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6 Settembre 2025 21:21

IL TAR LAZIO CONDANNA IL MINISTERO DELLA SALUTE, DANDO RAGIONE AI DEPUTATI DI FdI : “DEVE PUBBLICARE IL PIANO SEGRETO” “

Per i giudici amministrativi del TAR Lazio è inoltre "irrilevante" se il "piano non è mai sfociato in un vero e proprio provvedimento applicativo", esiste, e quindi va consentito l'accesso. Per questo adesso il ministero della Salute lo dovrà trasmettere ai deputati di Fratelli d' Italia entro 30 giorni.

di REDAZIONE POLITICA

Il Tar Lazio ha accolto il ricorso presentato dai deputati Galeazzo Bignami e Marcello Gemmato, entrambi esponenti di Fratelli di Italia ordinando al Ministero della Salute di “consegnare entro 30 giorni dalla sentenza il documento da essi chiesto“.

l’ on. Marcello Gemmato (Fratelli d’ Italia)

Adesso il “Piano anti-Covid” approvato a marzo dal Comitato Tecnico Scientifico e mai ufficialmente reso pubblico dal ministero guidato da Roberto Speranza. La sentenza odierna dei giudici amministrativi, fa seguito ad una dura battaglia legale, arrivando per ironia della sorte in un giorno simbolico: infatti il 22 gennaio del 2020, Speranza aveva dato il via alla “task force” sul coronavirus da cui ha origine proprio il “piano segreto“.

Come raccontato nel Libro nero del coronavirus, tutto ebbe inizio attorno a quel tavolo allorquando gli esperti si accorsero che il piano pandemico nazionale, non era mai stato aggiornato da molti anni, e non era sufficiente ad affrontare l’emergenza. Si decise quindi di dare il via ad alcuni studi, grazie anche alla collaborazione della Fondazione Kessler.

Il 12 febbraio 2020 Stefano Merler presentò i suoi calcoli al Comitato Tecnico Scientifico: all’interno erano contenuti degli scenari drammatici in caso di approdo del virus in Italia. Si ipotizzavano migliaia di contagi, altrettanti morti, il rischio di saturare le terapie intensive. Il Cts, come emerge dai verbali, a quel punto creò un gruppo di lavoro per mettere a punto un “Piano nazionale sanitario in risposta a un’eventuale emergenza pandemica da Covid-19“. La prima bozza venne presentata il 20 febbraio a mezzo slide al ministro Speranza . Cioè poche ore prima che esplodesse il contagio del CoronaVirus a Codogno.

Quel dossier venne più volte analizzato ed infine approvato dal Cts il 2 marzo, con una decisione che ne disponeva la riservatezza. Nessuno, in particolare gli organi d’informazione dovevano vedere i numeri contenuti in quel “Piano”.

Tutto il resto è una vergogna piena di smentite, piste false e silenzi. Allorquando Andrea Urbani Direttore Generale della programmazione sanitaria, ne rivela l’esistenza in una malaugurata intervista, tutti chiedono e provano ad ottenerne una copia. Ma il ministro Speranza lo derubrica a studio, e a chi lo domanda viene invece consegnato solo lo studio di Merler.

Lo scorso agosto deputati di Fratelli d’ Italia, Bignami e Gemmato presentano un’istanza di accesso agli atti, senza ottenere alcuna risposta, e quindi assistiti dell’avvocato Silvia Marzot. si sono rivolti al TAR Lazio. In aula il ministero, rappresentato dall’Avvocatura dello Stato, si è difeso con forza opponendosi con le sue deduzioni al ricorso. Ancora una volta perdendo !

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Per i giudici amministrativi del TAR Lazio è inoltre “irrilevante” se il “piano non è mai sfociato in un vero e proprio provvedimento applicativo“, esiste, e quindi va consentito l’accesso. Per questo adesso il ministero della Salute lo dovrà trasmettere ai deputati di Fratelli d’ Italia entro 30 giorni.

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