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6 Maggio 2024 07:51
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Approvata la mozione del Pd a sostegno della campagna “Panchine rosse” contro la violenza sulle donne.

 

CdG Palazzo-di-città-tarantoIl gruppo del Pd al Comune di Taranto ha presentato e fatto approvare  questa mozione, sottoscritta da tutti gli altri gruppi consiliari ed approvata all’unanimità durante il Consiglio Comunale di Taranto tenutosi il 22 febbraio 2016, a sostegno della campagna contro la violenza sulle donne, che pubblichiamo integralmente di seguito:

Considerato che:

 il 25 novembre è la data designata dall’Assemblea Generale dell’ONU con risoluzione n. 54/134 del 7 dicembre 1999 come “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”;

che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani stabilisce che spettano a tutti gli individui le stesse libertà, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione politica, origine nazionale e sociale;

che la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea sancisce il divieto di qualsiasi forma di discriminazione fondata sul sesso, sulla razza, sull’origine etnica e sociale, sull’età e sulle tendenze sessuali;

che la Costituzione Italiana recita che: “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali di fronte alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”, e impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano le libertà e l’uguaglianza dei cittadini e delle cittadine;

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che la violenza sulle donne si configura come un reato tra i più gravi in quanto colpisce l’intera persona coinvolgendone sia la sfera fisica che quella psicologica;

che le donne che subiscono violenza perdono per sempre la sicurezza di sé, la fiducia verso gli altri, il diritto a vivere la loro vita;

che oltre l’80 per cento delle violenze che le donne subiscono avviene all’interno delle mura domestiche spesso in una situazione di ricatto affettivo ed economico;

è necessario intervenire nelle sfere relative all’educazione, alla formazione, alla socialità per sensibilizzare alla necessità di un nuovo disegno di convivenza tra i sessi, rispettoso della libertà delle donne;

Premesso che:

in costante prosieguo a quelle che sono le iniziative intraprese già il 25 Novembre 2014 , in vista di un otto marzo all’insegna della battaglia contro le discriminazioni e la violenza di genere, affinchè nulla resti intentato, nella convinzione che la prevenzione e la sensibilizzazione sono l’onore maggiore che spetta alla politica intendono presentare l’iniziativa PANCHINE ROSSE. Si tratta di ‘Panchine rosse‘ collocate in città per ribadire, con forza, un secco NO alla violenza sulle donne;

le ‘Panchine rosse’ simbolo delle donne vittime di violenza, diventano l’emblema universale del “posto occupato” da una donna vittima di femminicidio, il segno tangibile di una mancanza causata dalla violenza che finisce open air, nel mondo: in un giardino, davanti a un portone, all’interno di un campus universitario, in faccia a un museo. Dipinte, magari con l’ausilio delle scuole, andrebbero inaugurate l’otto marzo prossimo su tutto il territorio provinciale;

che il Comune di Taranto non può esimersi dal rappresentare un gesto di civiltà e di sensibilizzazione;

che non è necessario impegno di spesa per la realizzazione delle panchine che comporterebbero una mera tinteggiatura di vernici rossa di quelle già esistenti nei posti più visibili e fruibili dalla famiglie del comune, e che l’operazione potrebbe realizzarsi anche con ausilio delle associazioni e della scuola,

che le ‘Panchine rosse’ oltre a essere una denuncia del femminicidio, vogliono stimolare un confronto e una riflessione sulla violenza e sui cambiamenti culturali necessari per sconfiggerla, inducendo i cittadini a fermarsi, a non dimenticare e a mantenere alta l’allerta.

Il Consiglio Comunale da mandato al:

Sindaco e alla Giunta individui entro l’8 marzo 2016, una o più panchine in una o più piazze di Taranto, che possano essere pitturate di rosso, in prosieguo a quelle che sono le iniziative intraprese all’insegna della battaglia contro le discriminazioni e la violenza di genere, affinché nulla resti intentato, nella convinzione che la prevenzione e la sensibilizzazione siano l’onore maggiore che spetta alla politica.

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