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19 Aprile 2024 23:20
19 Aprile 2024 23:20

E’ Pesaro la Capitale italiana della Cultura 2024

Le dieci città finaliste erano Ascoli Piceno, Chioggia (Venezia), Grosseto, Mesagne (Brindisi), Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (Genova), Siracusa, l’Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (Salerno), Viareggio (Lucca) e Vicenza

La Capitale italiana della Cultura per il 2024 è Pesaro. Così ha comunicato il ministro della Cultura Dario Franceschini, annunciando la fine dei lavori della commissione presieduta da Silvia Calandrelli. Il titolo di Capitale italiana della cultura viene assegnato per la durata di un anno, e la città vincitrice riceverà un milione di euro per la realizzazione del progetto. Le dieci città finaliste erano Ascoli Piceno, Chioggia (Venezia), Grosseto, Mesagne (Brindisi), Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (Genova), Siracusa, l’Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (Salerno), Viareggio (Lucca) e Vicenza.

Pesaro ha vinto non perché ha presentato un calendario di appuntamenti, ma perché ha indicato una via di sviluppo: 45 i progetti pilastro divisi in 5 aree tematiche, che intrecceranno grandi artisti ed eventi diffusi sul territorio. Ci sarà una performance in cui i visitatori potranno incontrare Marina Abramovic mentre viene lentamente inghiottita dall’acqua e il “bosco risonante” di suoni e luci costruito attorno a 33 alberi monumentali, le installazioni lungo la Bicipolitana (la rete di ciclabili diventata un modello) e la creazione di energia sostenibile durante la Mostra internazionale del Nuovo Cinema.

Come si legge nelle note di presentazione si tratta di un percorso in cui Pesaro non sarà sola perché è stata attivata una “strategia collettiva” pensata per coinvolgere tutti i 50 Comuni della Provincia di Pesaro e Urbino e il sistema di enti, associazioni e professionisti della cultura con cui la città del Rossini Opera Festival ha intrecciato negli anni rapporti ormai solidi. Dunque, una candidatura plurale che rafforzerà il brand di Pesaro e di un territorio che punta e investe sulla cultura come motore di sviluppo“.

Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha festeggiato salutando con una doppia foglia di Ginkus Biloba, pianta che sopravvisse alla bomba atomica di Hiroshima, con i colori della bandiera Ucraina e dedicando la vittoria a Kharkiv, appunto in Ucraina, un’altra città “musicale” come Pesaro. Ricci ha ringraziato la sua squadra che ha proposto un progetto che ha convinto la giuria, basato sull’identità musicale della città, sede del prestigiosissimo Festival Rossiniano.

Il Ministro Dario Franceschini

Il ministro della Cultura Franceschini dopo la proclamazione della vittoria, è tornato sulla decisione del comune di Pesaro di dedicare la vittoria all’Ucraina: “È molto bello il gesto con cui il sindaco di Pesaro ha dedicato la vittoria a Capitale italiana della Cultura 2024 a Kharkiv. Veramente un gesto molto simbolico e molto forte. Dobbiamo continuare a guardare avanti, speriamo che nel 2024 tutto questo sia da molto tempo alle spalle“.

Il primo cittadino pesarese commentando la vittoria su Facebook, ha scritto che la comunità cittadina è pronta a cogliere la grande opportunità: “Con la cultura si impara a vivere insieme; si impara soprattutto che non siamo soli al mondo, che esistono altri popoli e altre tradizioni. Si impara e si cresce. E il mio desiderio è proprio questo. Portare il Comune di Pesaro ad essere ancora più grande ed aperto, a costruire un nuovo rapporto con lo spazio, sostenibile e innovativo, fondato sempre di più sulla bellezza e sulla cultura del fare. Buon lavoro a Pesaro e ai pesaresi“.

L’assessore alla Cultura delle regione Marche, Giorgia Latini, ha invece dichiarato che la vittoria di Pesaro è un “grande orgoglio”, che “fa salire le Marche sul gradino più alto”. Il risultato, secondo l’assessore, è da attribuire alla capacità di creare un progetto che mixa natura e cultura, e si augura che si occasione per rilanciare le Marche “a partire dalle aree interne: rete e progettazione integrata saranno gli obiettivi strategici della politica culturale regionale per la rigenerazione dei borghi“.

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