C’è chi ambisce di tornare al precedente ruolo di sindaco, e chi punta alla ribalta nazionale. I tre ormai ex governatori di Campania, Puglia e Veneto qualche progetto sul loro futuro ce l’hanno eccome, venendo sostituiti dal prossimo voto di domenica e lunedì. E tutti e tre non hanno la minima intenzione di farsi rottamare.
Cosa faranno, da “grandi”, Vincenzo De Luca, Michele Emiliano e Luca Zaia ? De Luca raccontano i bene informati sulla vita politica in Campania, sarebbe pronto ad un ritorno al passato vomendo indossare di nuovo la fascia di sindaco di Salerno che gli valse l’appellativo di “Sceriffo”. Sarebbe il quinta mandato di De Luca sindaco, dopo i due mandati dal ‘93 al 2001 e dal 2006 al 2015. Un segnale di questo il desiderio l’ha manifestato lo stesso presidente campano, che sarà sul palco a Napoli giovedì con Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni per il comizio finale di Roberto Fico.

“Credo che si arrivato il momento di riprendere in mano Salerno e avviare programmi di riqualificazione», ha buttato lì lui nella diretta social di qualche giorno fa. Ma il piano sarebbe già in atto da tempo. Come dimostrano le frequenti incursioni in città da governatore. Ma anche – sostengono i “fedelissimi “di Gaetano Manfredi – i finanziamenti regionali dirottati su Salerno a discapito di Napoli. Tipo quelli sbloccati giusto qualche mese fa per rinnovare lo stadio della Salernitana. “Vuole portare lì anziché al Maradona le partite di Euro 2032″, mugugnano i supporter del sindaco di Napoli, i cui rapporti con De Luca sono ormai gelidi.
C’è che l’ambizione dello Sceriffo è destinata a scontrarsi con il rinnovamento anti-leader locali a cui puntava il Pd con la segreteria di Elly Schlein, i cui esponenti campani vicini alla segreteria dem, che vedono la possibile corsa a sindaco di De Luca nella primavera 2027 come fumo negli occhi. Ma dovranno fare i conti con il consenso “bulgaro” di cui gode il governatore salernitano, che mira a consolidare il suo strapotere elettorale con la sua lista “A testa alta” che corre alle elezioni regionali in Campania, r che tornerà utile quando Fico, in caso di vittoria, dovrà costituire la giunta.

Analogo consenso su cui conta anche il prossimo “ex governatore” Luca Zaia. Che definisce una “discussione di fantasia” l’offerta ricevuta da Matteo Salvini di candidarsi alle elezioni suppletive per la Camera dei Deputati per il seggio che sarebbe disponibile qualora Alberto Stefani, il candidato del centrodestra in Veneto vincesse le elezioni. Ma Zaia frena su questa ipotesi “È bene che mi dedichi alle regionali” che mira a ripetere il pieno di preferenze da capolista per la Lega. Nonostante quello che Zaia dichiara ripetutamente, sono in pochi a credere che il leader veneto della Lega voglia restare per due anni in Veneto, attendendo le prossime elezioni politiche, ed in caso di vittoria del centrodestra, di un posto pressochè certo da ministro. Per Zaia le alternative non mancano, infatti oltre al seggio a Montecitorio, c’è sempre la possibilità che gli sarebbe stata già prospettata della presidenza dell’Eni, in scadenza a maggio. E non è escluso che Zaia scelga di continuare a occuparsi di Veneto, candidandosi a sindaco di Venezia, dove si voterà la prossima primavera.

Per la corsa in Parlamento, Zaia potrebbe incrociare, seppure a distanza, un altro ex presidente, Michele Emiliano la cui candidatura “blindata” alle politiche nel 2027 sarebbe stata una delle garanzie avanzate da Elly Schlein per convincerlo a desistere dalla corsa al consiglio regionale, come richiesto da Antonio Decaro che avrebbe offerto a Emiliano nella futura giunta un assessorato “a tempo”, fino al 2027, . Offerta che, dopo l’abbraccio tra i due e il riavvicinamento di facciata dopo le polemiche e “freddure” dei mesi scorsi, potrebbe essere accolta dal governatore pugliese uscente . Non caso al primo evento in cui sono comparsi insieme venerdì scorso, Michele Emiliano è stato molto chiaro: “Sono qui per progettare il futuro. Non vorrei che qualcuno pensasse di relegarmi nel mondo dei ricordi”.





