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16 Agosto 2025 00:12

Cosa succede nella testa di un pilota a 300 km/h?

La Formula 1 non è solo un gioco di pedali e motori: è un’arte mentale, una danza di intuizione, memoria muscolare e sangue freddo. Quando si dice che un pilota “ha qualcosa in più”, spesso quel qualcosa non è sotto il casco, ma dentro
di Silvia Signore

A 300 km/h non c’è tempo per pensare, eppure pensano eccome. La Formula 1 è velocità, potenza, tecnologia… ma anche mente, nervi, lucidità. In un mondo dove i decimi di secondo possono decidere una carriera, il fattore psicologico diventa sempre più centrale. Cosa succede nella testa di un pilota mentre sfreccia a trecento all’ora? Reazioni sotto stress: come restare lucidi Ogni pilota affronta pressioni immense: dalle aspettative del team al peso dei milioni di spettatori. Basta un errore – una curva presa troppo larga, una frenata anticipata – e la gara è compromessa.

La Formula 1 è uno sport in cui non è prevista la retromarcia. Gli incessanti programmi, la totale abnegazione richiesta e l’intensa pressione che scaturisce dall’essere ai vertici, fanno sì che quando si riesce ad arrivare al top, a volte quello diventi anche il miglior momento per abbandonare la scena

Secondo gli psicologi dello sport, un pilota di F1 ha una capacità di concentrazione paragonabile a quella di un cecchino: tunnel visivo, resistenza allo stress e una soglia di attenzione altissima, mantenuta per due ore con battiti cardiaci oltre i 160 bpm. “La testa è il primo motore da allenare”, ha detto spesso Charles Leclerc, pilota monegasco e guida della Ferrari. “Se la mente non è pulita, la macchina non ti risponde.” Bisogna allenare la mente come il fisico è questo il segreto. Oggi ogni scuderia ha almeno uno psicologo sportivo o mental coach. Le sessioni includono esercizi di visualizzazione, gestione del panico, respirazione e simulazioni ad alta pressione.

Per essere abile e veloce sull’asfalto, è sicuramente necessario essere allenato fisicamente a gestire una monoposto che sfreccia a 300 e più chilometri orari, ma non basta solo quello. Bisogna infatti saperci mettere intelligenza, studio degli avversari e di se stessi, attenzione ai dettagli che fanno la differenza, prontezza, in poche parole bisogna metterci la testa. Ed anche essa come il corpo ha necessità di essere allenata.

Lando Norris, ad esempio, ha parlato apertamente dell’ansia vissuta nei primi anni in McLaren: “Ero giovane e tutti si aspettavano che vincessi subito. Ma ci sono momenti in cui ti senti solo, e quel casco non basta a proteggerti da tutto.” Nel paddock di oggi, parlare di salute mentale non è più un tabù, e questo ha reso la F1 ancora più umana. Il cervello diventa macchina quindi il pilota durante la gara deve saper gestire strategie di sorpasso e difesa, interpretare le gomme, le condizioni del tracciato, i dati dal box, prendere decisioni ogni 2-3 secondi, anche sotto pioggia o con problemi meccanici. Il cervello di un pilota elabora fino a 150 informazioni al minuto, secondo uno studio FIA. Ma è la capacità di rimanere calmo nel caos che fa la differenza tra un buon pilota e un campione.

La velocità più grande è dentro la testa e dietro ogni sorpasso spettacolare, c’è una mente che ha valutato rischio e opportunità in una frazione di secondo. La Formula 1 non è solo un gioco di pedali e motori: è un’arte mentale, una danza di intuizione, memoria muscolare e sangue freddo. Quando si dice che un pilota “ha qualcosa in più”, spesso quel qualcosa non è sotto il casco, ma dentro. E allora, mentre ci prepariamo al prossimo semaforo che si spegne questo weekend, ricordiamoci: dietro ogni sorpasso spettacolare, ogni staccata al limite, c’è una mente che ha scelto il rischio in una frazione di secondo. La Formula 1 non è solo potenza meccanica: è una battaglia psicologica, una sinfonia di riflessi e sangue freddo. Alla fine, la velocità più grande non è sul cronometro. È dentro la testa.

Russell, Hamilton, Tsunoda, Leclerc sono solo alcuni dei piloti e degli sportivi che hanno scelto di parlare apertamente dei loro percorsi e dell’importanza che l’allenamento mentale ha nelle loro carriere. Allenare la mente, prendersi cura della propria salute mentale non è da persone fuori di senno, ma da chi ha voglia di migliorarsi e di conoscere i propri punti di forza.

La Formula 1 torna in pista oggi a Spa per le prove libere e le qualifiche sprint del GP Belgio: le prove libere alle 12:30, dalle 16:30 le qualifiche sprint per la pole della gara di domani. Ferrari in pista con Leclerc e Hamilton, debuttano le nuove sospensioni posteriori sulla SF-25.

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