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19 Luglio 2025 14:45

I messaggi imbarazzanti di Boeri nella chat a rischio

Nel mirino delle indagini della Procura di Milano presunti accordi corruttivi e progetti urbanistici. Coinvolti anche Marinoni e Pella

Giuseppe Marinoni, l’ex presidente della Commissione Paesaggio del Comune di Milano, annotò su un foglio Excel i compensi che la Procura di Milano ritiene il prezzo della corruzione dopo un incontro con il manager immobiliare Federico Pella. L’episodio viene riportato nella richiesta di arresto per sei persone nell’ambito dell’indagine sull’edilizia milanese che sta facendo tremare Milano e barcollare Palazzo Marino

Il patto corruttivo tra Marinoni e Pella

Secondo la Procura, i due, avrebbero stretto “un patto corruttivo”. Il manager avrebbe corrotto Marinoni attraverso contratti di collaborazione in cambio del via libera ai suoi progetti. “Ad esempio il 17 marzo 2022, Pella dà appuntamento a Marinoni per impostare il contratto di collaborazione sullo studio dei Nodi e frattanto gli segnala che quella stessa sera la Commissione per il paesaggio avrebbe esaminato il progetto della torre di via Palizzi, di un suo ‘cliente‘” – si legge negli atti -. Con riferimento a ciò Marinoni annotava, in un foglio Excel, rinvenuto dagli investigatori nel suo computer portatile, l’introito di euro 30.000 di altri 50.000 euro per Palizzi/Pisani (casi di corruzione per gli interventi di via Palizzi e di via Victor Pisani).

L’accordo con la J+S si rivelerà fin dai primi mesi molto soddisfacente in termini di volume di incarichi ricevuti e per le prospettive future che offriva sia a Marinoni che alla società J+S. Marinoni, commentano gli inquirenti, “in apparenza è legato alla J+S da accordi definiti di ‘collaborazione’ professionale, ma è di tutta evidenza che in realtà agisce nell’organizzazione di quella società come una mente manageriale strategica


I messaggi tra Sala e Boeri sul progetto Cadorna

“Ciao. Vi ricevo volentieri ma ti premetto che il progetto che mi ha fatto vedere Giancarlo politicamente non mi sento di portarlo avanti. Ho fatto tutta la campagna sul tema della ‘rigenerazione’ e non posso fare spuntare torri dove oggi non c’è nulla”. È il sindaco Giuseppe Sala a scrivere queste parole in un messaggio WhatsApp inviato a Stefano Boeri e contenuto negli atti dell’inchiesta sull’urbanistica che vede entrambi indagati. Il messaggio risale al 22 febbraio 2022 e, a quanto è possibile ricostruire dagli scambi precedenti, il progetto in discussione riguarda la zona Cadorna.

“Poi (mia personalissima opinione avendo abitato lì) non penso che per i residenti lo stato attuale delle cose sia un problema. Con chi verresti, in ogni caso?” chiede Sala a Boeri che risponde: “Capisco. La mia idea è di fare al posto dei binari un grande parco (3 ettari) e un quartiere per giovani. E sede Accademia Scala su Mario Pagano. Ma certo bisognerebbe fare ragionare i promotori (che sono gli stessi di piazzale Loreto) e io non ho abbastanza forza. Verrei con Masseroli e Balducci ma se vuoi ci vediamo prima x poterti spiegare bene progetto”. Sala ribatte: “Meglio prima io, te e Tancredi“. Ok, faccio fissare?”. E l’architetto Boeri risponde: “Benissimo“.

I contatti tra Boeri e Sala per San Siro

“Settimana prossima se vuoi ti porto proprietari area ex piste allenamento interessati a realizzare stadio. Ciao”. Il messaggio, agli atti di una nota della Guardia di Finanza nell’inchiesta sull’urbanistica, è stato inviato il 5 gennaio 2023 da Stefano Boeri al sindaco Giuseppe Sala.

“Io arrivo oggi pom da Cairo. Quando vuoi ci sentiamo su stadio. Ciao”, scriveva  Stefano Boeri il 1° marzo 2023 al sindaco Giuseppe Sala sempre sul tema San Siro. Il primo cittadino gli rispondeva: “Ok. Oggi vedo Cardinale“. E Boeri rispondeva: “Lo sento alle 16. Li sento”.

Il progetto bocciato per San Siro

Nel settembre del 2019 il progetto firmato da Stefano Boeri per lo stadio San Siro viene bocciato. Boeri si dispiace col sindaco Giuseppe Sala che condivide il suo sconcerto: “Per lo stadio mi sembrano folli”.

“Siamo stati esclusi perché non rispettavamo i parametri del master plan presentato a luglio dalle società – scrive l’architetto in chat a Sala il 10 settembre 2019 -. Da quando presentare un master plan equivale a farlo approvare? E ancora: noi abbiamo rispettato le loro richieste ma abbiamo modificato master plan per migliorare gli spazi per il quartiere, ad es. creando un parco di 20ha e distanziando lo stadio dalle case. E adesso il nostro contributo diventa invisibile… davvero incredibile. Attenzione che si crea un grave precedente di sostituzione di interessi privati e decisioni private ai criteri di informazione e scelta -del Comune- basati sull’interesse collettivo. Beppe per me il caso è chiuso, perdere concorsi è del tutto normale… ma ti segnalo che qui la cosa è diversa. Un abbraccio”.

“Ora vediamo cosa fare. E mi stanno mettendo in difficoltà” è la risposta di Sala.

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