Riccardo Bossi, figlio di Umberto fondatore della Lega, è stato condannato dal giudice monocratico del Tribunale di Varese a un anno e 4 mesi per maltrattamenti nei confronti della madre Gigliola Guidali per fatti che sarebbero avvenuti nel 2016. Il verdetto accoglie la richiesta dell’accusa. “Faremo ricorso in appello” annuncia il suo difensore, l’avvocato Federico Magnante.
La donna aveva denunciato il figlio per alcuni episodi di intemperanze legati alla «convivenza forzata» dopo che Riccardo Bossi, all’età circa di 35 anni, era tornato nella casa della madre, in provincia di Varese, poiché rimasto senza un’abitazione dove stlla madre ed aveva scatti d’ira che in un caso lo hanno portato a metterle le mani addosso, facendole sbattere la testa contro il muro. In un’altra occasione, si legge nei capi d’imputazione, gli insulti e il clima teso avevano spinto la donna a fuggire di casa.

Una convivenza difficile descitta nella requisitoria della pm Antonia Rombolà, alla fine della quale la donna aveva denunciato il figlio per lesioni e maltrattamenti in famiglia. Ma, mentre la querela per il primo reato era stata dalla donna ritirata – una sorta di perdono -, il processo è comunque proseguito per via dell’accusa ben più grave di maltrattamenti in famiglia che una volta attivata risulta procedibile d’ufficio.
Riccardo Bossi era stato condannato nel gennaio scorso a 2 anni e 6 mesi condanna pronunciata dal tribunale di Busto Arsizio dove era accusato di aver percepito il reddito di cittadinanza per pagare una casa da cui era già stato sfrattato