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28 Marzo 2024 19:47
28 Marzo 2024 19:47

I rettori pugliesi: “No all’Università di Taranto”

AI rettori degli atenei pugliesi non piace l’ipotesi di un polo universitario autonomo ipotizzata per il “Cantiere Taranto”. Favorevoli invece all’istituzione di corsi di laurea e all’integrazione del capoluogo jonico in un progetto di crescita di eccellenza del sistema universitario pugliese.

ROMA – Nella riunione del Curc il Comitato universitario regionale di coordinamento presieduto dal rettore dell’UniSalento, Fabio Pollice, che si è svolto nei giorni scorsi, per la prima volta, a Taranto, a cui hanno partecipato i rettori dei cinque atenei pugliesi e la Regione Puglia, che lo compongono, hanno dato parere favorevole all’istituzione di un corso di laurea autonomo in Medicina e Chirurgia a Taranto, emanazione del Dipartimento di Medicina dell’ateneo barese.

Ma più di un rettore parlando sulla stampa si è dichiarato contrario all’istituzione di una Università autonoma a Taranto così come, invece, sarebbe ventilato nel decreto per il “Cantiere Taranto” in corso di definizione. Al momento non è ancora chiaro che cosa verrà inserito questo decreto-Taranto, coordinato dal senatore tarantino Mario Turco attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ma corre voce che uno dei “punti” forti su cui si vorrebbe puntare per la riconversione del capoluogo jonico, sarebbe proprio quello del polo universitario.

E’ importante chiarire un equivoco, sopratutto per non alimentare false aspettative : e cioè se invece si pensa ad una nuova autonoma Università di Taranto o se si tratta di avviare nuovi corsi di laurea ed implementare quelli già esistenti di discipline rientranti nei Dipartimenti di altre Università, come Bari e Lecce .

“Ritengo che non ci sia spazio per nuove università”, ha spiegato chiaramente Fabio Pollice rettore dell’UniSalento , lo scorso 22 gennaio intervistato da un quotidiano pugliese , “ma di università di eccellenza, che non raggiunge livelli elevati rischia di essere controproducente per il territorio … Meglio allora unirci, creare prospettive concrete e confidare che, se facciamo della Puglia una regione universitaria a livello euro-mediterraneo, allora la prospettiva cambia”.

Il rettore Pollice ha chiarito che è meglioattivare sistemi territoriali permeati dall’azione universitaria indipendentemente dalla sede. Per questo noi stessi abbiamo voluto cambiare denominazione e diventare ateneo del Salento” aggiungendo ” qualcuno forse aveva dimenticato Taranto . Io non farò questo errore. Poi, la comunità tarantina è libera di fare le sue scelte e noi saremo al suo fianco indipendentemente. Noi, intanto, come Università del Salento, ci siamo“.

Il rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini, è stato ancora più esplicito, sempre sulla stampa, che rispondendo sulla previsione dell’autonomia universitaria tarantina nel “Cantiere Taranto” ha detto : “Non so se convenga una università autonoma, anche perché di fatto si scontra con un altro decreto che stabilisce che non si possono fare nuove università. Credo piuttosto che Taranto debba tifare, e noi tifiamo insieme a Taranto, perché il sistema universitario porti non soltanto didattica, ma professionalità, temi e ambiti di ricerca. Credo che questo possa essere innovativo per il sistema pugliese più che avere sedi amministrative autonome. Sarei favorevole ad un impegno di tutto il sistema universitario pugliese per lo sviluppo dell’area jonica”.

Allineato sulle stesse posizioni dei due colleghi Pollice e Bronzini  anche il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, che parlando sull’ipotesi di un’ università autonoma a Taranto, si è chiesto se “radicare sul territorio passa sempre attraverso l’istituzione di una università? In genere ci sono difficoltà per tali percorsi” aggiungendo “un passo importante sarebbe radicare i Dipartimenti sulla città. E, in questo momento, il Politecnico di Bari non ha un Dipartimento su Taranto. Occorrerebbe forse meglio cominciare con piccoli passi e poi valutare se ci sarà la possibilità di trasformare questi dipartimenti in un nuovo ateneo“.

Il silenzio più imbarazzante è stato quello della “politica” tarantina. Per loro va sempre tutto bene. E’ più facile accettare le decisioni altrui, piuttosto che lottare per imporre le proprie idee.  Ma questo comportamento non è una novità….

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