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29 Marzo 2024 07:07
29 Marzo 2024 07:07

Confindustria, passaggio di consegne: Squinzi lascia a Boccia

Evento pubblico con i due presidenti a Parma per convegno biennale degli industriali: il passaggio avverrà formalmente il 25 maggio. Squinzi punta il dito sulla crisi: "E' strutturale". Al successore Boccia "lascio il compito di convincere i sindacati"

CdG squinzi_parmadi Marco Ginanneschi

Si è svolto alla Fiera di Parma il convegno biennale  di Confindustria, “Imprenditori, i geni dello sviluppo”  che ha acquisito ancor più importanza con il passaggio di consegne pubblico tra il presidente uscente Giorgio Squinzi e il nuovo presidente designato Vincenzo Boccia, che è stato accolto da un applauso unanime di tutti gli industriali presenti prima dell’inizio dei lavori. E’ stato però un passaggio del testimone informale e mediatico, in quanto  Squinzi è in carica fino all’assemblea privata del 25 maggio, in cui si voterà per confermare la designazione di Boccia che soltanto da quel momento diventerà il presidente effettivo degli industriali.  Dopodichè  il giorno dopo debutterà in pubblico alla consueta assemblea annuale pubblica.

Emma Marcegaglia past president di Confindustria, rivolgendosi dal palco ha posto l’attenzione sull’imminente avvicendamento, ringraziando Squinzi : “E’ il suo ultimo convegno importante: ci tengo a ringraziarla molto per quello che ha fatto“, ha detto la Marcegaglia attuale presidente dell’ Eni e dell’associazione industriale europea Business EuropeE’ stato un ottimo presidente di Confindustria: il suo spirito di servizio e la sua generosità sono un esempio per tutti noi“.

 

nella foto la Marcegaglia e Boccia
nella foto Emma MarcegagliaGiorgio Squinzi
Squinzi nel suo intervento ha riflettuto su una lunghissima crisi, definendola  “ormai strutturale” con le imprese soffrono e alcune persone e famiglie addirittura cadono in povertà. “E’ ormai assodato che questa lunghissima crisi, ancora in corso, non è un fenomeno congiunturale, ma una rimodulazione e modificazione strutturale destinata a segnare nel profondo gli assetti, economici e sociali, di tutto il pianeta. Quando ci lasceremo alle spalle questi anni di difficoltà straordinaria, poco sarà come lo avevamo conosciuto“. “Ogni giorno – ha aggiunto il presidente in pectore di Confindustria – ci sono imprese che vanno in sofferenza, individui e famiglie che perdono sicurezze essenziali o addirittura cadono in aree di povertà che considero inaccettabili in un sistema sociale che dovrebbe tendere a ridurre, quanto più possibile, le disuguaglianze. Ed ogni giorno ci sono anche imprese che crescono, imprenditori che con coraggio vanno avanti, impegnati a costruire un futuro sempre migliore, con talenti e energie che paiono non arrendersi mai“.
Schermata 2016-04-10 alle 12.09.33Concludendo,  il presidente uscente di Confindustria Giorgio Squinzi ha voluto lasciare una sua considerazione sulla fine del suo mandato: “Chiudo il mio mandato di presidente con il rimpianto di non aver convinto coloro che si occupano di sindacato dell’opportunità di riflettere sui nuovi temi fondativi l’azione negoziale. A Vincenzo Boccia lascio il compito, non semplice, del confronto che dovrà portare fuori dalle liturgie del secolo scorso“.
Schermata 2016-04-10 alle 12.14.52Una lunghissima standing ovation ha salutato il discorso con il quale Squinzi ha concluso la sua esperienza alla guida di Confindustria. Ricevendo un tributo lungo minuti e minuti di applausi con tutti in piedi che ha colpito il patron della Mapei, visibilmente emozionato. Sull’azione dell’esecutivo, ha detto che serve una “sensibilità che il  ha fino ad ora oggettivamente dimostrato in molti provvedimenti. Ci auguriamo – ha sottolineato dal palco del convegno – che si continui sulle scelte intraprese, che queste vengano ampliate e rese sempre più facilmente accessibili, perché troppo spesso registriamo come la decisione politica venga rallentata, se non mortificata, dalla sovrapposizione burocratica dei regolamenti attuativi“.   “Non è un fenomeno congiunturale“, ha aggiunto “ma è ormai  una rimodulazione e modificazione strutturale. La lunghissima crisi, è ancora in corso“.
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