di Antonello de Gennaro
La grave e falsa ’affermazione dell’ex direttore di Telenorba non è passata indenne neanche durante la trasmissione. La chef stellata Cristina Bowerman ha reagito immediatamente. Mentre il dipartimento di prevenzione della Asl Taranto ha tranquillizzato tutti, specificando che “da febbraio 2011 il servizio veterinario ha effettuato 1247 prelievi di mitili per la ricerca di diossine nelle aree classificate per la molluschicoltura riscontrando complessivamente 126 non conformità ai limiti di legge, esclusivamente nei mitili allevati nel primo seno e ne ha disposto il divieto di prelievo e commercializzazione”. Cioè il 10% delle cozze controllate.
Secondo Confcommercio le parole di Magistà “rappresentano un atto di grave disinformazione che danneggia un intero comparto economico e l’immagine di una città che è ha intrapreso un difficile percorso di riscatto”. Mentre l’assessore del Comune di Taranto Francesco Cosa evidenzia che “gli ultimi monitoraggi disponibili (anno 2023) hanno confermato la conformità dei parametri delle aree designate alla vita dei molluschi» e conclude riaffermando che «la produzione mitilicola locale se svolta nel rispetto delle regole e sotto il controllo delle autorità preposte, non rappresenta un pericolo per la salute pubblica”

Il sindaco di Taranto Bitetti preannuncia possibili azioni legali
Il primo cittadino di Taranto, Piero Bitetti, con una diffida preannuncia azioni legali affermando che le affermazioni di Magistà “sono del tutto false, infondate e lesive dell’immagine e della reputazione di questa città, così danneggiando pesantemente la fiducia dei cittadini, operatori economici e potenziali visitatori”. ed aggiunge “Tali dichiarazioni, diffuse a mezzo di un canale pubblico e riportate su tutti social, hanno immediatamente avuto un’ampia diffusione mediatica sì da integrare una grave diffamazione assolutamente ingiustificata che non può essere tollerata. La diffido formalmente a procedere, senza indugio – scrive il sindaco di Taranto a Magistà – alla pubblica rettifica delle affermazioni false da lei rese, nonché ad astenersi in futuro dal diffondere informazioni inesatte o fuorvianti che possono arrecare danno all’immagine di Taranto e dei suoi prodotti tipici apprezzati e conosciuti per la loro bontà“.
La reazione e diffida del sindaco Bitetti conclude intimando che “in difetto di un suo tempestivo riscontro e di un’adeguata rettifica entro e non oltre 3 (tre) giorni dal ricevimento della presente, mi vedrò costretto, nell’esclusivo interesse della collettività da me rappresentata, ad adire le vie legali per la tutela dell’immagine e della reputazione della città di Taranto, sia in sede penale, per il reato di diffamazione, sia in sede civile per il risarcimento dei danni subiti, con conseguente aggravio di spese a suo carico”.

Le scuse online di Magistà non bastano
Nella sua rubrica Il Fatto, pubblicata oggi direttore Enzo Magistà è tornato sul tema per chiarire le contestazioni seguite a un suo passaggio televisivo a Mi Manda Rai 3. Al termine dell’intervento, , Magistà a conferma della sicurezza del prodotto ha assaggiato nel corso della sua diretta streaming una cozza tarantina. ed ha ammesso che, per ragioni di tempo, in tv aveva semplificato i passaggi e che quella sintesi può aver indotto in errore.
Si è quindi scusato, precisando che ben altra questione è parlare di mare inquinato, altra cosa sono le cozze in vendita. I mitili allevati nel seno del Mar Piccolo interessato da contaminazione vengono spostati , curati, depurati e sottoposti a controlli, diventando così commestibili e commercializzabili.
Magistà ha ricordato che non ha mai sostenuto che le cozze di Taranto non si possano mangiare, anzi. A sostegno della rettifica ha mostrato il prodotto e lo ha consumato in chiusura di rubrica, ribadendo la distinzione tra lo stato dell’acqua e gli esiti dei trattamenti previsti per i mitili prima della vendita. Ed ha aggiunto “Ora, non me lo sono inventato io che il mare, il primo seno del Mar Piccolo di Taranto, è inquinato da diossina”. E queste sarebbero scuse ?

Le sciocchezze di Magistà
Il pensionato ex direttore del TG di Telenorba con questo “teatrino” in streaming su un sito pressochè sconosciuto ha dimostrato la sua pochezza e leggerezza professionale. Un giornalista che ha diretto per tanti anni un TG dovrebbe ben sapere e capire che una cosa è dire fesserie in un noto programma del servizio pubblico radiotelevisivo ed altra cosa è la pagliacciata in streaming di mangiare una cozza per farsi perdonare. Un comportamento ed un tentativo poco elegante ed altrattanto poco professionale di sottrarsi alle sue responsabilità.
Concludere il teatrino delle scuse scrivendo: “Allora, caro sindaco, ci siamo spiegati? Va bene così la rettifica? Non ce n’era bisogno, secondo noi. Bastava una telefonata. Inutile sollevare questo polverone. Non abbiamo detto che le cozze di Taranto non si possono mangiare. Tutt’altro. Ne vuole un’ulteriore dimostrazione? Se non le basta ancora la rettifica: eccole qui le cozze di Taranto, gliele faccio vedere e me le mangio“, è l’ennesimo scivolone di questo giornalista di paese “miracolato” da quella persona squisita che è stato l’ing. Luca Montrone, fondatore, proprietario ed editore di Telenorba.