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19 Aprile 2024 07:47
19 Aprile 2024 07:47

IL GOVERNO DRAGHI OTTIENE LA FIDUCIA CON 535 “SI” ANCHE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Come accaduto già ieri al Senato, i voti di fiducia ottenuti da Mario Draghi anche alla Camera pari a 535, non raggiungono il record incassato dal governo di Mario Monti, che ottenne 556 si' a Montecitorio. Draghi si posiziona al terzo posto per voti favorevoli al suo governo, dopo Monti e il governo Andreotti IV (del 1978) che ottenne 545 sì.

di REDAZIONE POLITICA

Il premier Mario Draghi incassa la seconda fiducia. Un ampio plebiscito anche alla Camera per il nuovo governo guidato dell’ex numero uno della Bce : 535 i “si” con ben 219 voti in più rispetto alla maggioranza assoluta , 56 i voti contrari e 5 gli astenuti. Rispetto a palazzo Madama cresce il numero dei dissidenti M5s , ma non è la fuga temuta dai vertici pentastellati.Tra astensioni, voti contrari, e non partecipazione al voto, in tutto, la ‘fronda’ non sfonda la trentina.

Come accaduto già ieri al Senato, i voti di fiducia ottenuti da Mario Draghi anche alla Camera pari a 535, non raggiungono il record incassato dal governo di Mario Monti, che ottenne 556 si’ a Montecitorio. Draghi si posiziona al terzo posto per voti favorevoli al suo governo, dopo Monti e il governo Andreotti IV (del 1978) che ottenne 545 sì. 

L’Aula di Montecitorio ha riservato una accoglienza al premier più ‘calda’ rispetto a quella di ieri: Draghi ha assistito al lungo dibattito che precede il voto, – come già avvenuto al Senato , intervenendo subito dopo per poco meno di 15 minuti per le repliche e pone l’accento sulla lotta alla corruzione, la semplificazione della macchina della Pubblica amministrazione, le carceri, lo sport e il turismo e anche la giustizia, dove serve garantire la giusta durata dei processi, congedandosi con un grazie, che l’emiciclo accoglie con una “standing ovation” e l’applauso della maggioranza. Solo i deputati di Fratelli d’ Italia rimangono freddi ed impassibili.

La presidente di FdI Giorgia Meloni è pronta a scommettere che i “no” presto aumenteranno e non solo dentro i 5S. “Oggi sono tutti con lei …vedrà quando scatterà il semestre bianco quanti temerari dissidenti usciranno fuori”, dice intervenendo in Aula e ribadendo il voto contrario del suo partito. Salvini intanto si dice convinto che presto in Parlamento ci saranno altre novità: una manciata di parlamentari traslocherà alla Lega e non saranno solo M5S. Per il momento però la Lega perde un deputato: Gianluca Vinci che vota no e passa con Fratelli d’Italia.

Oggi sarà per Draghi la sua ‘prima’ uscita pubblica internazionale al G7 con Biden. Il premier parteciperà al tavolo ‘virtuale’ che anticipa il summit di giugno a Carbis Bay in Cornovaglia. Sempre oggi, il presidente del Consiglio presenzierà alla cerimonia inaugurale dell’anno giudiziario della Corte dei Conti.

Mentre il governo Draghi si appresta a entrare nel vivo dei primi dossier, forte del consenso ‘blindato’ dai numeri dei due rami del parlamento Parlamento, la nuova maggioranza che lo sostiene già vive i suoi primi conflitti interiori, a causa dal terremoto interno ai 5 stelle con l’espulsione dei 15 senatori dissidenti che hanno votato no alla fiducia, a cui si aggiungono almeno altri 15 deputati (si dovrà decidere anche per la sorte degli assenti non giustificati).

Una situazione incandescente che ha costretto il garante Beppe Grillo ad intervenire nuovamente, invocando l’“unità” come “unica strada” e tornando a blindare Draghi: I grillini non sono più marziani”, scrive sui social.  Ma a mettere a dura prova la nuova maggioranza sono anche i conflitti interni che aleggiano nei partiti per il “domino” dei sottosegretari e viceministri ancora da definire che molto difficilmente soddisferà le varie aspettative di chi finora è rimasto a piedi.

Una maggioranza attraversata anche dalle perplessità, soprattutto in casa “dem”, sull’intergruppo nato al Senato solo due giorni fa tra M5s, Pd e Leua partire dall’esperienza positiva del governo Conte II, di promuovere iniziative comuni sulle grandi sfide del Paese, dalla emergenza sanitaria, economica e sociale fino alla transizione ecologica ed alla innovazione digitale”, obiettivo questo nei fatti già ridimensionato.

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