ROMA – Il rapporto deficit/Pil è stato con riferimento al solo terzo trimestre del 2017, pari al 2,1%, a fronte del 2,4% nel corrispondente trimestre del 2016, dunque con un miglioramento ancora più marcato. Sul fronte delle tasse, la pressione fiscale si è alleggerita: è stata pari al 40,3%, in riduzione di 0,4 punti percentuali nel III trimestre 2017 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il segretario Pd, Matteo Renzi, rimarca che in 5 anni la pressione fiscale è scesa di due punti. Secondo il vicesegretario Pd e ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, si tratta del dato più basso dal 2011. In questo contesto, aumenta il reddito disponibile delle famiglie consumatrici nel III trimestre 2017 in misura dello 0,7% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi crescono dello 0,2%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è aumentata di 0,5 punti percentuali, salendo all’8,2%.
A fronte di una diminuzione dello 0,1% del deflatore implicito dei consumi, il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto rispetto al trimestre precedente dello 0,8%. L’Istat spiega che la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici nel terzo trimestre 2017 è stata pari all’8,2%, con un aumento di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e una diminuzione di 0,3 punti percentuali nei confronti dello stesso trimestre del 2016. L’aumento congiunturale della propensione al risparmio deriva da una crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici più sostenuta rispetto a quella dei consumi finali (0,7% e 0,2% rispettivamente) Rispetto al trimestre precedente il potere d’acquisto delle famiglie è aumentato dello 0,8%, grazie anche alla lieve flessione del deflatore implicito dei consumi delle famiglie (-0,1%).






