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28 Maggio 2025 01:11

DIA: relazione attività e risultati conseguiti nel 2024

La struttura del documento, nel solco delle innovazioni introdotte con le più recenti versioni, è stata snellita ed impostata sulle matrici mafiose, dando risalto alla descrizione delle azioni di contrasto di tutte le componenti del sistema antimafia.

E’ stata pubblicata la Relazione sull’attività svolta e risultati conseguiti dalla Direzione
Investigativa Antimafia
nel 2024, presentata dal Ministro dell’Interno al Parlamento e relativa all’ analisi sui fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso. questa mattina a Roma a Palazzo Grazioli, , il Direttore della DIA, Gen. C.A. della Guardia di Finanza , Michele Carbone, ha illustrato agli organi di stampa la presente edizione che si connota per la significativa riduzione del gap temporale con il periodo di riferimento – in passato arrivato ad oltre un anno – per poter rendere disponibile un resoconto sull’andamento dell’azione antimafia “ravvicinato”, nonché r elativo ad un arco diacronico maggiormente significativo, essendo adesso riferita all’intero 2024.

La struttura del documento, nel solco delle innovazioni introdotte con le più recenti versioni, è stata
snellita ed impostata sulle matrici mafiose, con l’intento di descriverne l’operatività nel loro
complesso, declinandone poi le presenze a livello territoriale, lo specifico modus operandi adottato nei
vari contesti d’area e dando risalto alla descrizione delle azioni di contrasto di tutte le componenti del
sistema antimafia.

Ciò si accompagna ad una rinnovata rappresentazione grafica della presenza del crimine organizzato, conseguente all’avvertita esigenza di rendere le dinamiche delinquenziali il più facilmente ed immediatamente intellegibili al lettore. Il contenuto testuale rimane invece incentrato sulla descrizione del “quadro di aggiornamento” rilevato nel torno temporale in esame, andando ad approfondire e dettagliare specificamente gli elementi di novità.

Infine, un’attenzione particolare è stata riservata anche alle risultanze tratte dalle interdittive antimafia
emesse dalle Prefetture, unitamente ai più recenti istituti giuridici rivolti al reinserimento delle aziende
“contaminate” nel circuito imprenditoriale sano, graduando così l’intervento nell’ottica di un giusto
bilanciamento con le regole del libero mercato e dell’occupazione.

| in aggiornamento |

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