novembre dovrebbe essere perfezionata la procedura relativa al fitto del ramo d’azienda, il cui bando sarà pubblicato a breve, probabilmente oggi stesso. Sarebbero quattro gli imprenditori che a seguito dell’ istanza di fallimento depositata a giugno, hanno chiesto al Tribunale di accedere alla documentazione di Edisud, per verificare la possibilità di prendere il posto dei curatori, a loro volta subentrati ai commissari. Sono la Tosinvest del Gruppo Angelucci (che in passato è stato già socio al 30% e ha più volte tentato di acquistarne tutte le quote); il Gruppo Ladisa, dell’omonima famiglia di imprenditori baresi; la Cisa spa di Massafra di Antonio Albanese (attualmente a processo e plurindagato) imprenditore abituato a rilevare aziende fallite ; l’ Ecologica Spa di Vito Miccolis.

Al bando potrebbe partecipare persino la cooperativa costituita dai giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno, ma molto dipenderà dai requisiti di garanzia economica imposta dal Tribunale, soprattutto dalla forza economica necessaria che si richiederà. Una forza che difficilmente i giornalisti potrebbero avere.

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